Per reagire alla sosta selvaggia in cui si imbatteva sotto casa ha deciso di improvvisarsi vigile, ma ora paradossalmente è lui ad andare incontro a guai coin la legge. La vicenda è accaduta a San Donà, dove un cinquantenne ha reagito in maniera poco ortodossa ma di sicuro non violenta nei confronti del proprietario di una Jeep parcheggiata sul marciapiede: ha fotocopiato una multa e l'ha lasciata sul parabrezza. Un gesto che però a quanto pare gli è costato una denuncia per falso materiale in atto pubblico commesso da un privato.
“Il proprietario della Jeep – riferisce il Gazzettino – credendo di essere stato multato si è recato in caserma della polizia locale. Al comando si sono accorti subito che non si trattava dello stesso tipo di carta usata dagli agenti di San Donà. In realtà era una fotocopia contraffatta di un avviso di sosta del 2018. L'originale, infatti, era una multa inflitta a una trentenne residente nella stessa zona, estranea alla vicenda. Quest'ultima tre anni fa non aveva mai trovato l'avviso sulla propria auto, anche se aveva comunque pagato la contravvenzione, dopo che le era stata notificata a casa. Il vigile fai da te ha alterato il documento, cancellando i riferimenti dell'auto della trentenne con il bianchetto, facendo una fotocopia della multa della stessa dimensione d'originale. Appena si è reso conto del parcheggio selvaggio ha compilato la finta multa con precisione in tutti gli estremi: targa e tipo di veicolo, orario dell'infrazione, persino il numero di matricola e una falsa firma e dell'agente che avrebbe compiuto l'accertamento. A penna ha indicato gli importi da pagare: 41 euro, ridotta a 28,70 se pagata entro cinque giorni”.
Il vigile fai da te è stato identificato grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza che lo hanno ripreso mentre posizionava la multa sul parabrezza: “Una volta convocato al comando all'inizio ha tergiversato ma poi ha ammesso la sua responsabilità. Ha precisato che non intendeva commettere una truffa, quanto piuttosto punire il comportamento di chi aveva parcheggiato in modo scorretto”.
Dal Comune sottolineano che avrebbe dovuto chiamare i vigili veri e ora il cinquantenne rischia una pena da otto mesi a quattro anni. La speranza per lui è che il tutto venga considerato un falso grossolano e dunque non credibile.