Non fateci passare per nostalgici: gli anni '90 dello scorso secolo hanno segnato la cultura popolare e anche chi non pensa di avere dei debiti verso l'ultimo decennio del secolo breve ne ha inconsapevolmente o meno assorbito le mode, le evoluzioni, le correnti artistiche.
Il cinema non ha fatto eccezione e spesso capita di rapportarsi agli eventi contemporanei con le stesse categorie messe in piedi dalle pellicole che negli anni '90 hanno spopolato.
Insomma, se un evento reale di oggi ci sembra distopico parliamo di "Matrix", un osceno gran casino a metà tra il carnale e lo splatter è roba da "Pulp Fiction" e così via. Ma ad un certo punto c'è da scegliere: anno per anno abbiamo eletto i nostri 10 film degli anni '90 che più hanno inciso sulla cultura popolare e li abbiamo fissati attraverso una citazione o una fascinazione. Eccoli, in ordine di arrivo!
1990: Misery Non deve Morire
Non è difficile avere successo se parti da un libro di Stephen King, ma devi essere Rob Reiner e avere Kathy Bates come infermiera premurosa.
Dal successo di questo thriller in poi nessuno di noi ha più voluto fidarsi di chi ti accoglie in casa dopo un incidente, le premure disinteressate sono diventate fonte di sospetto e tutte le donne pingui e dimesse hanno rialzato la testa.
Imperdibile, anche per la frase che potete annotarvi e lanciare al momento giusto e alla persona opportuna: “Puoi stare tranquillo Paul, io sono la tua ammiratrice numero uno". Tranquillo, Paul.
1991: Johnny Stecchino
Non basta trovargli dei difetti, dovete proprio odiare questo capolavoro dell'equivoco per ritenerlo un film trascurabile per la cultura degli anni '90.
Per quanto la sceneggiatura venga da molti ritenuta zeppa di buchi, il personaggio del mafioso siculo Johnny Stecchino che trova nel suo sosia Dante la via d'uscita dalla vita di cosca, è tanto improbabile quanto ridicolo.
La coca è una medicina, Maria deve imparare a comportarsi da uomo, il traffico la peggiore piaga di Palermo e, in definitiva: "Non mi somiglia pè niente" - una frase tanto iconica da essere citata a distanza di quasi trent'anni da Marracash nella sua traccia Non sono Marra, cantata in coppia con Mahmood.
1992: Basic Instinct
Minuto uno: sesso e rompighiaccio. Minuto 125: sesso e rompighiaccio. In mezzo soldisessosangue, inquadrature da corso di regia anni '90, dialoghi concepiti da un perfido sceneggiatore (pagato tre milioni di dollari) puntati - all in - tutti su una Sharon Stone ancora misconosciuta e unica attrice a non aver rifiutato il copione a causa delle numerose scene esplicite.
Si tratta di un thriller in cui trama e finale polarizzano il pubblico: la maggior parte di quelli che lo videro all'epoca non ci capirono granché ma guardarono le cosce della Stone nella famosa scena dove accavalla le gambe durante un interrogatorio. Tutti gli altri non ci capirono ugualmente nulla ma notarono l'assenza degli slip: non era il particolare che permetteva di risolvere il giallo, ma il film divenne famoso e iconico proprio per quello. "Uccidere non è come fumare. Si può smettere".
1993: Jurassic Park
Fino al 1993 i dinosauri non se li era filati nessuno. Sì, vabbè, qualche amante del fumetto, qualche libro, qualche film che tentava di portare a casa uno straccio di emozione, ma poco; tanto che dal 1978 fino al 1993 il filone langue. Fino a che non arriva Spielberg.
Il regista di E.T., ispirandosi al romanzo di Michael Crichton, mette il DNA di un dinosauro dentro il sangue di una zanzara intrappolata nell'ambra (spiegatemi come fa una zanzara a succhiare il sangue di esseri che hanno la pelle coriacea come la carrozzeria del Leopard...) e riporta improvvisamente al successo un intero filone, inaugurando la lunga stagione della popolarità dei cari estinti. Un film tra l'horror e la fantascienza con l'immancabile presenza dei bambini che ne garantisce il passaporto verso l'immortalità. "Dio aiutaci. Siamo nelle mani di ingegneri”.
1994: Pulp Fiction
Nessuno di noi è uscito vivo dalla sala dopo aver visto Pulp Fiction. Il capolavoro pop di Tarantino sfida ogni legge della decenza, del tempo e dell'ironia, ti percuote fino all'estremo, imprimendoti lo stigma della sua epocale sceneggiatura.
Conosco persone che hanno iniziato a leggere la Bibbia dopo aver udito "il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi", ma nessuno di loro è mai tornato indietro dagli anni '90 per raccontarlo.
1995: Apollo 13
"Houston, abbiamo un problema". Il contributo della pellicola di Ron Howard alla cultura popolare degli anni '90 sta tutto in questa citazione, che potete usare in tutti quei momenti dove il panico sarebbe giustificato ma l'ironia ruba la scena.
Bello, godibile e romanzato il giusto per non essere una corazzata Potemkin dello spazio.
1996: Trainspotting
Quando "scegliere la vita" ci avrebbe privato di un'ottima trasposizione da un libro: tratto - e raccontato senza pregiudizi - dall'opera dello scrittore Irvin Welsh, il film dipinge la vita di alcuni ragazzi scozzesi che invece hanno scelto l'eroina.
Accusato di apologia dell'uso di droghe, Trainspotting vive tra la lucida interpretazione degli attori, tra cui lo stesso Welsh, e il debito dei confronti di Tarantino, Scorsese, Kubrik che ne fa un'opera rimasta iconograficamente ancorata agli anni '90.
La miglior citazione di tutte sarebbe il suono che produce una testa che esplora il gabinetto di un locale pubblico alla ricerca di due pastiglie.
1997: Titanic
È la storia d'amore più inflazionata degli anni '90. Jack e Rose, agli antipodi per estrazione sociale, passeggeri del transatlantico più drammaticamente sfortunato della marina mondiale.
Imperdibile - oltre al fatto di essere avvincente e ben equilibrato nelle dosi di avventura, zucchero e effetti speciali da catastrofe - perché se vi manca la scena del ponte dove Jack le chiede "Ti fidi di me?" rischiate di essere tagliati fuori dalla comprensione di molti meme.
1998: The Truman Show
Tremendamente sempre più attuale, ogni giorno che passa: la finzione voyeuristica supera a destra la realtà, ne prende il posto occultandone il cadavere.
Dagli anni '90 questo film non ha perso una briciola del fascino distopico e resta un riferimento culturale tra Dick e Huxley. "Caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!".
1999: Matrix
È solo per puro caso che gli ultimi due film di questa rassegna appartengano al filone distopico.
Ma Matrix è diverso: Matrix è un culto e i fratelli Wachowski i suoi sacerdoti cui forse non viene ancora perdonato aver dato dei sequel a quest'opera. È a questo film che si deve l'ormai comune modo di dire "pillola blu o pillola rossa?" oltre alla rappresentazione della controversia eterna tra apparenza e realtà. Cyber movie iconico e di riferimento: "Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo".