"Non era distratta dal telefonino, si è trattato di un problema di guida". Così ha commentato il ragazzo che si trovava a bordo dell'auto che ha investito il diciottenne Francesco Valdiserri, morto una settimana fa. Il ragazzo, di soli 21 anni, era seduto sul sedile del passeggero al fianco della ventitreenne che ha perso il controllo della macchina finendo sul marciapiede della via Cristoforo Colombo, all'altezza dell'incrocio con via Giustiniano dove ha travolto e ucciso Francesco, che stava rientrando a casa dopo una serata al cinema insieme ad un amico. La ragazza, risultata non negativa ai cannabinoidi e positiva all'alcol test, con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti, al momento si trova agli arresti domiciliari con convalida del gip per omicidio stradale, dice di non ricordare nulla. Al Messaggero il ragazzo ha raccontato di essere ancora molto provato dopo l'incidente: "Per me è stato molto doloroso dover ricordare quanto accaduto. Ho detto tutto, mi dispiace infinitamente per quello che è successo, non trovo neanche le parole. Ho capito di non poter fare niente, purtroppo. È durato tutto pochi secondi, non ho visto il contachilometri ho capito all’ultimo quanto stava per accadere poi ho aperto lo sportello".
I due stavano andando a forte velocità, quando la ragazza ha svoltato all’improvviso perdendo il controllo dell'auto: "Abbiamo detto tutto alle forze dell’ordine, mi dispiace infinitamente per quanto accaduto. Lei ha sterzato all'ultimo. Abbiamo sentito una sgommata un decimo di secondo prima l’incidente". Subito dopo ha chiamato il padre arrivato immediatamente sul luogo dell'incidente: "La macchina si trovava ancora in mezzo al marciapiede, mio figlio è vivo per miracolo: è stata una tragedia". Nel frattempo, è attesa la perizia sul telefono della ragazza: sarà questo passaggio a stabilire se in quei secondi la giovane alla guida si trovasse al cellulare, distratta per una telefonata o per leggere o inviare messaggi. Continueranno anche le verifiche sul veicolo, conservato in un deposito giudiziario dopo essere stato posto sotto sequestro subito dopo l’incidente.