Chi attendeva la ripartenza di X Factor deve rendersi conto di un aspetto, difficile da accettare, ma che non può essere eluso: non è più così tanto giovane. Si generalizza, certo, però il talent che ieri sera è andato in onda si sta avviando lentamente, quanto inesorabilmente, a essere un programma che coinvolge una fascia medio alta di età del pubblico. Con buona pace degli autori, che cercano ogni anno di “svecchiare” un format che ha 13 anni e forse non riesce stare al passo con l’evoluzione della comunicazione, anche perché inserito in un contesto particolare come la Pay Tv.
Su Sky Uno l’edizione 2020 condotta da Alessandro Cattelan, con una giuria composta da Emma Marrone e Hell Raton, che rappresentano le novità, con i ritorni di Mika e Manuel Agnelli, ha fatto intravedere cose interessanti e altre meno. Il problema è che i giovanissimi, la generazione Z (o Gen Z, iGen, Post-Millennial, Centennial, Zoomer, Plural) non lo commenteranno neanche, visto che a priori per loro è “una roba da vecchi”.
Abbiamo fatto un sondaggio tra loro e questo è il risultato: “Guardare X Factor viene considerato dalla maggior parte dei miei coetanei una cosa antiquata. Non sono mai riuscita a guardare una puntata intera” ha premesso una giovanissima. Che ha poi chiarito: “È uno di quei programmi considerato ‘finto’ o ‘costruito’, perchè trasmette un messaggio sbagliato, cioè che il maggior numero di persone che cercano di entrare in quel giro non sono veramente interessate al canto ma a quello che possono diventare una volta usciti”.
Dello stesso avviso anche un altro giovanissimo, che si è spinto oltre: “Un sacco di persone che salgono su quel palco pensano di essere destinate a diventare famose e ricche probabilmente un po' come Sfera Ebbasta oggi”. Non a caso il trapper era giudice dell’edizione 2019, per intercettare questa generazione che ormai si alimenta solo di social. Solo che ormai, persino Sfera sembra superato: “Nel mondo di oggi dove ormai i social sono parte costante della nostra giornata è più semplice mettersi in mostra e sperare che qualcuno noti le tue capacità, grazie ai tag nelle foto, nelle stories e alla possibilità di partecipare a concorsi online creati dagli artisti stessi” ha spiegato.
Insomma, i social si stanno mangiando tutto e a una velocità supersonica. “Se dovessimo chiedere cosa pensano i miei compagni di classe dei partecipanti del talent di Sky, probabilmente finiremmo a parlare della nuova collezione autunno-inverno pubblicata tramite Instagram stories da Chiara Ferragni, questo perchè ormai passiamo più tempo a guardare Instagram piuttosto che un programma in tv. Ciò accade fondamentalmente perchè questi programmi sono di una noia mortale, durano troppo, non ci sono quasi mai dei veri e propri colpi di scena tranne qualche eliminazione o momenti di suspence. Sembra un po’ come quando mia madre guarda Forum”.
Qualcuno che lo guarda c’è, ma la fruizione di questi format televisivi viene spezzettato come se fossero su Youtube o direttamente sui social: “Guardo una puntata ogni tanto giusto per passare il tempo quando non so cosa fare e lo trovo piuttosto noioso e soprattutto è tutto troppo organizzato e di conseguenza poco realistico”. Concorde anche una amica che interviene rincarando la dose: “Lo considero un buon programma fino a 4-5 puntate dalla finale, poi tutto viene pilotato”.
Un barlume di speranza, però, c’è. E gli autori hanno puntato proprio su di lui per sollevare le sorti a livello giovanile. Si tratta di Hell Raton, che per molti è motivo di interesse: È conosciuto anche come ‘Manuelito’, uno dei fondatori insieme a Salmo dell'etichetta Machete e in tanti ascoltano quello che produce”. E alla fine, ammette una ragazza, “è di una bellezza che non passa inosservata”.
Sembra poco, ma comunque ancora più stimolante di Barbara Palombelli su Rete4.