image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Appunti di felicità.
"Impariamo dai greci:
non si fotografa una stella cadente"

  • di Ilaria Gaspari Ilaria Gaspari

30 agosto 2020

Appunti di felicità. "Impariamo dai greci: non si fotografa una stella cadente"
La felicità da non scambiare con l’euforia, gli attimi che crediamo felici ma che non riusciamo a fotografare per postarli su Instagram…. Una rincorsa senza traguardo. In questa lezione la filosofa Ilaria Gaspari – una delle voci più originali in circolazione – ci dimostra che gli antichi greci possono ancora venirci in aiuto.

di Ilaria Gaspari Ilaria Gaspari

La felicità per gli antichi era molto diversa dall’euforia ma anche dalla spensieratezza con cui spesso la identifichiamo oggi.

Oggi siamo da un lato ossessionati dall’idea di ‘mostrare’ la felicità: basta vedere gli hashtag #happy/#happylife su instagram. Milioni di post, che immortalano l’impresa di “fermare” la felicità per fare in modo che gli altri la vedano. Il che è un po’ difficile secondo me, che pure ci ho provato tante volte: fotografare un momento felice implica in qualche modo l’uscire da quel momento. Il risultato, a mio parere, somiglia molto alle fotografie che facciamo alla luna o alle stelle – magari funziona come un ‘appunto’, per ricordare quell’istante, quella visione precisa, ma non regge il confronto con la bellezza della realtà. Poi, più è miracoloso, nel senso di raro e inaspettato, il momento felice, più possiamo essere certi dell’impossibilità di immortalarlo: non si fotografa una stella cadente. Dall’altro lato, abbiamo tutti paura di non potere, o di non sapere, essere felici, un po’ perché questa ostentazione di felicità genera quasi una competizione a chi sa godersi meglio la vita (cfr. i dati sul fatto che durante il lockdown molte persone abitualmente afflitte da senso di inadeguatezza ecc. per il continuo confrontarsi con la narrazione delle vite altrui sui social sono state più serene!); un po’ perché la nostra idea di felicità ce la rappresenta come qualcosa di momentaneo, di puntuativo. Un attimo di euforia o anche solo di spensieratezza (infatti pensiamo che più conosciamo la vita, più saremo disillusi e quindi infelici: tutto il contrario dei greci antichi per cui il saggio è felice), un cielo senza nubi che, per definizione, non può durare: può concedersi, ma per poco. E alla prima nuvola, addio.

20200830 115351709 3190
Ilaria Gaspari e il suo libro

Per i greci antichi, la felicità è qualcosa di molto più strutturato e disciplinato: la parola greca per dirla – εὐδαιμονία – rimanda all’importanza di avere “un buon daimon”: ovvero un daimon benevolo, cioè soddisfatto. Il daimon ha a che fare con la sorte, ma anche, e soprattutto, con la fedeltà a quello che siamo davvero, alla nostra più reale e più intima vocazione. Nell’Apologia di Socrate il daimon fa la sua comparsa in un passaggio cruciale, quando Socrate, che si sta difendendo da solo dalle accuse dei suoi concittadini, lo cita come una voce che lui ascolta fin dall’infanzia, e che ogni volta che si fa sentire lo fa per dissuaderlo dal compiere azioni che non gli corrispondono.

Essere felici, ovvero riuscire a vivere evitando di tradire noi stessi, è tutt’altro che facile, e tutt’altro che facile doveva essere anche allora. Di fatto, però, credo che questa idea della felicità come riconoscimento di noi stessi – un riconoscimento che non può prescindere dal riconoscere anche negli altri il segno, direbbe Montaigne, un antico moderno, della condizione umana – possa dire molto anche a noi, oggi.

20200830 115446647 3172
Ilaria, il suo cane e Lezioni di felicità su Repubblica

Credo che provare ad andare incontro all’idea di felicità degli antichi potrebbe essere il modo per liberarci una volta per tutte dalle dicotomie (fra felice-incosciente e saggio-disilluso, per dire) che ci fanno guardare alla felicità come a un puro stato di esaltazione, un’ubriacatura passeggera che per sua natura deve passare – come a un’illusione. Spesso si parla di felicità in questi termini: uno strappo irresponsabile, un’illusione perdonabile, ma pur sempre un’illusione. Credo sia ingiusto nei confronti della felicità confonderla con l’incoscienza; come è ingiusto verso la saggezza pensare che essere saggi significhi essere barbosi e incapaci di vivere la vita. Per i greci il saggio è felice; non conoscevano queste nostre semplificazioni. E credo che, su questo punto, dovremmo proprio cercare di imparare qualcosa da loro.

Vedi anche

Quattro anni senza Tommaso Labranca (che ci sembrano quaranta)

Tag

  • Cultura
  • Filosofia
  • Greci antichi
  • Ilaria Gaspari

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Ilaria Gaspari Ilaria Gaspari

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Quattro anni senza Tommaso Labranca (che ci sembrano quaranta)

di Alessandro Mannucci

Quattro anni senza Tommaso Labranca (che ci sembrano quaranta)
Next Next

Quattro anni senza Tommaso Labranca (che ci sembrano quaranta)

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy