Investito da un autobus dopo essere caduto in bici, mentre pedalava assieme al papà e al fratello: è morto in questa maniera assurda e sfortunatissima un bambino di 7 anni a Cesena. Si chiamava Yahya Djerir.
Stando a quanto riferisce Fanpage (mentre le prime ricostruzioni parlavano di caduta dal seggiolino), il piccolo era appena uscito da una cartoleria, dove aveva comprato delle pene cancellabili per la scuola, ed era tornato in sella accanto al papà pedalando sulla pista ciclabile che costeggia la strada all’altezza della frazione Sant’Egidio, alla periferia della città. A quel punto il bimbo ha perso il controllo della bici, perdendo l’equilibrio – forse dopo aver colpito il cordolo della pista ciclabile – e cadendo sull’asfalto.
Purtroppo nel frattempo stava arrivando un autobus di linea: l’autista non è riuscito a evitarlo e lo ha travolto procurandogli un trauma cranico che gli è risultato fatale. Inutili, purtroppo, i soccorsi: i familiari sarebbero stati ricoverati in stato di choc. Sotto choc anche l’autista del mezzo.
Start Romagna, l'azienda che gestisce i servizi di trasporto pubblico in città, ha diffuso una nota in cui si dice "scossa per la tragedia avvenuta nella frazione di S.Egidio e che ha visto coinvolto un proprio bus. La morte di un bambino - ha detto l'azienda in una nota - acuisce ulteriormente il sentimento di dolore. Siamo vicini alla famiglia, a cui l'azienda formula le proprie condoglianze. Allo stesso modo, Start Romagna esprime vicinanza all'autista in servizio sul mezzo coinvolto".
Secondo i dati dell'Osservatorio Asaps i bambini morti in incidenti stradali sono in crescita: si tratta infatti della trentaquattresima piccola vittima della strada nel 2022. Furono 29 in tutto il 2021.
Yahya viene ricordato così dal club di calcio Rumagna, nel cui settore giovanile militava il piccolo: “Fermo il vento, è fermo il tempo, si è fermata la vita. Non c’è sorriso, non c’è più gioia, non c’è più nulla. Non è tristezza, non è disperazione; è dolore, un dolore che lacera da dentro. Incredulità, rabbia, il terribile senso di impotenza. Yahya non c’è più. Yahya mancherà a noi, a cui ha regalato la spensieratezza di un bambino di sette anni che amava correre dietro a un pallone; mancherà ai suoi compagni, con cui ha condiviso purtroppo solo pochi momenti di gioco; mancherà ai suoi amici, mancherà ai conoscenti, mancherà un po’ a tutti. Impossibile trovare le parole adatte per cercare, solo cercare, di confortare la sua famiglia. Vi pensiamo, Vi abbracciamo. Ci stringiamo forte a Voi, con la consapevolezza che niente sarà più come prima. Ci stringiamo forte a Te, Alaeddine. Si è fermata una vita, il mondo tutto soffre con Voi. La presidenza, la dirigenza, tutto il personale, lo staff, il mister insieme ad ogni singolo iscritto della nostra società esprimono cordoglio per una perdita così immensa, da non poter nemmeno essere contenuta in un pensiero. Si è fermata una vita. E’ una tragedia. Yahya, ci mancherai”.