Cannes-Barcellona sola andata. Nove ore e mezza, 758 chilometri. Una Abarth 695 70° Anniversario. In mezzo, una “piccola” deviazione lungo una delle strade più affascinanti d’Europa. È questa la ricetta perfetta per un week-end da sogno, per qualunque appassionato di guida. È questa la ricetta perfetta per godersi al meglio una delle auto più divertenti sul mercato. È questa la ricetta del fine settimana che ci ha visto coinvolti in una delle tappe del Giro d’Europa in 1949 ore. Ecco com’è andata.
Il Giro d’Europa in 1949 ore
No, non siamo impazziti e no, non siamo stati a spassarcela alla faccia vostra mentre voi eravate in ufficio. Cioè sì, è così, ma è il nostro lavoro! E l’idea di mettersi dietro al volante per raggiungere Barcellona, partendo da Cannes, non è stata una nostra trovata, ma - non ci crederete - ci è stato espressamente richiesto da Abarth. Il tragitto che abbiamo percorso, infatti, fa parte di un’itinerario ideato per celebrare la nascita della 695 70° Anniversario - una versione speciale, prodotta in edizione limitata (70 esemplari) della già nota 695 - e i 70 anni del marchio dello scorpione, avvenuta, appunto, nel 1949. Un numero, quest’ultimo, che corrisponde all’ammontare di ore necessarie per formare quegli 80 giorni che tanto simbolicamente sono ormai legati all’idea di un grande tour, in questo caso del nostro continente. È così che il 20 febbraio scorso, da Lijnden, a 10 km da Amsterdam, ha preso il via il Giro d’Europa in 1949 ore, una ideale staffetta destinata ad affrontare un percorso di 3.700 Km passando per i Paesi Bassi, il Belgio, la Germania, la Svizzera, l’Italia, la Francia, la Spagna e il Portogallo.
È uno sporco lavoro ma qualcuno doveva pur farlo
Pur essendo perfettamente consapevoli del fatto che tutta Europa è in grado di regalare panorami mozzafiato e luoghi ricchi di fascino e interesse, diciamo che se proprio fossimo stati chiamati a scegliere quale tappa affrontare non saremmo stati in grado di individuare una tratta migliore di quella che ci è capitata in dote. Partenza dalla Costa Azzurra, Cannes, come detto, con macchina puntata verso la capitale della Catalogna. Massima libertà sul tragitto e sul come interpretare lo spirito Abrarth di questa iniziativa. Non avremmo potuto immaginare tappa migliore, dicevamo, perché è proprio da Cannes che prende le mosse una delle strade più affascinanti e rinomate di tutta Europa. Si tratta della Route Napoleon, la porzione di statale N85 che collega la città del Festival del Cinema a Grenoble e che deve il suo nome al fatto che Napoleone sia passato di qui, nel 1815, per fare rientro a Parigi, dopo l’esilio sull’Isola d’Elba. Un susseguirsi di curve a raggio costante asfaltate divinamente che consentono di godere, oltre che di una guida eccezionale, anche di un paesaggio fantastico, che dà il meglio di sé in prossimità della Clue de la Roche Percée, dove la sede stradale costeggia una formazione calcarea che guarda a strapiombo sul fiume Taulonne. È qui che una roccia a forma di arco crea un passaggio che probabilmente molti di voi avranno già visto. È in questo preciso luogo, infatti, che numerose campagne pubblicitarie in ambito automotive hanno trovato la loro cornice ideale negli ultimi anni.
Una strada che vi consigliamo di fare almeno una volta nella vita, insomma, tenendo ben a mente che, se il vostro obiettivo è andare a Barcellona, beh… state andando nella direzione sbagliata. La Route Napoleon punta, infatti, senza mezzi termini verso nord ed è per questo che, dopo aver pagato il nostro omaggio al Dio della guida, abbiamo dovuto fare inversione per deviare, poi, verso ovest, una volta arrivati a Castellane.
La Abarth 695 70° Anniversario
Ok ma come si è comportata la Abarth 695 70° Anniversario tra le curve della Route Napoleon? Manco a dirlo alla grandissima. È proprio su un percorso misto come questo, infatti, che le sue doti di leggerezza e agilità sono in grado di esaltarne le caratteristiche da “fun-car”, portando il guidatore a godere al massimo del piacere di guida che è in grado di restituire. Forte di un peso di poco superiore ai 1.000 Kg, e di una potenza di 180 CV, a 5.500 giri, la 695 - tanto per capirsi - fa segnare, sullo 0-100 Km/h, un tempo di 6,7 secondi (nel caso del cambio manuale a 5 rapporti, lo stesso che avevamo noi, che diventano 6,9 con il robotizzato, sempre a 5 marce) ed è in grado di toccare - nonostante l’assenza di una sesta marcia - una velocità di punta di 225 Km/h. Performance da sportiva di razza, quindi, tenute a bada da sospensioni anteriori di tipo McPherson con barra stabilizzatrice (al posteriore sono assiali ma sempre con barra stabilizzatrice), a loro volta accompagnate da ammortizzatori KONI FSD (Frequency Selective Damping), a cui si aggiungono, all’anteriore, dischi autoventilati da 305 mm di diametro, con pinze freno Brembo in alluminio. Presenti, ancora, di serie, cerchi in lega da 17”, che sul nostro esemplare calzavano pneumatici Pirelli PZero in misura 205/40. Ciliegina sulla torta: un tamarrissimo - e sia chiaro che per noi è un aggettivo dall’accezione super positiva - scarico Dual Mode “Record Monza” a 4 terminali, dotato di valvola che si apre quando il driving mode selezionato è lo Sport, permettendo ai quattro “tuboni” che escono dall’estrattore posteriore di sfogare la loro voce baritonale a ogni apertura del gas e regalando dei sonori scoppiettii in rilascio, che Lorenzo sulla Lambo scansate. A proposito di cose tamarre e quindi fichissime, vogliamo parlare dello spoiler posteriore regolabile? Disegnato da Carlo Abarth in persona, può variare dagli 0°, fino ai 60° di incidenza della posizione che vedete nella foto qui sopra. Un “tutto su” che lo fa sembrare la visiera (a rovescio) di uno snapback e che scopre la scritta tridimensionale Abarth, presente per tutta la sua lunghezza. Spettacolo.
La 697 70° Anniversario è, inoltre, equipaggiata di serie con un differenziale autobloccante di tipo meccanico: un componente davvero indispensabile per poter guidare con il massimo della soddisfazione un’auto a trazione anteriore con queste caratteristiche (in termini di passo, impronta a terra, potenza) e che fa davvero sentire la sua presenza, soprattutto in uscita dai tornanti, dove il naturale sottosterzo che tende ad emergere in questo tipo di frangenti, viene grandemente limitato dalla sua capacità di far lavorare in maniera asincorna le due ruote motrici.
L’auto, naturalmente, in aggiunta a tutte queste skills da corsaiola, porta in dote anche tutte quelle caratteristiche che hanno fatto la fortuna di 500. Scontata, quindi, l’estrema agilità in ambito urbano, la buona capacità del bagagliaio (zero problemi coi bagagli per un week-end lungo, per due persone - anzi, c’era ancora spazio da occupare oltre, potenzialmente, ai sedili posteriori) e, naturalmente, il design inconfodibile dell’icona della Casa torinese, qui in versione Increbile Hulk. A bordo, inoltre, ricordiamo la presenza del sistema Uconnect Live Services con touchscreen HD da 7” che integra i comandi al volante, il sistema bluetoothe, 6 altoparlanti e il sistema DAB. Lo stesso sistema Uconnect è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto.
Bellissima, infine, la colorazione di questo esemplare. Si chiama Verde Monza 1958 e può essere scelta in alternativa al Grigio Pista, al Bianco Gara, al Nero Scorpione e al Blu Podio (tutte disponibili con dettagli e sticker di colore grigio a contrasto).
L’autostrada e l’arrivo a Barcellona
Placata la sete di guida (sportiva), ci siamo ricongiunti alle grandi arterie stradali del sud della Francia in prossimità di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, puntando, a quel punto, vero Aix-en-Provence, Montpellier, Perpignan e, poi dritti verso il confine, per giungere attorno alle 21:30 nel cuore di Barcellona, in zona Barceloneta. Come se la cava la 695 in autostrada e nel caso di lunghi trasferimenti? In generale il comfort è abbastanza buono: lo scarico Monza, a valvola chiusa, non è affatto invadente e anche le sospensioni, pur se regolate per conferire alla vettura un assetto sportiva, sono in grado di filtrare più che bene le asperità di piccola e media entità. Anche la rumorosità di bordo è ok, nonostante l’assenza di una sesta marcia che, chiaramente, in autostrada, avrebbe permesso di mantenere il motore su regimi inferiori, con qualche guadagno anche in termini di consumi (che comunque sono stati ottimi, soprattutto in relazione all’uso tutt’altro che accorto che abbiamo fatto dell’auto). L’unica personalissima difficoltà, in questo frangente, è emersa in relazione ai bellissimi sedili Sabelt, che sulla 70° anniversario sono dotati di dettagli in tinta tricolore. Ecco, se dovete guidare per nove ore e mezza, mettete in conto più di una pausa (come è ovvio, del resto). In particolare, a mancare è la presenza di un maggiore supporto lombare che, complice la pendenza del piano seduta, porta a incassarsi in maniera un po’ innaturale al loro interno, rendendo un po’ meno comoda la permanenza in auto per periodi molto prolungati.
Una Abarth in vacanza
Chi l’ha detto, quindi, che con una sportiva non si possa andare in vacanza? Con un’Abarth 695 si può fare eccome, divertendosi un sacco e senza spendere una follia in carburante. È con questa consapevolezza che abbiamo restituito la nostra 70° Anniversario al più vicino Motor Village, perché fosse consegnata, nelle ore seguenti, ad altri colleghi, pronti ad ultimare Il Giro d’Europa. Oh, se bisogna riportarla indietro, noi siamo qui!