image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

“X Factor è roba da vecchi”.
La generazione Z lo snobba

  • di Virginia Pozzi Virginia Pozzi

18 settembre 2020

“X Factor è roba da vecchi”. La generazione Z lo snobba
I giovanissimi lo accostano a Forum su Rete4 e questo non farà piacere agli autori di Sky, che ogni anno cercano di svecchiare il format e i giudici. L'unico che si salva è Hell Raton, il 'Manuelito' della Machete Records, grazie soprattutto al pubblico femminile

di Virginia Pozzi Virginia Pozzi

Chi attendeva la ripartenza di X Factor deve rendersi conto di un aspetto, difficile da accettare, ma che non può essere eluso: non è più così tanto giovane. Si generalizza, certo, però il talent che ieri sera è andato in onda si sta avviando lentamente, quanto inesorabilmente, a essere un programma che coinvolge una fascia medio alta di età del pubblico. Con buona pace degli autori, che cercano ogni anno di “svecchiare” un format che ha 13 anni e forse non riesce stare al passo con l’evoluzione della comunicazione, anche perché inserito in un contesto particolare come la Pay Tv.

Su Sky Uno l’edizione 2020 condotta da Alessandro Cattelan, con una giuria composta da Emma Marrone e Hell Raton, che rappresentano le novità, con i ritorni di Mika e Manuel Agnelli, ha fatto intravedere cose interessanti e altre meno. Il problema è che i giovanissimi, la generazione Z (o Gen Z, iGen, Post-Millennial, Centennial, Zoomer, Plural) non lo commenteranno neanche, visto che a priori per loro è “una roba da vecchi”.

Visualizza questo post su Instagram

Una “Killing me softly with his song” così non l’avete mai sentita. Ma forse @aew.manuelagnelli non è così d’accordo. 😈 #XF2020

Un post condiviso da X Factor Italia (@xfactoritalia) in data: 3 Set 2020 alle ore 3:02 PDT

Abbiamo fatto un sondaggio tra loro e questo è il risultato: “Guardare X Factor viene considerato dalla maggior parte dei miei coetanei una cosa antiquata. Non sono mai riuscita a guardare una puntata intera” ha premesso una giovanissima. Che ha poi chiarito: “È uno di quei programmi considerato ‘finto’ o ‘costruito’, perchè trasmette un messaggio sbagliato, cioè che il maggior numero di persone che cercano di entrare in quel giro non sono veramente interessate al canto ma a quello che possono diventare una volta usciti”.

Dello stesso avviso anche un altro giovanissimo, che si è spinto oltre: “Un sacco di persone che salgono su quel palco pensano di essere destinate a diventare famose e ricche probabilmente un po' come Sfera Ebbasta oggi”. Non a caso il trapper era giudice dell’edizione 2019, per intercettare questa generazione che ormai si alimenta solo di social. Solo che ormai, persino Sfera sembra superato: “Nel mondo di oggi dove ormai i social sono parte costante della nostra giornata è più semplice mettersi in mostra e sperare che qualcuno noti le tue capacità, grazie ai tag nelle foto, nelle stories e alla possibilità di partecipare a concorsi online creati dagli artisti stessi” ha spiegato.

Visualizza questo post su Instagram

Tagga l'amica/o che ride cosi. 🤣 #XF2020

Un post condiviso da X Factor Italia (@xfactoritalia) in data: 17 Set 2020 alle ore 1:03 PDT

Insomma, i social si stanno mangiando tutto e a una velocità supersonica. “Se dovessimo chiedere cosa pensano i miei compagni di classe dei partecipanti del talent di Sky, probabilmente finiremmo a parlare della nuova collezione autunno-inverno pubblicata tramite Instagram stories da Chiara Ferragni, questo perchè ormai passiamo più tempo a guardare Instagram piuttosto che un programma in tv. Ciò accade fondamentalmente perchè questi programmi sono di una noia mortale, durano troppo, non ci sono quasi mai dei veri e propri colpi di scena tranne qualche eliminazione o momenti di suspence. Sembra un po’ come quando mia madre guarda Forum”.

Qualcuno che lo guarda c’è, ma la fruizione di questi format televisivi viene spezzettato come se fossero su Youtube o direttamente sui social: “Guardo una puntata ogni tanto giusto per passare il tempo quando non so cosa fare e lo trovo piuttosto noioso e soprattutto è tutto troppo organizzato e di conseguenza poco realistico”. Concorde anche una amica che interviene rincarando la dose: “Lo considero un buon programma fino a 4-5 puntate dalla finale, poi tutto viene pilotato”.

Un barlume di speranza, però, c’è. E gli autori hanno puntato proprio su di lui per sollevare le sorti a livello giovanile. Si tratta di Hell Raton, che per molti è motivo di interesse: È conosciuto anche come ‘Manuelito’, uno dei fondatori insieme a Salmo dell'etichetta Machete e in tanti ascoltano quello che produce”. E alla fine, ammette una ragazza, “è di una bellezza che non passa inosservata”.

Sembra poco, ma comunque ancora più stimolante di Barbara Palombelli su Rete4.

Visualizza questo post su Instagram

Un besito de Manuelito 😘 #XF2020 @hell_raton

Un post condiviso da X Factor Italia (@xfactoritalia) in data: 17 Set 2020 alle ore 2:54 PDT

Vedi anche

Ok Baby 3, ma facciamo parlare le escort: quelle vere

Tag

  • Musica
  • Sky
  • X Factor

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Virginia Pozzi Virginia Pozzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ok Baby 3, ma facciamo parlare le escort: quelle vere

di Alfonso Romeo

Ok Baby 3, ma facciamo parlare le escort: quelle vere
Next Next

Ok Baby 3, ma facciamo parlare le escort: quelle vere

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy