Quando vengono realizzati questo tipo di articoli si sbaglia sempre. O meglio, è difficile accontentare tutti. Pensate che c’è chi pensa che La Casa di Carta sia una delle serie televisive più belle di sempre e qualcun altro in redazione che adora Baby, ma non diremo chi.
Insomma, quando stili una classifica sicuramente qualcosa non torna.
E per questo voglio subito specificare che questa è la mia classifica (e della redazione di Man on Wheels).
Queste sono le nostre 100 migliori serie televisive. Quelle che più hanno stupito, quelle che hanno fatto sognare, quelle che hanno fatto ridere, piangere, soffrire. Chissenefrega del resto, qui c’è il meglio del meglio.
Due ulteriori precisazioni. Qui troverete serie nuove (tante), fiction vecchie (alcune) e nessun cartone animato.
Scelta editoriale, anche se ci piacciono un sacco abbiano deciso di selezionare solo serie tv fatte con carne, ossa, sangue, sudore e passione.
Ecco le nostre 100 migliori serie tv di tutti i tempi.
100. Dawson’s Creek
A vederla adesso, non più adolescente, è diabetica, ma è stata la serie che ci ha fatto innamorare del cinema, che ci ha ricordato sempre, a ogni puntata, come le difficoltà si debbano affrontare e non evitare e ci ha insegnato a dare valore alle amicizie.
99. Hannibal
La serie che ha ridato vita al personaggio di Hannibal Lecter, interpretato in maniera sublime da quel figaccione dagli zigomi alti di Mads Mikklesen.
Questa è una serie piena di sadismo, sangue, cannibalismo.
Un avviso: deboli di cuore, non guardatela oppure non fatelo se avete appena mangiato.
98. The Mentalist
L’attenzione ai dettagli, la lenta e poco spettacolare storia d’amore che fa da sfondo, l’approfondimento interiore ed emozionale di Patrick Jane, interpretato da Simon Baker, rendono The Mentalist un’ottima serie televisiva. Se volete farvi affascinare, recuperatela.
97. The Leftovers
Forza e coraggio. È quello che mi son detto dopo le prime due puntate della serie realizzata da Damon Lindelof (Lost) e Tom Perrotta, perché The Leftovers parte piano, ma bisogna avere fede. Esattamente come i personaggi che si chiedono dove sia svanito il 2% della popolazione.
96. CSI - Miami
Il brand seriale CSI è diventato amato e apprezzato dal pubblico sin dal 2000, quando uscì la prima stagione della divisione con sede a Las Vegas.
Poi sono arrivate le divisioni di New York e quella di Miami, sicuramente quest’ultima la più fortunata.
Il personaggio di Horatio Caine è acuto, intelligente, rigido, aggressivo quel che basta.
È lui che manda avanti la “baracca”. In perfetto stile Chuck Norris in Walker Texas Rangers.
95. Spartacus
Di certo a guardare Spartacus non possono non venire in mente le scene di 300, il film di Zack Snyder, tratto dal fumetto di Frank Miller, che ha come protagonista Re Leonida (Gerald Butler) e Il Gladiatore di Ridley Scott con Russel Crowe.
Dovete solo aggiungere violenza gratuita, litri infiniti di sangue e sesso.
94. Parenthood
Se ne è parlato pochissimo in Italia, fino a che non è arrivata la nostra versione ossia Tutto può succedere.
Ma la versione originale è più bella, i personaggi sono più concreti, più veri, più interessanti e le relazioni sono sane, realistiche ed emozionanti.
93. Lucifer
Che crediate o no, una delle domanda che vi sarete fatti nella vostra vita è “ma chi è il diavolo?”.
In Lucifer, lo sceneggiatore Tom Kapinos ha cercato di dare una certa umanità al personaggio di Lucifero.
La profondità che i creatori sono riusciti a dare a tutti i personaggi rende il tutto fluido, vero, credibile. Anche perché dietro al soggetto di Lucifer c’è la caparbia penna di Neil Gaiman (Sandman, Doctor Who).
92. The Boardwalk Empire
Una ricostruzione scenografica incredibilmente riuscita degli Stati Uniti degli anni Venti, un racconto immerso tra gli angoli oscuri e illegali dell’epoca del Proibizionismo tra la crisi economica post Prima Guerra Mondiale e la nascita della Mafia Americana importata dal Sud Italia.
Costumi e recitazioni, sono di livello assoluto.
91. Mindhunter
Suspense, psicologia, criminali.
La serie di David Fincher racconta di come è nata la divisione che studia i serial killer.
Una crescita continua di ansia, conoscenza e brividi che scaturiscono non dai fatti, dalle azioni, ma dalle parole dei racconti degli assassini che vi faranno gelare anche il culo.
90. Alias.
Finalmente una protagonista donna che spacca davvero.
È una serie del 2001, pre-“me too” e di tutta una serie di speculazioni che secondo alcuni non hanno fatto altro che remare contro, nei fatti, alla causa di chi giustamente sostiene la necessità di lottare per la parità di genere. Sydney Bristow è sveglia e cazzuta, un misto al femminile tra 007 e Mission Impossible.
89. Starsky & Hutch
Amicizia, crimini, violenza e una città di fantasia.
I due poliziotti sotto copertura avevano modi bruti, spesso - se non sempre - fuori dalle regole, ma nonostante questo Starsky & Hutch sono entrati nei cuori di tutti gli spettatori.
88. Happy Days
Tutti volevamo essere Fonzie, anche solo per un secondo.
Invece, provavi a metterti la giacca di pelle e sembravi un robot.
Tiravi un pugno al jukebox (o al giradischi o alla radio, ovviamente cambiava il senso) e ti faceva male la mano per una settimana.
Mostravi il pollice alle fanciulle e agli amici dopo una cazzata, e arrivava il due di picche o, ancor peggio, il caricone.
Fonzie e la famiglia Cunningham sono riusciti a creare qualcosa di unico e irripetibile, una favolosa rappresentazione degli Anni Cinquanta, con tante risate.
87. After Life
Tony è un uomo di 40 anni caduto in depressione dopo la morte della moglie. Si sente un uomo finito.
Da qui comincia la seconda vita del protagonista Tony, interpretato da un incredibile Ricky Gervais che ha creato, prodotto e scritto la serie.
Piena di scene grottesche, piene di finto buonismo e battute ciniche, anche se non nello stile classico del comico, After Life è a tutti gli effetti una dark comedy.
86. The O.C.
Per me è impossibile non inserirla tra le migliori 100 serie televisive.
The O.C. ha segnato un’epoca, la sigla “California” cantata dai Phantom Planet è diventata iconica.
Ancora oggi, a differenza di Dawson’s Creek, è una delle migliori, se non la più bella, serie per teenegers (e Beverly Hills 90210???? ndr).
85. Grey’s Anatomy
Ormai lo abbiamo capito, l’obiettivo di Grey’s Anatomy è vincere lo scontro con Beautiful per il maggior numero di puntate e stagioni.
Ma a parte gli scherzi, la serie tv con più sesso in ospedale nella storia è un miscuglio di emozioni, di momenti, di profumi che ci ricordano sempre quanto sono importanti le persone, l'amicizia, l’amore e quanto tutto questo, camicie addosso o no, può finire da un momento all’altro.
84. Buffy l’ammazzavampiri
Questa è la storia di come si crea, si scrive, si gira una serie televisiva a tema vampiri.
Una protagonista potente, un manipolo di personaggi secondari credibile e funzionale alla storia e situazioni paranormali una dietro l’altra affrontate con realismo e serietà. Buffy ha dato il via a tutto quello che, di fantasy, abbiamo visto negli anni a venire. Ringraziamo anche papà Joss Whedon.
83. American Gods
Una storia nella storia, come tanto ama fare Neil Gaiman.
Qui le trame secondarie non sono filler - come vengono definite in gergo - ma quasi degli spin-off della trama principale.
E funzionano. L’universo mitologico creato da American Gods supera ogni più rosea aspettativa anche per i fan del bestseller letterario.
82. Black Sails
Se vi piacciono i pirati, questa è la serie giusta per voi.
Ma non solo per i saccheggi, l’oro e l’alcol, Black Sails è una grande serie tv fatta di effetti visivi pazzeschi, sesso, violenza e volgarità.
Sembra quasi di essere lì, sul galeone, con loro.
81. The Good Place
Riferimenti filosofici, divertimento e una sinergia impressionante tra tutti gli attori del cast.
The Good Place è stata una delle serie commedy più acclamate di Netflix.
L’originalità e il ritmo costante e sempre in crescendo sono il vero plus della serie.
80. Glee
La vita quotidinana dei teenegers, il legame tra compagni di classe o di gruppo, la possibilità di fallire, di avere degli obiettivi, di conquistarli, di cadere e poi rialzarsi. Glee è la rappresentazione di un mondo che non morirà mai: l’adolescenza.
79. True Blood
Odiate i vampiri? Colpa di Twilight?
Lo capisco, però date una chance a True Blood. Vero, troppo spesso gli attori sembrano dei palestrati usciti da Uomini e Donne, ma fidatevi trama e sceneggiatura sono di livello assoluto.
78. Romanzo Criminale
Personaggi diventati icone, narrazione diventata mito.
Romanzo Criminale è la fonte da cui tutte le serie criminali italiane che si sono susseguite negli anni seguenti hanno attinto senza ritegno.
77. Criminal Minds
Probabilmente se esiste Mindhunter, lo dobbiamo all’esperimento che ha portato avanti con dedizione e genialità per quindici stagioni una delle prime serie crime di successo.
Criminal Minds entra nel mondo criminale, ci mostra i pregi, i difetti, le intuizioni e i fallimenti, che alla fine sono le ansie e le preoccupazioni degli stessi agenti che lavorano i nell’unità dell’FBI.
76. MacGyver
Tutti abbiamo amato la serie tv che più di tutti ci ha insegnato a liberarci dalle catene, costruire una bomba, creare una cerbottana per sconfiggere i nemici e qualsiasi altro mezzo capace di essere imprevedibile e sagace allo stesso tempo. Le avventure del collaboratore della Fondazione Phoenix con risorse scientifiche e personali quasi illimitate.
75. Ally McBeal
Un'avvocatessa porta avanti la propria professione in uno studio un po’ folle e un po’ geniale, è grazie a loro che si possono “sfogare” gli sceneggiatori.
È forse uno dei primi show che crea, osa e funziona.
74. Black Mirror
Ogni puntata è un film: cupo, inquieto, freddo.
Fino a che punto saremo in grado di gestire l’evoluzione quasi incontrollata della tecnologia che cambia le nostre abitudini, le nostre relazioni e i nostri ricordi.
73. Peaky Blinders
Birmingham, 1919. Siamo nell’Inghilterra post Prima Guerra Mondiale e degli ex combattenti, poliziotti e militari hanno deciso di mettersi in affari, dalla parte sbagliata della linea: scommesse clandestine, giochi d’azzardo, pizzo e un pub.
Quello che colpisce di più non è il fatto che sia tutto tratto da una storia vera, non sono le scene d’azione, le nocche rotte, gli zigomi tagliati, le lamette sotto il berretto o i volti segnati. No. Sono i dialoghi, fitti, concreti, pieni, deliziosi, grezzi e raffinati nello stesso momento.
72. Will & Grace
È stata identificata come la prima serie televisiva a normalizzare, se così vogliamo dire, la tematica sempre bistrattata dell'omosessualità.
Il racconto, semplice, divertente e lineare delle vicissitudine dei protagonista, delle loro scelte, della loro sessualità, senza cadere in banalità e stereotipi volgari.
71. Community
Dovessi apporre un solo aggettivo di fianco alla serie Comedy Community userei stravagante, e sarebbe riduttivo.
Un manipolo di studenti del college Glendale, Los Angeles, affronta la vita studentesca tra partite di paintball, eventi imbarazzanti e puntate speciali.
Se avete bisogno di ridere, staccare la spina e rilassarvi un po’, è perfetta per voi.
70. Six feet under
Un affresco emozionante, realistico, quotidiano.
Six feet under è la storia di una famiglia che si ricompatta nella perdita del padre, la figura che in quel momento aveva portato avanti l’attività di famiglia, l’impresa di pompe funebri.
Da qui il cambiamento, le litigate e le sinergie ritrovate, i dubbi e le convinzioni, perse e riconquistate.
Six feet under è una storia di sentimenti e di morte. Perché poi “Tutto. Tutti. Ovunque. Finisce”. Parabola materialista, forse cinica, ma dannatamente vera.
69. Lie to me
A volte pensiamo che leggere il pensiero possa essere il più grande superpotere di cui possiamo disporre.
Secondo il dottor Cal Lightman non è così. Non serve studiare la mente, ma il corpo e i movimenti, quasi impercettibili, del corpo e del volto.
Non è The Mentalist e non è The Wire, e non è nemmeno Mindhunter.
Lie to me è un miscuglio di tutto questo, tra crime e psicologia. E poi c’è Tim Roth, gigante e spesso all’interno dei cast dei film di Quentin Tarantino.
68. Modern Family
Tre famiglie di Los Angeles, una troupe televisiva pronta a documentare le loro vite e la quotidiana routine tra vita domestica, situazioni comiche, surreali e momenti di relazioni sentimentali forti ed emozionanti.
67. Master of None
Un piccolo gioiellino creato, scritto, diretto e in parte prodotto dall’attore e comico Aziz Ansari. Maestro di niente, significa letteralmente il titolo della serie e viene utilizzato non per identificare un fannullone, ma per dire identificare una persone che se la cava un po’ in tutto, ma non è esperto in nessun campo. Aziz interpreta Dev, un attore indiano che cerca di farsi largo a New York City, con tutto quello che ne consegue.
66. Suburra
Mafia Capitale, uno dei più grandi scempi dell’Italia moderna. Una delle migliori inchieste giornalistiche degli ultimi anni.
Politica, corruzione, bande, violenza, omosessualità, amicizia, rispetto, diritti. In Suburra, di Stefano Sollima, c’è tutto.
E c’è soprattutto un Alessandro Borghi fuori controllo e incredibilmente credibile.
65. Shameless
Prendi una famiglia numerosa, sgangherata, povera e senza filtri.
Infilaci dentro un ragazzo per bene, innamorato e ricco. La bomba che può scoppiare è nucleare, oppure no.
Shameless è la rappresentazione di quella fetta di Stati Uniti che troppo spesso non viene raccontata. Qui, lo fa benissimo. E poi c’è anche tanto sesso, tanto alcol e tante emozioni.
64. The Crown
Se non bastasse la vita della Regina Elisabetta II da scoprire, se non bastasse la colonna sonora principale di Hans Zimmer, se non bastasse l’atmosfera british e la “riccanza” spavalda dei reali inglesi, vi basta sapere che The Crown è una storia di legami, di relazioni, di affetti, di principi, di modelli da seguire o da evitare con dei dialoghi scritti in maniera strepitosa.
63. Stranger Things
Quando è stata distribuita da Netflix ha scosso il mercato dell’intrattenimento. In giro per le fiere del fumetto tutti si vestivano come Undici o come i quattro protagonisti. Ha avuto il grande merito di riportare in auge gli anni Ottanta, di descrivere un’atmosfera dark, fantascientifica, senza cascare in banalità e tranelli, ma mantenendo fede allo show che di base è spensierato e divertente.
Un mix di idee, di soluzioni, di alternativa alle classiche scelte narrative del mondo sci-fi.
62. Sons of Anarchy
Finalmente una serie televisiva che si è presa carico della fatica, e della difficoltà di raccontare il movimento, e il mondo, dei motoclub americani.
Oltre alla trama, interessante già dalle prime puntate, la differenza in questo show lo fa il ritmo, la profondità dei personaggi e le motivazioni che ognuno di loro ha per andare avanti a fare una vita fatta di scelte e scontri.
61. Veep
Non ha mai avuto ascolti elevati, ma nonostante non sia stata apprezzata da molti, Veep è un’opera d’arte della comicità.
Una vicepresidente degli Stati Uniti completamente incompetente, praticamente alla stregua dell’attuale capo della Casa Bianca, si ritrova nella posizione per decidere il futuro degli altri. È da qui che nascono dialoghi brillanti e scelte narrative esilaranti.
60. Westworld
Lo show di HBO si era prefissato di diventare il nuovo Game of Thrones.
La prima stagione è stata piena di intrighi, enigmi che ci ha ricordato che qualcosa di interessante si può ancora fare e che la fantasia non è mai in difficoltà. La seconda stagione, però, ha ucciso qualsiasi libido nei confronti di questa serie tv. Per fortuna che è arrivata ben presto la terza stagione a risollevare gli animi. L’obiettivo è riprendere da dove la prima stagione aveva finito, lasciandoci a bocca aperta.
59. Band of Brothers
Damian Lewis, Michael Fassbender, Michael Cudlitz compongono parte di un cast fantastico.
Dieci puntate piene di fango, lacrime, proiettile e sofferenza. Una stagione che vale la pena godersi.
58. Suits
Ha rapito e affascinato ogni avvocato - e non solo - che l’abbia guardata, come in preda alla Sindrome di Stoccolma.
Suits racconta le avventure di Harvey Specter e Mike Ross, un vero avvocato e un vero genio della legge, che spesso e volentieri eludono la legge, fanno processi fighissimi, scontri fatti di parole, insulti e stangate culturali da Oscar. E poi c’è Donna. Un personaggio che imparerete ad amare.
57. Mr. Robot
Il mondo degli hacker è sempre stato un terreno interessante e il panorama descritto da Sam Esmail è perfetto e imperfetto allo stesso tempo.
Un ordine anarchico che vuole disfarsi delle strutture classiche, economiche e governative, a cui ci siamo abituati per riportare la libertà, per disfarsi delle catene sociali e per permettere a tutti di conoscere la verità.
56. The Newsroom
Come lavora una redazione di una delle emittenti televisive più importanti degli Stati Uniti?
Come affronta le notizie più importanti? Le fonti? E i rapporti personali?
The Newsroom, con un fantastico Jeff Daniels, racconta il dietro le quinte del mondo del giornalismo americano ed è scritto da uno dei più grandi showrunner che abbiano mai calcato il suolo terrestre: Aaron Sorkin. A lui si deve la sceneggiatura, tra gli altri, di Codice d'Onore, The Social Network e Steve Jobs. Suo anche West Wing. Dove vedete il suo nome, pigiate play.
55. Gomorra
Dal romanzo di Roberto Saviano, passando per il film di Matteo Garrone, fino ad arrivare allo show che è diventato un caso a livello internazionale.
La serie tv di Stefano Sollima, che racconta la guerriglia tra clan della Camorra, è stata definita dalla stampa americana uno sguardo intenso all’interno della cultura mafiosa napoletana.
53. The Handmaid’s Tale
Cosa accade quando diminuisce il tasso di fertilità a causa di malattie e inquinamento? Il presupposto, non lontano dalla realtà, di The Handmaid’s Tale è esattamente questo.
Il mondo esce da una brutta guerra civile e il regime che si è insediato prende il comando nella zona un tempo conosciuta come Stati Uniti d’America.
Le donne fertili, chiamate Ancelle, sono destinate a dar nuova linfa all’umanità e le famiglie più nobili le bramano per condannarle a stupri e molestie.
Un mondo morto nell’anima, ma fin troppo verosimile per non fare male.
52. Law & Order
Il Dipartimento di Polizia di New York crea una squadra specializzata nel neutralizzare e combattere i crimini di natura sessuale.
Elliot Stabler, un veterano, e Olivia Benson, una detective, anch’essa vittima di stupro, sono a capo dell’unità.
Ogni puntata è una corsa contro il tempo, contro il crimine, contro il femminicidio e la misoginia.
Dialoghi taglienti, reali e personaggi umani caratterizzano la serie creata da Dick Wolf.
51. Scrubs
Nessuno mi toglierà dalla testa che l’età giusta per guardare Scrubs è attorno ai 17 o 18 anni.
Hai la leggerezza di un adolescente, la quasi maturità di un ragazzo delle superiori, ti fa ridere il no sense, le battute sottili e anche un po’ di sano black humor che in parte c’è. Scrubs è perfetta per chi deve formare la propria personalità.
50. Orange is the new black
La vita delle donne in carcere vista da fuori. Attraverso la videocamera osserviamo personaggi, situazioni, crimini, comportamenti e ci viene spontaneo il confronto con anni e anni di film o serie tv nelle carcere maschili.
Ma quello che più ha conquistato di questa serie è la capacità con cui è riuscita a sorprendere puntata dopo puntata e a sdoganare tabù che in tivù (o su piattaforme streaming) duravano da troppo tempo.
49. Fleabag
Per fortuna Amazon Prime ha acquistato i diritti della serie Fleabag creata da Phoebe Waller-Bridge. Vincitrice di quattro Emmy Awards - come miglior commedia, miglior attrice protagonista in una serie commedia, miglior regia per una serie commedia e miglior scendeggiatri per una serie commedia - e di due Golde Globe - come miglior serie commedia o musical e miglior attrice protagonista in una serie commedia o musical - è la più autentica e verosimile testiominanza di cosa significhi essere una trentenne single, a Londra, nella contemporaneità. Il racconto è dolce, delicato, ma caotico e frenetico allo stesso tempo. Da recuperare.
48. Deadwood
Vince il più forte o il più furbo. Sopravvivono persone avide e selvaggi, ma siamo nel vecchio West e qui è la normalità.
No rules, no party. Attori sopraffini, trama interessante. Non c’è altro da aggiungere.
47. Watchmen
È bastata una stagione per convincere e far innamorare critica e pubblico.
Prendere in mano un’opera di Alan Moore è complicatissimo e spesso si finisce per fare un lavoro mediocre come il film di Zack Snyder.
La serie di Damon Lindelof (Lost e The Leftovers), però, è un museo pieno di opere d’arte, è una squadra di fenomeni, è un negozio di caramelle.
Non c’è nulla che viene lasciato al caso, nonostante il mondo venga da 30 anni di caos, traumi e anarchia.
46. Vikings
La grande novità è che una serie così potente è stata voluta da History Channel e in effetti dentro questo show troviamo tanta cultura e conoscenza di una civiltà spesso banalizzata e non approfondita.
I Vichinghi non sono solo stati un popolo di navigatori e conquistatori e le avventure di Ragnar Lodbrok.
La mitologia norrena e il mondo vichingo non sono solo violenza, sesso e sacrifici.
45. Narcos
“Plata o Plomo” è la frase iconica, diventata leggendaria, del più sanguinario tra i narcotrafficanti della storia del Sudamerica, Pablo Escobar.
L’atmosfera, i dialoghi, la narrazione dell’agente Murphy, il ritmo che cresce puntata dopo puntata e il mix tra ricostruzione storica e romanzo criminale fa di questa serie una bomba. In perfetto stile Narcos.
44. The Big Bang Theory
Un successo clamoroso, forse inaspettato.
TBBT racconta in chiave ironica la vita di un gruppo di super mega scienziati in erba, tra cibo spazzatura, relazioni amorose e migliaia di citazioni al mondo nerd e geek.
43. The Office
Scegliere tra la versione statunitense e quella britannica è impossibile, quindi le mettiamo entrambe qui.
The Office è una sitcom che racconta con l'escamotage del finto documentario le vicende di un gruppo di colleghi che lavorano in un'azienda che distribuisce carta. I personaggi faranno di tutto per non perdere il posto di lavoro. Due motivi per vederle entrambe: lato USA, c’è Steve Carell. Lato UK, c’è Ricky Gervais.
42. Boris
Dentro questa serie televisiva italiana c’è tutta la genialità, la creatività, l’entusiasmo, la voglia di stupire, di imparare, di crescere e di stupire di nuovo dello show ideato da Luca Manzi.
Tra la satira e il grottesco, tra la realtà e la fiction, Borsi mette a nudo tutti i cliché e i tabù presenti dietro le quinte del piccolo schermo.
41. M.A.S.H
M.A.S.H racconta l’Ospedale Chirurgico da Campo dell'Esercito statunitense in Uijeongbu, Corea, durante la Guerra di Corea tra il '50 e il '53.
Per anni è stata una delle serie tv americane più viste, con la puntata finale (1983) che per moltissimo tempo è stata lo show più visto in tv di sempre (106 milioni di spettatori) - è stata necessario aspettare fino al Superbowl del 2010 perché quel record fosse battuto con 111 milioni di spettatori. È e rimane un prodotto encomiabile e unico nel suo genere.
40. Sex and the City
Oggi qualche femminista considera questa serie troppo leggera, spiccia, sbrigativa e materialista.
Può essere anche vero, ma lo show di HBO ha deliziato milioni di spettatori nel mondo e ha contribuito a spezzare molti tabù del mondo della sessualità femminile: dai sex toys alla masturbazione, dai feticismi all’ansia di prestazione e la ricerca e poi la morte ipotetica del Principe Azzurro.
39. The Good Wife
Una ex avvocato deve tornare in tribunale dopo 13 anni di inattività.
Il marito è al centro di uno scandalo sessuale.
Una moglie, una mamma e un'avvocato che deve cancellare il passato e guardare avanti tra beghe legali e famiglia. Un legal drama che vi darà soddisfazioni.
38. House - Medical Division
Basterebbe lui, il Dottor Gregory House, per calamitare davanti alla tv o al vostro device preferito, ma c’è di più.
Ci sono i medici, le regole, gli amici, gli amori, i dialoghi, la profondità delle problematiche, le malattie, le intuizioni, i colpi di scena e non serve aggiungere altro. Riguardatela sempre.
37. I Robinson
One man show. In lingua originale infatti il nome della sitcom è The Crosby Show proprio perché è uno spettacolo - non del tutto in solitaria - di Bill Crosby che è anche il creatore della serie.
Inutile dire che è una serie spassosa e perfetta per tutta la famiglia.
36. Il tenente Colombo
Non ci fosse stato lui in tv ci saremmo persi le origini del genere poliziesco, dei gialli, dei thriller.
Un impasto di perfezione nel racconto, nella trama, nella profondità dei protagonisti e soprattutto del carismatico tenente.
35. Orphan Black
Mai abbastanza apprezzata. La serie della BBC America è un thrillerone pazzesco.
Cinque stagioni incentrate su un programma tetro e misterioso di clonazione governativa. Stesso DNA, personaggi diversi.
34. 24
Come le ore del giorno, come gli episodi che scandiscono le stagioni. 24 è la serie realizzata quando le piattaforme streaming erano ancora a un livello embrionale, alcune illegali, altre no, e non avevano la diffusione di oggi.
24 ha rivoluzionato il concetto di serie televisiva con una trama e un ritmo che bastano per la visione.
Dite che non basta? Ok, allora vi dico che c’è anche un enorme Kiefer Sutherland. Rambo, scansate.
33. Kingdom
La Corea si è presa finalmente il palco. Se all’inizio del 2020 Parasite di Bong Joon-ho ha sbaragliato la concorrenza americana vincendo il Premio Oscar come Miglior Film, la serie tv Kingdom di Kim Seon-hun merita altrettante attenzioni.
Tradizioni, epoca pre moderna, zombie, gerarchie, caos. Kingdom è una farfalla da lasciar volare, osservandola attentamente e apprezzare il suo battito d’ali. Incredibile.
32. E.R. - medici in prima linea
È la fonte da cui tutti i medical drama hanno attinto per anni. Piena di attori di livello internazionale che si sono lanciati nel mondo dell’intrattenimento del grande schermo, coprodotta da Spielberg. È una delle serie più longeve, con più episodi mai banali e sempre intelligenti, mai buttati lì per perdere tempo o allungare il brodo.
31. Battlestar Galactica
Potente, innovativa, coerente.
Undici anni fa si concludeva una delle serie sci-fi più belle di sempre, sicuramente tra le più amate dal pubblico. Effetti speciali impeccabili per la tv, riflessioni profonde tra filosofia e scienza e un finale maestoso.
30. The Walking Dead
Nonostante sia stata una delle serie di maggior successo dal punto di vista degli ascolti, TWD nelle ultime stagioni non è riuscita a recuperare un pubblico che ormai aveva smarrito.
La figura di Negan, però, ha permesso allo show di rialzarsi. Rimane comunque una delle serie televisive più riuscite di sempre e mette a nudo - ancora di più lo fa il fumetto di Robert Kirkman - come il vero male per l’umanità non sia nient’altro che l’essere umano stesso.
29. Doctor Who
È diventata la serie televisiva per eccellenza dei cosiddetti nerd. Ogni stagione un attore differente a interpretare la figura del dottore che spazia in giro per l’universo e per la linea temporale grazia a una macchina senziente. Serve altro?
28. Downton Abbey
La vita di una famiglia aristocratica tra colpi di scena e problemi quotidiani. Anche i nobili hanno le loro perplessità, le loro problematiche, il loro lato oscuro. I costumi e la recitazione fanno di Downton Abbey una delle serie più riuscite di questi ultimi anni.
27. Sherlock
Quando piazzi Benedict Cumberbatch e Martin Freeman davanti alla macchina da presa, quello che ne esce è pura magia.
E non parlo della magia che a volte sembra permeare le scelte geniali di Sherlock Holmes, ma della capacità di sinergia dei due attori che rendono ancora più credibili e umana la storia di uno dei personaggi più famosi della storia della letteratura. Fenomenale.
26. Firefly
La mano di Joss Whedon si sente, soprattutto se lo si guarda dopo aver visto i film realizzati per la Marvel.
Capacità di sorprendere, di raccontare e di farti entrare nella mente dei personaggi.
È considerata una delle migliori serie sci-fi di sempre, anche se la fantascienza è quasi un contorno alle vite dei protagonisti.
25. Prison Break
Adrenalina, genialità, fratellanza. Al centro di una nuova vita, grazie a Netflix, che ne ha riesumato i fasti dal lontano 2005, data di prima pubblicazione della serie, Prison Break è oggi costantemente nella top 10 dei contenuti più visti, sulla piattaforma americana. Pieno di colpi di scena, di tradimenti, di scoperte, narra le vicende di due fratelli: un condannato a morte (ingiustamente, ovviamente) e un ingegnere strutturale, pronto a farsi incarcerare per evadere insieme al primo.
24. Star Trek
Ancora oggi questa serie televisiva viene omaggiata, citata e “copiata” in altri show. Il motivo? Tra gli anni Sessanta e Settanta Star Trek ha portato con sé, sul piccolo schermo, innovazioni tecniche e creative che hanno segnato per sempre il modo di scrivere e girare le serie tv.
Una produzione all'avanguardia, una trama lineare, ma non banale e personaggi entrati nella cultura pop.
23. House of Cards
La rottura della quarta parete, il dietro le quinte della corsa alla Casa Bianca, la corruzione, il legame tra politica e giornalismo e un uomo senza pietà interpretato magistralmente da Kevin Spacey - almeno fino a quando non è stato coinvolto dallo scandalo legato che lo vorrebbe colpevole di una serie di molestie a sfondo sessuale. Ancora attualissimo e super coinvolgente.
22. Dexter
Come vi sentite quando vi trovate a tifare per il cattivo? È straniante, ma quello che ci siamo tutti ritrovati a fare mangiando una puntata dopo l’altra di Dexter.
Un uomo, due vite tanto differenti e lontane quanto strambe e sadiche. A più di dieci anni dalla prima puntata, ancora oggi, è un capolavoro.
21. Homeland
Istinto, genialità, sregolatezza. Carrie è una brillante agente della CIA che lotta quotidianamente per evitare che gli Stati Uniti possano subire un secondo 11 settembre.
C’è un però: soffre di un disturbo comportamentale che le crea problemi di ogni tipo, sul lavoro e nelle relazioni private.
20. Curb your enthusiasm
Larry David interpreta sé stesso in un mondo diverso in cui nessuno riesce a fare qualcosa nel modo giusto.
Sfacciato, esilarante, geniale. Uno dei creatori e autori di Seinfield non poteva certo creare qualcosa di diverso da una grande serie comedy.
19. 30 Rock
Alec Baldwin è una rockstar in questo show e possiede una band da urlo!
L’autoironia, la semplice complessità della risata e un’eredità come quella del Saturday Night Live.
Ma ogni grande rockstar ha la sua spalla e in questo caso si chiama Tina Fey. Un fenomeno della comicità.
18. The Americans
Siamo in piena Guerra Fredda, due spie sovietiche costruiscono la propria famiglia negli Stati Uniti diventato effettivamente americani, rispettati e riconosciuti nella società.
Ma la Madre Patria ha un valore inestimabile per loro e la loro doppia vita è stressante e piena di insidie. Solo la complicità, l’amore e i legami possono tenere in vita la loro professione.
17. Fringe
Perdersi Fringe solo perché tra i protagonista c’è Pacey di Dawson’s Creek è da stupidi. L’evoluzione dei personaggi, della trama - che inizia come un CSI paranormale e cresce in qualcosa di imprevedibile - e delle loro relazioni non può che farvi amare questa serie fantascientifica.
Una delle poche che spiega minuziosamente ogni dettaglio di ogni esperimento, lasciandovi il dubbio che quella che avete appena visto possa davvero accadere nella nostra realtà. Maestoso.
16. True Detective
L’autoconclusività delle stagioni ha consentito alla produzione di mettere sotto contratto degli attori di livello assoluto e la differenza tra chi fa cinema per mestiere e chi fa televisione, si vede, se sente, si odora.
True Detective è un pugno nello stomaco, è crudele, ma vera.
È stronza, vigliacca, diretta e sostanzialmente piena di difetti, perché tremendamente umana. I lividi intimi di ogni personaggio li percepiamo come fossero anche nostri. Splendida.
15. Seinfield
La quotidianità è la miglior formula per far scattare la risata nello spettatore.
Questo è quello che ha reso celebre la serie scritta da Larry David e Jerry Seinfeld, basata sulla vita di quest’ultimo, uno stand-up comedian di Manhattan che insieme ai suoi amici affronta le difficoltà della vita.
14. Chernobyl
Una miniserie dedicata a una delle tragedie più terribili, dolorose e oscure degli ultimi trent’anni.
La cura, l’ossessione, la profondità socio politica che quest'opera rappresenta ha un valore immenso per non dimenticare cosa è successo davvero.
13. The West Wing
L’ironia che non diventa satira, la serietà che non diventa noia, la profondità e la caratterizzazione dettagliata dei personaggi che non si trasforma mai in una banale rappresentazione della realtà.
Politica, giornalismo, potere ed economia direttamente dall’ala ovest della Casa Bianca. L'ha scritta quello stesso Sorkin di cui vi abbiamo parlato in riferimento a The Newsroom.
12. Better Call Saul
È presto per dirlo, ma probabilmente lo spin off di Breaking Bad sulle origini dell’avvocato più folle e squinternato della televisione è un gioiello da conservare negli anni.
11. The Shield
Quando la verità supera la finzione. The Shield è ispirata agli avvenimenti dello scandalo Rampart, negli anni '90, quando una unità operativa della polizia di Los Angels per contrastare il fenomeno delle gang finì per commettere una serie di reati: violenza, corruzione, omicidi.
10. Friends
La regina di tutte le commedie. Le basi della comicità moderna in televisione e anche dei contratti monster per gli attori.
La complicità dei personaggi e degli attori ha creato uno show incredibile, spassoso e immutato al passare del tempo.
9. How I met your mother
Quando trovi una commedia che sa far ridere, piangere, sa farti riflettere, sa farti divertire e sognare, hai trovato il paradiso.
La vita di Ted ha un grande obiettivo, trovare l’amore della vita. Missioni difficilissima, o forse no.
8. The Wire
Se pensate di fare un corso di sceneggiatura per la televisione, beh sappiate che quella di The Wire potrebbe capitarvi sottomano.
Dialoghi taglienti, reali, a tratti geniali e imprevedibili rendono questa serie un capolavoro di genere. Peccato che fuori dagli States non abbiamo avuto il successo meritato.
7. Mad Men
Gli anni Sessanta americani ovvero quando i pubblicitari hanno preso il potere. In Mad Men c’è una commistione di gusti, di sapori, di intuizioni a metà fra la ricostruzione fedele e il racconto cinico e narcisista di quell’ambiente. Uno degli show più alti mai creati per la televisione.
6. X-Files
Recuperarla è obbligatorio. È la mamma di tutte le fiction sul paranormale, sugli alieni, sui complotti.
I due protagonisti - Fox Mulder e Dana Scully - sono tanto diversi quanto complementari. Anche al più scettico degli spettatori verrà un dubbio sull’esistenza o meno degli extraterrestri.
5. Game of Thrones
Se quella maledetta ottava stagione fosse stata realizzata senza fretta, senza egocentrismi, senza partnership, senza scelte basate sulla community, Il Trono di Spade - come è stata intitolata, male, in Italia - sarebbe stata qualche posizione più avanti.
Quando ci sono personaggi forti, caratterizzati e approfonditi bene, colpi di scena, sesso - nelle prime stagioni - sangue e sofferenza - sempre - strategie, mostri e draghi creare un mondo verosimile e coerente è un’impresa impossibile. GoT ha dimostrato che tutto questo è possibile.
4. Lost
Sono state scritte tesi di laurea su questo show che ha portato i forum al loro massimo splendore tra speculazioni, analisi e idee puntata dopo puntata. Rimane ancora oggi una delle serie tv con più punti di domanda lasciati aperti, trame secondarie non concluse e un finale aperto a interpretazioni. Ma in questi casi si dice che l’importante non è la destinazione, ma il viaggio.
3. I Soprano
Mafia, realismo, violenza, quotidianità criminale, silenzi, sparatorie e famiglia.
La famiglia Soprano ha portato in televisione una narrativa perfetta, un finale maestoso e una costanza di intrattenimento senza pari.
Sono passati 21 anni dalla prima puntata, ma è uno show ancora incredibilmente ben confezionato.
2. Twin Peaks
Il papà di X-Files, Lost, True Detective e di tutti gli altri thriller psicologici.
Twin Peaks è un colpo di genio, è il taglio di Fontana su un quadro bianco, è lo stop-dribbling-gol di Baggio contro la Juventus, è il palleggio-arresto-tiro di Michael Jordan.
1. Breaking Bad
C’è poco da dire, la storia di Walter White e di Jesse Pinkman è un continuo crescendo di emozioni. Si parte piano per poi arrivare a un finale incredibile, imprevedibile - in parte - e disincantato.
La profondità, l’umanità e le scelte dei personaggi sono sempre vere, possibili e ci muovono sempre qualcosa dentro.
Quando scorrono per l’ultima volta i titoli di coda, avrete le spalle piegate all’ingiù, la testa pesante, il mento tirato e gli occhi umidi.
Un capolavoro dal punto di vista tecnico e della scrittura. Nulla è lasciato al caso.