Patrizia Caselli ha parlato per la prima volta in tv della sua relazione con Bettino Craxi nel corso di una lunga intervista a Oggi è un altro giorno, il talk condotto da Serena Bortone su Rai 2. La donna ha rivelato come il termine “amante” le sia sempre stato stretto e che tutta la famiglia Craxi fosse al corrente della sua esistenza, per quanto i figli si fossero dimostrati meno in grado di capire il legame che la univa al politico rispetto alla sua stessa moglie, a suo dire, più comprensiva. Abbiamo contattato telefonicamente Bobo Craxi per avere un commento su queste dichiarazioni e sull’opportunità di tirar fuori aneddoti sentimentali in assenza (ovvero in morte, per chiamare le cose con il loro nome) della controparte. Ci ha risposto un uomo totalmente in pace con se stesso che, citando Papa Francesco, si domanda: “Chi sono io per giudicare?”. Anche se...
Patrizia Caselli ha parlato per la prima volta in tv della relazione che ha avuto con suo padre...
E quindi? Che devo fare io?
L’abbiamo contattata per chiederle un parere su queste dichiarazioni. Le trova attendibili oppure gonfiate?
Ho un’età in cui mi posso permettere di capire e comprendere le vicende sentimentali degli uomini e delle donne. Ho questo vantaggio competitivo rispetto alla vita: essendo in là con gli anni capisco come vanno le cose e dentro la vita di ciascuno ci sono sentimenti che non necessariamente devono essere codificati attraverso lo stato civile.
Quindi che cosa ha rappresentato, secondo lei, Patrizia Caselli per suo padre?
Eh, non lo so. Lui non c’è più. Bisognerebbe chiederlo a lui.
La sua comprensione è figlia dell’età che ha oggi, come diceva poco fa, oppure la pensava così anche al tempo?
No beh, al tempo io veramente pensavo ad altro. Quando succedevano queste cose, non ero un bambino a cui è stato sottratto l’amore paterno per via di una donna. Sarei ipocrita se mostrassi un volto indignato davanti a questa vicenda. E l’ipocrisia non mi appartiene.
La questione, dunque, non l’ha davvero mai infastidita?
No. Ho sempre pensato, comunque, che nella vita degli uomini e delle donne ci siano degli incontri che vanno al di là di tutto ciò che può essere uno schema convenzionale. Magari qualche anno fa mi aveva dato fastidio leggere una sua pubblicazione in merito ma solo perché c’era molta pruderie: un amalgama che non mi piaceva perché faceva confusione con le vicende di Berlusconi e sua moglie.
Trova opportuno o necessario parlare in tv di queste vicende sentimentali nel momento in cui la controparte non può più risponderne? Di recente, Ilda Boccassini nella sua autobiografia ha parlato di un legame sentimentale con Falcone e la famiglia Falcone non l’ha presa bene, per esempio…
Non saprei. Falcone è un eroe tragico dei nostri tempi, probabilmente c’entra anche questo fatto nella reazione dei parenti che mi sta riportando. Anche in questo caso, però, non giudico. Penso che se la Boccassini si sia sentita di dirlo, non l’abbia certo detto per farsi bella ma per dire “Ho voluto bene a una persona” e davvero non vedo cosa possa esserci di male. I sentimenti, a mio parere, non sono mai scabrosi o indicibili: fanno parte della vita. Le persone, semplicemente, si incontrano.
Come anche lei avrà incontrato la Caselli…
Tanto tempo fa, sì, la conoscevo: una donna intelligente che ha sempre avuto la sua personalità. È stata a lungo la fidanzata di Walter Chiari.
E, avendola conosciuta, cosa pensava personalmente della Caselli?
Che stiamo parlando di una donna che ha voluto bene a mio padre, questo è fuori discussione e ne sono felice. Poi non credo che lui avesse voluto far famiglia con lei: era già un po’ in là con gli anni diciamo, no? E quindi lei gli ha dato una compagnia, dell’affetto, quel poco che poteva dargli...
Passando alla politica: come vede l’alleanza tra Forza Italia e Italia Viva in Sicilia?
Non so fino a che punto Italia Viva sarà capace di convergere su un candidato che è espressione della destra. Il problema diciamo siciliano è legato al fatto che l’influenza di Fratelli d’Italia è molto ingombrante. Dopodiché vedo che c’è una convergenza al centro di aree che cercano di amalgamarsi e questa non la vedo come una cosa in sé e per sé sbagliata. Detto tutto questo, ormai è molto difficile giudicare la politica con un metro classico: le alleanze si fanno e si disfano e i criteri secondo cui questo succede sono spesso incomprensibili secondo uno schema tradizionale. Sono alleanze di convenienza o di sopravvivenza.
Come le relazioni…
Sì, perché la politica è come la vita, non è una cosa diversa.
Che brutta immagine che mi ha dato.
Perché? La vita e le relazioni, come la politica, sono fatte di alleanze di convenienza o di sopravvivenza umana.