Alessandra Saccato è la donna che si trovava a bordo della Dacia Duster, quando si è aperta una voragine sul cavalcavia XXV aprile a Novara, mentre lo stava attraversando. Ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui racconta cosa è accaduto: “Pioveva forte, l’asfalto era bagnato. Improvvisamente ho sentito una sensazione di vuoto. Una sensazione che non auguro a nessuno. Ho pensato di non poter più vedere la mia famiglia. I miei figli. I miei nipoti. Ora ho anche paura di tornare a guidare”. Stava tornando indietro dopo aver accompagnato il figlio a lavoro: “Ero sul cavalcavia quando ho sentito un rumore. Un tonfo sordo. Forte. Ho avuto solo il tempo di alzare gli occhi e intravedere la macchina davanti a me procedere a zig-zag. Il ragazzo che stava guidando mi ha poi raccontato di aver sentito prima la sua vettura perdere contatto con l’asfalto per poi vedere le crepe. Ha visto ciò che è accaduto a me”.
“Tutto è avvenuto in una frazione di secondo. Ho solo sentito un forte rumore di ferraglia e di vetri rotti. In pochi istanti mi sono trovata in bilico sul ponte. La macchina oscillava. Mi sono spaventata tantissimo”. Se il guardrail non avesse fermato la corsa dell’auto, sarebbe caduta di sotto: “Non ho pensato a nulla, solo a dare spallate alla portiera, che non si apriva. Dal finestrino non sarei riuscita a passare. Poi, per fortuna è arrivato l’autista della macchina che precedeva la mia. Mi ha aiutata ad uscire dall’abitacolo. È stato il mio angelo custode. Poi non l’ho più visto perché sono arrivati i soccorsi e sono stata portata in ospedale: mi piacerebbe contattarlo, vederlo, per ringraziarlo. Adesso sono ancora ricoverata in osservazione”.