Voi l’avete mai vista una hypercar che sembra una navicella spaziale e che monta un motore da appena 2 litri e 3 soli cilindri? Il designer finlandese Esa Mustonen l’ha immaginata e disegnata. Suscitando più di un concreto interesse in Christian von Koenigsegg, padre del notissimo marchio svedese che vanta in gamma i sogni proibiti di ogni appassionato d’auto: Regera, Jesko e Gemera.
Hypercar che possono permettersi in pochissimi. Ma attenzione, perché con l’idea della entry level di Mustonen le possibilità di mettersi una hypercar in garage pur senza avere stratosferici conti in banca (ma comunque molto corposi) non è più fantascienza.
Tanto che quell’idea e quei disegni sono diventati un vero e proprio progetto per la casa automobilistica svedese. L’hanno chiamato Raw by Koenigsegg Thesis Project.
L'anima
Il motore è quello già visto sulla Gemera, la GT quattro posti di Koenigseg. Un “piccolo gigante buono”, come lo ha definito lo stesso patron Christian, capace di sviluppare 600 cv di potenza (che vanno ad aggiungersi agli altri 1000 del motore elettrico). Nonostante 3 soli cilindri per 2 litri. Nella Raw i cavalli arriveranno ad essere addirittura 700, grazie al turbo e ad una serie di accorgimenti aerodinamici e di fattura che consentiranno di guadagnare in leggerezza. Il peso totale non dovrebbe superare i 681 kg.
Gli interni
Sono ispirati alle avventure spaziali. Sedile guida e volante (cloche, è più indicato) al centro, finiture essenziali, quasi spartane, e altri due sedili (di fortuna) più indietro, ai lati della postazione di guida. Centrali anche cruscotto e strumentazione, arricchita con due schermi a scomparsa per le informazioni aggiuntive. I rendering che circolano forniscono indicazioni importanti sul concetto di fondo: estremizzazione dell’essenzialità.
Gli esterni
Carbonio ovunque, monoscocca e portiere che si aprono ruotando insieme ad una parte del tetto. Zero fronzoli e un’unica striscia led protagonista sull’avantreno, quasi ad evocare, ma con simmetria nordica, le zanne di una tigre. L’ispirazione è quella dei prototipi da corsa degli anni '70. Nel posteriore, invece, a giocare il ruolo del protagonista, in perfetto stile Koenigsegg, è il telaio a vista. Nell’insieme, una linea molto decisa, che abbandona le sinuosità tipiche della casa svedese, ponendosi in netto contrasto con il "family feeling", incarnato, da ultimo, dalla iper veloce Jesko. Sembra un'auto venuta dal passato per ricordarci come venivano immaginati, in quel periodo, i modelli del futuro. Una specie di Terminator al contrario, insomma, che speriamo - però -non resti confinato alla sola fantascienza.