Quando si sente nominare Singer Design viene in mente una sola cosa: la Porsche 911. Eh sì, perché il preparatore (?), customizzatore (?) - ogni termine sembra riduttivo - californiano lavora solo ed esclusivamente sull'iconico modello di Stoccarda.
Perché? Perchè l'allora bambino Rob Dickinson, poi fondatore della Singer, se ne innamorò follemente quando viveva in Inghilterra e questa passione non l'ha mai abbandonato, sino al giorno in cui, approdato in America, ha deciso che era il momento di avere una sua 911, ma non completamente originale, no: lui la voleva personalizzata, con un tocco più sportivo. È stato in quel momento che ha capito cosa voleva fare nella vita: non elaborare, non customizzare ma creare nuove 911 partendo dalla sola base del telaio.
E ne abbiamo visti di lavori, sempre assolutamente ben fatti e in grado di non far storcere il naso nemmeno ai puristi della 911 (non tutti, ovviamente!), fino a quest'ultima Anglet Commission... da far girare la testa.
Ecco nascere dunque una meravigliosa 911 a trazione integrale, in perfetto stile Singer, col moderno che va ad arricchire il classico senza snaturare un'auto sportiva che per molti semplicemente è... l'auto sportiva.
Come ci ha ben abituati Singer, troviamo sulla Anglet un corpo completamente in fibra di carbonio ultraleggero che va a vestire un pazzesco propulsore a sei cilindri da 3.8 litri rigorosamente raffreddato ad aria e, manco a dirlo, aspirato e con cambio manuale a sei rapporti.
La tinta scelta per questa creatura del desiderio è un discreto Aubergine Light Pearl a contrasto con gli interni blu navy e con i dettagli in nichel e ottone, tra giochi di luci creati dal sapiente utilizzo di lucido e opaco. Il vano bagagli anteriore è goduriosamente presentato in pelle trapuntata blu.
Il costo di questa coupè dei sogni? Non è stato dichiarato ma, facendo qualche conticino non ci stupiremmo se si avvicinasse al mezzo milione.