È libero Alessandro Giovanardi, il ragazzo che ha investito Miriam Ciobanu. Il giudice per le indagini preliminari Cristian Vettoruzzo ha accolto le richieste del pubblico ministero Mara De Donà, che nei confronti del giovane aveva chiesto l’obbligo di dimora nel comune di San Zenone degli Ezzelini, e il divieto di uscire di casa durante le ore notturne. Giovanardi si trovava in carcere con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’effetto di alcol e droghe, e per il fatto che l’auto pare corresse ben oltre il doppio del limite di velocità imposto su quel tratto di strada, in viale Vittorio Veneto a Pieve del Grappa, fissato 60 chilometri all’ora. Il ragazzo torna a casa ma non potrà uscire tra le 19,30 della sera e le 5,30 del mattino. Non solo, il gip ha concesso anche una deroga che gli consentirà di recarsi a lavoro.
Il procuratore di Treviso Marco Martani ha dichiarato: “Le misure cautelari non sono un anticipo della pena ma fanno riferimento esclusivamente ad alcune prescrizioni che sono il pericolo di fuga, l’inquinamento delle prove e la pericolosità sociale”. Al momento, il giovane di 23 anni ha collaborato rispondendo a tutte le domande, ribadendo di non aver visto Miriam: “Ho sentito il botto sul cofano e ho frenato. Solo allora mi sono reso conto di quello che era successo. Non mi sentivo ubriaco, anzi stavo bene. Lì la strada è leggermente in discesa ed è facile accelerare. La ragazza stava in centro strada, peraltro vestita di nero. Non so perché fosse in quella posizione, in un tratto privo di illuminazione pubblica". I test tossicologici hanno rilevato la presenza di residui di marijuana nel sangue dell’investitore. Il suo avvocato: “Alessandro non ha assunto stupefacenti la sera che ha preceduto l’incidente, ma avrebbe fumato il pomeriggio del giorno prima”.
Mentre l’attività giudiziaria va avanti ci sono tre famiglie che resteranno per sempre segnate da questa tragedia, con inevitabili polemiche. Il tribunale dei social ha già duramente condannato non solo Alessandro Giovanardi, ma anche Tommaso Dal Bello il fidanzato di Miriam, accusato di averla fatta uscire da sola in strada dopo un litigio. A nulla sono valse le spiegazioni espresse pubblicamente da lui e dal fratello Luca, che hanno raccontato di aver tentato in tutti i modi di farla desistere e di averla inseguita e cercata. Il padre di Miriam ha criticato il fatto di non aver ricevuto nessuna telefonata da parte dei due ragazzi, mentre la madre è stata ancora più diretta intervenendo sui social parlando di ipocrisia, riferendosi a una storia Instagram pubblicata da Luca Dal Bello: “Ciao Miriam. Ti ho voluto bene come una sorella. Sei e sarai una grande amica”. La risposta della mamma di Miriam: “Possiamo apprezzare forse le condoglianze ma di certo non una storia condivisa che nella realtà è solo ipocrisia fasulla, e priva di qualunque forma di rispetto non solo nei suoi confronti ma anche di tutta la nostra famiglia, quella che le ha voluto veramente bene. Sarebbe gradito un gesto in forma di rispetto che tu togliessi questa storia e ti mettessi da parte silenziosamente. Un buon tacere non fu mai scritto”.