Il settore dell’automotive è stato uno dei più colpiti in Italia dalla pandemia. Considerando la rete vendita, l’aftermarket, la produzione e la manutenzione, l’automotive incide per il 10% del PIL italiano e, nondimeno, contribuisce a circa il 15% delle entrate fiscali nelle casse dello stato. In parole povere quello dell’auto (con i suoi annessi e connessi) è un settore fondamentale per l’economia del nostro paese. In primavera, ad inizio emergenza, il Governo ha deciso di ritoccare di circa 100 milioni di euro il fondo incentivi, spingendo così all’acquisto di auto nuove a basso impatto ambientale scatenando un fiume di polemiche: l’incentivo massimo, pari 9.000€, viene contemplato esclusivamente su elettriche pure, che di fatto sono beni di lusso.
Ad ogni modo, l’incentivo è stato una boccata d’ossigeno per i venditori nel periodo estivo. L’esaurimento del bonus -fatta esclusione per quello dedicato alle elettriche pure, che non è stato sfruttato in pieno - ha riportato il settore nel baratro, con un - 8,34% di vendite rispetto al 2019 nel solo mese di novembre.
Dopo un lungo autunno di attese quindi, lo Stato ha varato un emendamento alla Manovra per rifinanziare gli incentivi per il 2021. Si parla di 400 milioni di euro per il 2021 che, come spiega il deputato del PD Gianluca Benamati, verranno divisi in questo modo: “250 milioni di euro per il termico, 120 milioni di euro per l'elettrico e 50 milioni al commerciale, che potrà accedere come il privato all'incentivo di rottamazione”.
Tutto bene quindi, se non fosse che rispetto ad altri paesi europei le cifre stanziate sfiorano il ridicolo. La Francia ha speso diversi miliardi di euro per sostentare la filiera e così ha fatto la Germania, la quale ha varato un piano di recupero di 4 miliardi tra produzione, incentivi all’elettrico e sviluppo tecnologico. Dieci volte tanto.
Confrontare la nostra economia con quella tedesca è inevitabilmente fuorviante, ma resta l’impressione che non si stia dando il giusto peso ad uno dei settori più importanti (e colpiti) dall’epidemia.
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