I monopattini sono sempre di più protagonisti negli incidenti stradali, soprattutto nelle città in cui sono largamente diffusi, come Milano. Ma stavolta la dinamica avrebbe potuto dar ragione al veicolo a due ruote e non all’auto con cui si sarebbe scontrato. Se non fosse che, nello scontro, il guidatore del monopattino, un 33enne di origini ecuadoriane, Juan Carlos, ha perso la vita. La dinamica ancora non è chiare ma il problema sembra essere stato una mancata precedenza a un incrocio, intorno alle 3 di notte. Il 33enne in monopattino stava girando da viale Famagosta verso via Beldiletto, mentre l’auto viaggiava in direzione opposta. A quell’ora il semaforo era lampeggiante, e questo non avrebbe chiarito ai veicoli coinvolti chi avesse la precedenza. La vittima era stata portata in codice rosso al pronto soccorso del Policlinico, ma non c’è stato nulla da fare.
Dopo lo scontro Giuseppe D’Amico, il ragazzo alla guida dell’auto, un italiano di 29 anni, è fuggito a piedi, lasciando nella vettura una giovane donna della sua stessa età che, all’arrivo delle forze dell’ordine, avrebbe provato a prendersi la colpa dell’accaduto. Il motivo? Probabilmente il fatto che il guidatore avesse la patente revocata e diversi precedenti penali, per furto e porto di coltelli. Il ragazzo, dopo un incidente nel 2019 in via Lope de Vega, dove non avrebbe prestato soccorso, e dopo che nel 2020 era stato fermato per guida in stato di ebrezza, risultava in prova ai servizi sociali, con l’obbligo di restare in casa tra le 22 e le 6 di notte. Tuttavia, nonostante il tentativo di coprirlo dell’amica, le forze dell’ordine sono riuscite a farsi dire chi fosse realmente alla guida e ora, mentre la ragazza – risultata positiva ai test per droga e alcool – è stata denunciata per sostituzione di persona, il 29enne dovrà affrontare un processo per omicidio stradale e fuga.