Tanti auguri primo, unico, inimitabile first-gentleman! Filippo d’Inghilterra, il principe consorte, compie 99 anni e il traguardo del secolomenouno è la prova provata che la sua, come dicono a Roma, è ‘na vita da non mori’ mai. Ma ci vuole talento. Tanto. Perché mica è facile essere il principe consorte: sapersi fare da parte, sfruttando il meglio e sbattendosene del peggio, rinunciando a essere quello che porta i pantaloni in casa e ripiegando con malizia sul toglierseli spesso, i pantaloni, fuori di casa. La sua lunga vita, diciamolo chiaramente, se l’è goduta e il suo è talento puro. Ma anche esperienza. Nonché scienza. Perché se uno guarda il mondo degli altri esseri viventi (le api, ad esempio) scopre che chi si accoppia con la regina quasi sempre fa una finaccia. E Filippo d’Inghilterra è l’unico essere vivente che invece c’è riuscito restando vivo e vegeto.
A tirare il collo, per dirla tutta, c’è andato vicinissimo appena due anni fa, quando con una manovra decisamente al limite ha perso il controllo della sua auto finendo a ruote all’aria. I pezzi di quella macchina distrutta sono andati all’asta su ebay: venduti tutti nel giro di pochissimo. Segno che anche uno che sta sempre un passo indietro può entrare nella simpatia delle persone. Quattro giorni dopo quell’incidente, nonostante avesse promesso che non avrebbe più guidato, s’è fatto pizzicare al volante senza cintura, costringendo la polizia del regno a richiamarlo.
Di piccoli casini così, che non minano ma intaccano la Casa Reale, il principe regnante, nonché duca di Edimburgo e principe di Grecia e Danimarca, ne ha combinati milioni in 99 anni. E viene da immaginarselo mentre, a orecchie basse, si prende i predicozzi di una moglie che, è evidente, è tosta un bel po’. Ma dev’essere riuscito a farsi volere un gran bene, perché non è credibile che la regina se lo sia tenuto sempre in casa solo in nome del protocollo e della tradizione.
A sbatterlo veramente fuori c’è andata vicinissima solo una volta, nel 1956, quando fu spedito per diversi mesi in Oceania per tenerlo lontano da amicizie particolari... e pericolose. I rotocalchi, infatti, avevano attribuito continue relazioni extraconiugali a Fillippo oltre a un figlio segreto (avuto con la cantante Helene Cordet, contestualmente ai flirt con la madre di Sarah Ferguson, con la Principessa Alessandra del Kent e attrici di ogni età). Si dice che anche lui, comunque, abbia perdonato una scappatella della regina, con un certo Henry Herbert che era consulente di Elisabetta in fatto di cavalli e che è noto come Lord Porchie. L’esperto in equitazione Lord Porchie, che epica! Filippo in quella occasione, ammesso che sia vera, ha saputo far spallucce, forte del motto “chi la fa la aspetti”, valido anche nel Regno Unito.
Cultore del bello e della bella vita, appassionato, astuto come le volpi che ha cacciato per diletto, quasi guascone, ma sempre al suo posto nelle questioni importanti e di rappresentanza: la serie Netflix The Crow ha tracciato un irresistibile profilo del principe Filippo, capace di renderlo ancor più coincidente con lo stereotipo del classico personaggio “che non ce la fai a non perdonarlo”.
Se a questo si aggiunge, poi, che il suo impegno sociale non è mai mancato su temi particolarmente importanti, come la necessità di valorizzare le espressioni artistiche o la salvaguardia dell’ambiente, il quadro che si profila è di quelli che entrano nel cuore della gente passando dalla porta della simpatia. E se per le rigide regole della Monarchia è solo un principe, per molti è un vero re: re di umanità (astuzie e debolezze comprese).