Se per anni sono stati relegati all'intrattenimento dei più piccoli, oggi i film d'animazione rappresentano una forma d'arte a sé stante con una dignità paragonabile ai film recitati da attori in carne e ossa. Alcuni di questi, con le loro atmosfere irripetibili, hanno segnato la cultura popolare in modo indelebile e costituiscono un link tra il mondo immaginario e quello reale grazie a personaggi in grado di attraversare la storia del costume, diventare icone trasversali alle età come attori con una propria dignità recitativa.
Già, ma dovendo proprio scegliere, quali sono le pellicole animate più significative del genere? Ne abbiamo scelte dieci per voi: si parte dal classico Alice nel Paese delle Meraviglie, fino a capolavori di animazione digitale come Il Re Leone, senza dimenticare opere come quelle di Tim Burton o Miyazaki imparentate più con le graphic novel che con i grandi classici per bambini, eccole!
Alice nel Paese delle Meraviglie
Pochi sanno che dietro lo pseudonimo dell'autore Lewis Carroll si cela in realtà il matematico inglese Charles Lutwidge Dodgson, tutti invece restano affascinati dalle vicende incredibili della piccola Alice narrate nel libro del 1865 che diventa un film Disney nel 1951, forse il precursore del genere fantasy. La piccola Alice sprofonda in un mondo fantastico inseguendo un coniglio bianco, dove il nonsenso è la regola ma anche dove si nascondono messaggi educativi e personaggi che affascinano ancora adesso. La citazione migliore? "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta", "Come lo sai che sono matta?", "Per forza, altrimenti non saresti venuta qui!".
La Sposa Cadavere
Decidere quale includere tra Nightmare Before Christmas e La Sposa Cadavere tra i capolavori a passo uno di Tim Burton non è stato facile, ma alla fine abbiamo optato per il secondo grazie a una trama più articolata e per il bar dei defunti cui speriamo tutti di ritrovarci per una bevuta in onore del nostro trapasso. Film destinato più ai nati dagli anni '80 in giù (o in su?) che ai giovanissimi, nella versione originale vanta le voci e le personalità di protagonisti come Johnny Depp, Helena Bonham Carter ed Emily Watson. Dopo averlo visto un paio di volte nemmeno voi potrete fare a meno di gridare "Ehi! Fermati! Adoro le donne con un po' di carne sulle ossa!".
La Città Incantata
Hayao Miyazaki nel 2001 produce il suo ottavo film vincendo l'Orso d'Oro al Festival di Berlino e il premio Oscar come Miglior film d'Animazione. La pellicola narra le avventure della piccola Chihiro che finisce in una città incantata abitata da yōkai (spiriti tradizionali giapponesi): la trama non è sempre lineare ed è in forte debito con le tradizioni giapponesi, ciononostante i temi della gentilezza, dell'ecologia, dell'evoluzione e della critica al capitalismo lo rendono un grandissimo film sul rito di passaggio tra l'età infantile e quella adulta. La nostra citazione preferita resta: "Papà forse ci siamo persi", "Tutto sotto controllo, abbiamo quattro ruote motrici".
Up
Destinato a chi trova piacevole anche una sottile malinconia, Up è un capolavoro Disney che ha vinto - tra gli altri - l'Oscar 2010 per il miglior film d'animazione. Il piccolo Carl Fredricksen incontra bambina, Ellie, con la sua stessa passione per l'avventura. I due cresceranno insieme e si sposeranno vivendo uniti fino alla vecchiaia, quando Ellie si ammala e lascia lo scorbutico Carl da solo nella sua villetta. Grazie ad un Giovane Esploratore la casa di Carl partirà sostenuta da migliaia di palloncini verso il sogno di Ellie, le cascate citate da Charles Muntz, il loro mito. Storia narrata con una tale delicatezza che ogni sospiro rischia di infrangere un'equilibrio tra leggerezza e profondità fondato fino alla fine anche sulle musiche pluripremiate. “Ma quale beccacino, quello è uno struzzo in tecnicolor!”, ricordate!
Toy Story
È del 1995 ma per la freschezza dei temi e l'attualità dei suoi personaggi, giocattoli antropomorfi, potrebbe essere stato girato ieri. Toy Story è imperdibile: è il primo film d'animazione in computer grafica - una vera rivoluzione seminale - e dopo avere conosciuto Woody e Buzz Lightyear non riuscirete più a guardare allo stesso modo di sempre i giocattoli imprigionati nelle loro confezioni. Pronuncerete di nascosto "Verso l'infinito e oltre!" verso i pupazzi negli scaffali, farete finta di uscire dalla stanza di vostro figlio per rientrare di scatto e vedere se qualcuna delle macchine ha cambiato posizione ma sarà inutile e l'unico modo per ripetere il fascino della storia di scoperta e amicizia della pellicola Pixar sarà andare a procurarsi i tre sequel.
Il Re Leone
Il Re Leone è uno di quei film d'animazione che se siete riusciti a scansare da piccoli (ha debuttato nelle sale nel 1994) vi sarà compagno di mille repliche insieme al vostro primogenito. Insomma, il musical animato della Disney vi inseguirà per anni con i suoi personaggi immortali, mentre la sua morale insieme shakespeariana e pedagogica sarà un mantra cui vi abituerete, forse: il piccolo Simba, leone coraggioso, vede uccidere il padre Mufasa dal fratello che vuole prenderne il posto sul trono di re della savana. Sarà solo l'incontro con Nala, anima gemella e vecchia compagna di giochi, che porterà Simba a riprendersi il trono: "Vostra maestà, io mi inquino ai vostri piedi!".
L'era Glaciale
Risate fino alle lacrime dal primo minuto, per giunta con un personaggio che non prende mai parte alla storia, Scrat lo scoiattolo. Ambientato ai tempi della prima glaciazione, è un film dalla melassa facile ma pieno di spunti geniali che lo rendono un gioello: una combriccola male assortita composta da una tigre, un bradipo e un mammuth cerca di mettersi in salvo dal disastro ambientale e allo stesso tempo di riportare ai suoi genitori un piccolo umano. Bisio, Gullotta e Insegno nel cast dei doppiatori: "Sei troppo in basso nella catena alimentare per fare lo sbruffone".
Kung Fu Panda
Tutti noi ci siamo sentiti almeno una volta ragazzi dai sogni troppo grandi, in cerca di noi stessi, in conflitto con le tradizioni e disorientati quando posti al centro del palcoscenico come Po, il panda protagonista del film d'animazione DreamWorks del 2008. Po sogna di diventare un grande maestro di Kung Fu, ma in realtà è già predestinato ad essere un Guerriero Dragone alla pari dei suoi miti. Doppiato da Jack Black, Dustin Hoffman e Angelina Jolie (nella versione italiana rimpiazzati da Fabio Volo, Eros Pagni e Francesca Fiorentini), Kung Fu Panda sbancò il botteghino con una sceneggiatura ricca di citazioni ed è talmente divertente che molte scene meritano di essere riviste a nastro e i dialoghi mandati a memoria: "Non sono un grasso e lardoso panda. Sono IL grasso e lardoso panda!".
The Lego Movie
Rubricarlo a film per ragazzi e patria dei buoni sentimenti è il più grande sbaglio che possiate fare dopo quello di giudicarlo un semplice product placement. L'eroe del film è Emmett, un personaggio Lego che lotta contro le regole in un mondo creato con soli mattoncini dove le citazioni a Matrix e 1984 si sprecano. Gag geniali e divertenti, agitate vorticosamente in scatole di montaggio che rappresentano situazioni paradossali e deliranti, il cui sottotesto è un inno alla libertà e alla fantasia per ricordarci che "Questo non è un giocattolo. È un sistema sofisticato di mattoncini a incastro".
Chi ha incastrato Roger Rabbit
Non avere paura ad ammettere che Jessica Rabbit è la gnocca della vostra adolescenza vi farà bene. Nel 1988 Robert Zemekis, Spielberg e la Disney - dopo aver investito un budget astronomico - presentano un film a tecnica mista dove l'interazione tra i personaggi reali e quelli disegnati è perfetta e maniacale (vedete alla voce "bumping the lamp"). La storia è quasi un hard-boiled travestito da commedia leggera per adulti, dove gli improbabili coniugi Roger e Jessica Rabbit catalizzano le apparizioni e i cameo di oltre 140 personaggi del mondo Disney, Warner, Paramount e così via, da Paperino a Betty Boop: figure intramontabili che per osmosi hanno reso immortale la pellicola. Vincitore di quattro Oscar, resta celebre e imperdibile anche per l'esilarante sequenza iniziale dove la star è Baby Herman, o forse lo sono tutte le sue frustrazioni che vi lasciamo nella perfida versione non doppiata: "The problem is I got a fifty year old lust and a three year old dinky".