Che fine ha fatto Adam Kadmon? Il protagonista della trasmissione cult Mistero, in onda su Italia 1 fino al 2016, e dei relativi spin-off incentrati sulle sue rivelazioni, non si vede in tv da qualche anno. Non certo per mancanza di argomenti. Abbiamo contattato telefonicamente l’uomo che non crede alle coincidenze (anzi, ci ha chiamato lui da “numero sconosciuto” dopo aver ricevuto la nostra richiesta di intervista via social) per farci raccontare le sue “fiabe”, tanto amate dal pubblico televisivo come da quello radiofonico, che 17 anni fa iniziò a pubblicare sul proprio blog, e che nel tempo l'hanno reso un personaggio mediatico popolarissimo (prova ne siano le mille parodie ancora presenti su Youtube), per quanto nessuno (a parte la sua casa editrice) sia riuscito a scoprire il suo nome all’anagrafe. Oggi, con oltre 10mila follower su Instagram e ben 170mila su Facebook, il nostro continua a sfornare libri (“che in classifica Amazon sono stati primissimi, perfino sopra Obama”, come l’ultimo saggio “Uncensored - Il diario segreto di Adam Kadmon) e si definisce “scrittore” nonché “divulgatore”. Cosa l’ha portato (e lo tiene tuttora) lontano dalla tv? Forse la massoneria, sostiene, incrociando diversi fatti che lascerebbero supporre un vero e proprio contro la sua attività mediatica (complice anche Wikipedia che si ostina a definirlo “personaggio immaginario”). Le prove del “complotto” includerebbero anche le morti improvvise, a distanza ravvicinatissima, del produttore e di uno dei principali autori di Mistero. Nonché lo strano suicidio di un giovane carabiniere romano… Tra aneddoti imperdibili sulla sua biografia (all’età di cinque anni e mezzo - racconta - gli sarebbe stato rivelato di essere una sorta di nuovo Gesù), Covid e fake news, l’antesignano dei complottisti (“che oggi vanno di moda, ma io faccio un altro lavoro”) rivela di voler tornare in tv. Ma solo se gli dessero la possibilità di diventare il nuovo Alberto Angela. Comunque, parteciperebbe volentieri anche a un talk, anche levandosi la sua leggendaria maschera, pur di “sbattere in faccia a tutti quei virologi l’ABC della scienza che, evidentemente, ancora non conoscono”. E c'è anche chi lo vorrebbe Premier al posto di Mario Draghi...
Googlando il suo nome, il primo risultato è la voce che le dedica Wikipedia. Lì Adam Kadmon viene definito: “personaggio immaginario”...
Sì, stai parlando con una persona che non esiste, dovresti andare da uno psichiatra (ride).
Poco ma sicuro. Però, la domanda resta: perché Wikipedia sostiene che, in pratica, Adam Kadmon non esista?
Io sono una persona realmente esistente, uno scrittore che usa uno pseudonimo per tutelare la propria privacy. Però quello che sta accadendo dietro a Wikipedia, la sedicente “enciclopedia libera”, è preoccupante: si potrebbe ravvisare un reato di diffamazione nell’asserire che io non esista. Ma Wikipedia continua a fingere. Anche se, negli anni, ho messo insieme una dimostrazione alta 10 km che attesta che io sono io.
Ha mai provato a intervenire modificando l'inesattezza?
Non personalmente, ma questa storia va avanti dal 2014. Da allora, puoi verificarlo tu stessa anche in questo momento, chiunque provi a modificare “personaggio immaginario” sotto al mio nome su Wikipedia, viene bannato, minacciato e diffamato. In pratica, gli amministratori ritengono vandalismo modificare un’informazione errata.
“Personaggio immaginario”, dunque, è una sorta di fake news su di lei… Ce ne sono altre?
Tantissime.
La migliore…
Non saprei… la prima che mi viene in mente è che per anni è corsa voce che io fossi un attore (o meglio, un impostore) che recitava parole scritte da qualcun altro.
Ne avevo sentito parlare. Ma vorrei saperne di più: c’erano notizie sull’identià del presunto autore dei suoi testi?
Sì. Questa fake news voleva che l’autore delle mie parole fosse un giovane carabiniere che si è tolto la vita nella caserma di Roma nel 2014. Prima di farlo, narra la “leggenda”, avrebbe scritto su Facebook: “Sono io il vero Adam Kadmon”.
Quindi un "personaggio immaginario" che alcuni ritengono morto suicida si ostina a scrivere libri…
Sì. L'ultimo è stato primo in classifica di vendita su Amazon quando era ancora in pre-order...
Com'è possibile?
Il mio ultimo libro, Il diario segreto di Adam Kadmon - Uncensored, lo scorso novembre (quando ancora, appunto, era in pre-order) era primo nella classifica di vendita su Amazon. Al sesto posto, un saggio di Obama. Non potevo crederci! La stessa casa editrice ne è rimasta allibita: sempre ancor prima che il volume fosse disponibile per la vendita, è stato anche 44esimo in classifica generale! E pensare che non sono stato mai tradotto in inglese, né mi si vede da un bel po’ di anni in tv…
Ecco, come mai Adam Kadmon non si vede più in tv?
Sono andato in onda almeno una volta a settimana, dal 2011 al 2016. Il fatto che io stia stato improvvisamente estromesso dall’ambito radiofonico e televisivo, oltre a tutti i precedenti e successivi tentativi di distruggermi la reputazione, è partito dall’ordine di particolari forme deviate di massoneria e templarismo a cui non piaceva che ci fosse sui mass media qualcuno in grado di dire le cose come stanno fuori dal loro controllo. Non solo, oltre ai miei servizi per Mistero che sono tuttora disponibili su Mediaset Play, avevo caricato su Youtube moltissimi video di grande importanza contro la mafia, la corruzione e le psicosette, per esempio. Sono stati tutti rimossi. Cercando il mio nome, si trovano oramai più che altro parodie. Eppure, pensa che del mio impegno in queste battaglie parlò anche Studio Aperto nel 2014...
Un complotto contro Adam Kadmon?
Puoi definirlo come preferisci. Ti faccio una domanda, però: quante probabilità c‘erano che due persone, ovvero Claudio Cavalli (produttore di Mistero, ndr) e Ade Capone (autore e co-producer della stessa trasmissione, ndr) morissero d'improvviso nel 2015 a distanza di pochi mesi proprio mentre erano impegnati a difendermi da orde di diffamatori che inventavano ogni giorno fake news su di me sostenendo che io fossi morto?
Quindi in quanto - ricordiamolo - “personaggio immaginario” sei stato fatto fuori dalla tv per ordine della massoneria perché… raccontavi fiabe?
Le fiabe sono sempre state figure retoriche che mi piaceva usare, come faccio tuttora, per dire la verità e combattere la corruzione, il peggior male del nostro Paese. Poi, non era mia intenzione partecipare a una trasmissione magazine d’intrattenimento come Mistero e nemmeno avrei pensato di arrivare a parlare in radio (su Radio 105, ndr). È stata una coincidenza.
Beh, Adam Kadmon non può certo venire a parlare di coincidenze. Comunque, anche ammesso che sia accaduto tutto “per caso”, quali erano le sue reali intenzioni iniziali?
Tutelare e difendere tutta l’umanità.
Come un Avenger!
No. Quelli sono fumetti fatti di carta, non possono provare dolore. Io invece sono una persona reale.
E, da persona reale, tornerebbe in tv?
Non mi spiacerebbe. Ma solo se, come avrei voluto fare dall’inizio, mi venisse data la possibilità di condurre un programma di divulgazione scientifica, tipo Super Quark. Naturalmente, mi dedicherei anche ai cosiddetti fenomeni “inspiegabili” per dare un’interpretazione razionale e argomentata di tutte quelle cose che altrimenti finirebbero in mano alla superstizione se non addirittura alle psicosette.
In pratica, vorrebbe fare concorrenza ad Alberto Angela?
“Concorrenza” mi pare per il momento un termine azzardato (ride). Però sì, vorrei poter avere un ruolo di quel tipo se dovessi tornare in televisione. Anche se non mi chiamano. O meglio: non possono chiamarmi…
Massoneria a parte, non pensa che la sua partecipazione a un programma, pur d’intrattenimento, perennemente a caccia di alieni e gnomi armati di ascia possa aver in qualche modo leso la sua credibilità?
Non ho prove per dirlo. Quello che so per certo è che nonostante moltissime persone avessero ormai chiaro che io non fossi un fesso e, anzi, avessero preso l’abitudine di scrivere alle redazioni delle principali testate giornalistiche dettagliando come io le avessi aiutate ad affrontare la pandemia molto più dei virologi, non sono stato chiamato come opinionista in molti talk e trasmissioni perché chi li gestiva, non riteneva opportuno che un uomo mascherato andasse a sbugiardare, portando argomentazioni incontrovertibili, un’intera classe politica e tutte le schiere dei più eminenti scienziati. Temevano, anzi sapevano, che invitandomi avrebbero perso il posto di lavoro.
Ha mai pensato di “smascherarsi”?
Non solo. Mi sono proprio reso disponibile a togliermi la maschera e a dire pubblicamente il mio nome e cognome per andare in tv a divulgare quello che so. Così facendo, avrei messo a repentaglio la mia privacy e forse anche la mia carriera, considerato che, c’è da ammetterlo, parte del mio seguito lo devo anche al fatto di celare la mia vera identità. Ma pur di salvare vite umane, sarei stato disposto a rischiare di “danneggiarmi”.
Salvare vite umane? Si riferisce al periodo della pandemia?
Anche. Volevo (e vorrei ancora) ritrovarmi a parlare con tutti questi virologi che stanno sempre in tv da oramai due anni. Mi porterei dietro una pila di libri e glieli sbatterei in faccia: parlano così tanto e tutt’oggi dimostrano di non conoscere l’ABC della scienza, tra cui la differenza tra un batterio e un virus. E poi vorrei sapere da loro perché il mondo intero ha speso 35 miliardi per ottenere questi vaccini quando si sapeva fin dall’inizio che sarebbero stati inutili: il virus muta.
Lei si è dato una risposta a questo interrogativo?
Beh, la risposta che posso darmi è che, come sempre, sul non prevenire si fanno i soldi.
Sono in molti a pensarla come lei e tendenzialmente vengono chiamati “complottisti”...
Di sicuro oggi come oggi il complottismo va di moda, ma sono in pochi a sapere di cosa stiano parlando veramente quando percorrono queste strade. L’ignoranza vince sempre, purtroppo, in ogni ambito. Ma i cosiddetti complottisti non sono un vero problema, chiunque può capire anche da solo dove non c’è sostanza e argomentazione di pensiero. A preoccuparmi, invece, sono i cosiddetti “gatekeeper”...
Chi sarebbero?
Ecco, questi sono dei personaggi creati dalle principali forze governative mondiali per manipolare l’opinione delle masse come più conviene ai loro interessi: i gatekeeper sono finti complottisti che esagerano e deformano le notizie in modo da renderle incredibili. Quindi, un utente medio che si ritrova davanti a questo tipo di news, resta disorientato e non sa più cosa (o come) pensare. Anche da qui deriva il punto a cui siamo arrivati, oramai: il Governo si permette di togliere il lavoro ai cittadini che non si fanno il Green Pass o il Supergreen Pass e questa cosa passa come se fosse del tutto legittima.
Quindi a suo avviso il Governo italiano non ne sta azzeccando una dall’inizio della pandemia a oggi…
Non si tratta solo del nostro Paese. Di errori e decreti scelerati ne sono stati fatti in tutto il mondo. Però devo dire che è come se alcuni poteri sovranazionali avessero scelto l’Italia a mo’ di laboratorio per vedere fino a che punto si possa arrivare prima che un essere umano o un intero popolo perda definitivamente la pazienza e si rivolti.
Comunque, è stato il primo a portare la mascherina in tv…
È vero (ride). Ma la maschera che indossavo serviva solo a proteggere la mia identità, gli abiti invece appartengono alle tradizioni della mia famiglia. In ogni caso, non sono stato “precursore” solo in questo: avevo anche previsto la pandemia. E già da anni, dal mio blog e dai miei canali social, allertavo il Governo sull’arrivo di questo virus e incitavo a premunirsi perché l’Italia non era sufficientemente attrezzata per poter gestire un’emergenza simile. Come, infatti, poi è successo.
Ecco, lei da dove prende tutte queste “previsioni”, Covid compreso?
Non so dirlo. Sin da bambino ho sempre avuto come dei “flash” che ai tempi esprimevo a parole - infatti mio padre aveva paura che io fossi posseduto (ride) -, oggi invece li riporto sui miei canali e ne libri. Alle elementari prevedevo chi sarebbe stato interrogato quel giorno e nessuno voleva giocare con le figurine insieme a me perché, prevedendo le mosse dell’avversario, si sapeva ormai che avevo completato interi album senza mai andare a comprarne una… Insomma, sono sempre stato Adam Kadmon.
Ma “solo” di fatto o anche all'anagrafe?
Adam Kadmon è un nome che mi hanno dato, appunto, fin da bambino.
Chi gliel’ha dato?
Avevo cinque anni e mezzo quando un giorno, mentre ero giardinetti con mia madre in un paese dell’Italia del Nord, si sono avvicinate delle persone. Già mi “conoscevano”, sostenevano. Mia mamma non sapeva se chiamare la polizia o restare ad ascoltarli. Dicevano che, applicando la numerologia alle date di nascita, stavano cercando da anni qualcuno che fosse nato in uno specifico giorno, mese e anno che, sommando le cifre, avrebbe restituito il valore 7. Perché, stando al loro credo, una persona venuta al mondo con questi (e altri) requisiti, sarebbe stata un’entità importante: l’Adam Kadmon.
Ovvero?
Ovvero, per il loro credo, l’incarnazione del Christós.
Ah. Dunque tutto questo per dire che lei sarebbe il nuovo Messia?
Il Christós sarebbe, secondo il misticismo cristiano, l’incarnazione di un’entità molto simile a Gesù, quindi di qualcuno che porta avanti un messaggio di cambiamento di massa. Puoi immaginare la faccia di mia mamma quando si è sentita dire questa cosa, me la ricordo ancora tale e quale. Va bene che avevo imparato a leggere all’età di un anno e mezzo, ma questo non se lo sarebbe aspettata…
E quindi alla fine si è tenuto questo nome…
Sì, loro hanno detto di chiamarmi così perché sarei stata una persona che da grande avrebbe fatto molte cose. A me, inizialmente, “Adam Kadmon” suonava come una parolaccia (ride, nda)
Bene, queste le sue origini. Intanto oggi c’è chi ha indetto una petizione su Change.org: “Adam Kadmon Presidente del Consiglio"...
L’ho vista e, anche se non amo la politica, mi ha fatto piacere questa manifestazione di stima da parte di persone che mi seguono e apprezzano la mia opera di divulgazione. Però sta succedendo qualcosa di molto strano, mi verrebbe da dire davvero assurdo. La petizione a cui fai riferimento, non è la prima a essere stata pubblicata online dai miei sostenitori. Solo che, puntualmente, viene rimossa ogni volta nel giro di qualche ora. Siamo oramai al terzo tentativo e non so davvero come e perché una cosa del genere possa accadere in uno Stato libero. Guarda caso i social annullano e censurano tutto ciò che è contrario a Draghi. Non è un buon segno. Queste cose accadevano in Germania poco prima dell'imposizione della dittatura nazista. Sono comunque felice e grato ai miei sostenitori che non si stanno arrendendo, continuando a ripubblicare la petizione nonostante tutti gli ostacoli che da sempre sono sulla mia strada.
L’ostacolo più grande?
I continui tentativi di denigrare quando non distruggere la mia credibilità con parodie e sberleffi vari. Alcune di queste cose le trovo anche simpatiche, ma molto spesso rischiano di deformare i messaggi che voglio mandare all’umanità.
Cosa potrebbe servire per risolvere il problema?
Guarda, se ti va puoi contribuire anche tu accettando questa mia semplice richiesta: non prendermi in giro.
Ok, non lo farò.
Un abbraccio, Adam.