"Satanica", questo l'aggettivo con cui Papa Francesco ha definito la violenza sulle donne in una dichiarazione rilasciata durante le festività natalizie appena trascorse. Le parole del pontefice sono state riprese dalle principali testate facendo, come di consueto il giro del web. Questo, però, non significa che abbiano generato approvazione da parte di chi si è ritrovato a leggerle. L'USI (Unione Satanisti Italiani), per esempio, ha voluto esporsi per ribattere all'affermazione del Santo Padre e puntualizzare come il Satanismo, malgrado la pesante dose di stigma e pregiudizio che da sempre si porta dietro, non abbia nulla a che fare con la violenza. Abbiamo contattato la fondatrice di USI Jennifer Crepuscolo (all'anagrafe Jennifer Mezzetta), per farci raccontare, da profani, il suo Culto e cosa comporti portarlo avanti (anche sui social, TikTok compreso) nel 2022. Ne è nata una conversazione coinvolgente, in grado di ribaltare, di argomentazione in argomentazione, molti cliché tra messe nere, riti orgiastici, sacrifici animali e altre brutali fantasmagorie che vengono associate dalla comune opinione ai seguaci di Satana ma che proprio no, non fanno assolutamente parte del loro credo come del loro tran tran quotidiano. Naturalmente, questo viaggio parte dalla risposta "satanica" a Papa Francesco che comincia con una doverosa premessa: "nel Satanismo la donna è onorata più che in ogni altra religione".
Papa Francesco ha definito “satanica” la violenza sulle donne. Cosa pensa di questa dichiarazione? E come replicherebbe?
Sinceramente ho trovato questa dichiarazione ridicola, sebbene non sia la prima “corbelleria” elargita da questo papa. Sentire un cristiano cattolico definire la violenza sulle donne “satanica” è un paradosso, dal momento che nel Satanismo la donna è onorata più che in ogni altra religione. Il Satanismo originale è un culto dove, a differenza del Cristianesimo e della maggior parte delle fedi religiose, per le donne è più che lecito ad esempio celebrare riti e ricoprire ruoli importanti. È un culto in cui le donne vengono rispettate e hanno le stesse possibilità degli uomini, perché crediamo nella meritocrazia e pertanto consideriamo unicamente il valore del singolo individuo aldilà del suo genere sessuale. Un culto in cui, sempre a differenza delle religioni abramitiche, sono celebrati padre e madre, e non soltanto un unico “pater padrone” che nei millenni ha mostrato soltanto i lati peggiori del patriarcato. Nel Satanismo entrambi i sessi sono considerati belli, puri, di natura divina, e nessuno è sottoposto all’altro. Proprio per questo, da satanista, personalmente aborro ogni suprematismo di genere, quali ad esempio il maschilismo o il femminismo, termini dietro i quali finisce sempre per celarsi soltanto misoginia e misandria. Uomo e donna sono in parte diversi ma sempre complementari, eterni alleati e non certo nemici. È dalla loro unione che tutto si crea ed è nella loro divisione che tutto si distrugge.
Da cosa nasce, invece, secondo lei il “fenomeno” della violenza sulle donne?
La recente dichiarazione del pontefice si rivela assurda proprio perché ha accusato il Satanismo di un fenomeno che nei fatti è stato generato in parte proprio dalla sua religione. La stragrande maggioranza delle confessioni religiose ha sempre posto dei limiti al muliebre, ma credo che nessuna abbia mai raggiunto i livelli di misoginia delle religioni di Yahweh. Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo sono forse le credenze che hanno più infierito sulla Donna e per assodare quanto detto basterebbe leggere i loro principali testi sacri. Pensiamo per esempio alla Bibbia, in essa possiamo trovare frasi come: “Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore” (Colossesi 3,18) oppure: “Se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, allora la gente della sua città la lapiderà, così che muoia” (Deuteronomio 22:20,21). E che dire di certe perle elargite niente meno che da santi, papi e dottori della Chiesa? Sant’Agostino scrisse che “La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio ed è dunque nell’ordine della natura che le mogli servano i loro mariti”. San Giovanni Crisostomo disse invece: “Le donne servono soprattutto per soddisfare la libidine degli uomini”, mentre San Tommaso d’Aquino pensava che “Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche.” Mi fermo qui ma si potrebbe andare avanti ancora a lungo. Le religioni abramitiche hanno sempre condannato il femminino, associandolo al peccato, al male, al demonio. “Quando vedi una donna, pensa che si tratti del diavolo! Essa è come l’inferno!” (Papa Pio II). Occorre capire che intere generazioni di uomini sono state cresciute per millenni sulla base di questi insegnamenti, indottrinati a vedere nella Donna soltanto un mezzo con cui soddisfare i propri appetiti sessuali, una fattrice destinata unicamente a dar loro figli, un essere inferiore che deve sempre e comunque obbedire. Ed è proprio questa mentalità ad avere creato il tipo di uomo violento che oggi spesso purtroppo incontriamo, un tipo di uomo incapace di accettare che una donna possa anche scegliere di lasciarlo o fare scelte indipendenti. Per fortuna però non tutti gli uomini sono così e credo sia doveroso ricordarlo, dal momento che l’uomo non è sempre carnefice, né la donna è sempre vittima. Oggi ad esempio si parla moltissimo di violenza sulle donne, ed è più che giusto, ma sarebbe altrettanto giusto rammentare che esiste anche la violenza sull’uomo, soprattutto di carattere psicologico, a cui i Media però non danno lo stesso risalto. Credo che la violenza sia sempre violenza e non penso che la vera Giustizia debba fare discriminazione di genere.
Cosa può essere definito, con il vostro beneplacito, “satanico”?
Satanico oggi è un termine che ha assunto senza dubbio un’accezione negativa. Satanico è diventato sinonimo di male e questo ci rende inevitabilmente soggetti a discriminazioni e pregiudizi. Tuttavia questo termine per noi ha invece una valenza positiva, dal momento che è un aggettivo derivante dal nome che usiamo per identificare il nostro Dio, una divinità che non associamo al male e che ha una dimensione di senso oltre la Bibbia. Il nostro Satana non è il “demonio” del folclore cristiano, ne facciamo una rilettura differente, fondata sulle nostre ricostruzioni storiche e sulle nostre esperienze dirette. Per queste ragioni, il termine Satana, e per estensione “satanico”, sono per noi parole sacre, parole a cui diamo un profondo valore che va ben oltre le semplificazioni etimologiche e teologiche del Giudeo-Cristianesimo.
Quando e perché ha fondato l’Unione Satanisti Italiani?
L’Unione Satanisti Italiani è stata fondata nell’agosto del 2010. Avevo da poco preso coscienza della mia natura spirituale e non fu un momento semplice. Un certo tipo di Risveglio può essere molto più duro di quello che la propaganda New Age fa credere ed io in quella fase del mio percorso ero sola. Fu per questa ragione che un anno dopo decisi di fondare l’USI, volevo che altri Iniziati al culto del Dio dell’anima non dovessero sentirsi a loro volta soli. Ho voluto creare per gli altri ciò che avrei voluto trovare io quando per la prima volta mi avvicinai a questa realtà. L’idea di famiglia è stata la base su cui ho costruito il progetto USI, unitamente alla volontà di fare reale informazione sul nostro culto. Ci tengo infine ad aggiungere che l’Unione, nonostante sia a tutti gli effetti una comunità, non è una “setta”, nel senso che non ha una struttura settaria e condanna gli atteggiamenti settari.
I tre principali pregiudizi sul Satanismo?
Solo tre? E dire che potremmo - purtroppo - scriverne un libro! Ironia a parte, diciamo che forse uno dei principali pregiudizi sul Satanismo riguarda senza dubbio le messe nere a base di orge e sacrifici di sangue, idea tristemente foraggiata dalla Chiesa e dai media. In realtà la messa nera è una parodia blasfema della messa cristiana ed è una pratica perpetrata da gruppi acidi, anticristiani, non da satanisti. Il vero satanista non fa messe nere, perché lo scopo dei suoi riti è onorare i propri dei, non certo disonorare quelli altrui. Altro stereotipo nell’immaginario collettivo è pensare al Satanista come a qualcuno di estremamente materialista, legato solo alla carne e ai beni terreni. Ciò è decisamente molto lontano dalla nostra ottica: nel Satanismo originale la spiritualità ha un grande valore, corpo e anima sono entrambi importanti, entrambi sacri. Infine, un altro luogo comune piuttosto frequente, è associare il Satanismo alle lobby di potere, vedere nel Satanista il corrotto che ha fatto un patto col diavolo per ottenere benefici materiali. Anche questa idea è molto distante dalla realtà, nel Satanismo non esiste il “patto col diavolo”, bensì semmai una spontanea consacrazione a Satana, fondata sull’amore e non certo sull’opportunismo. E anche il binomio satanista/potere possiamo dire che si sgretola davanti alle evidenze: basterebbe osservare chi concretamente ha denaro e potere materiale, come ad esempio la Chiesa cattolica e le molte banche e multinazionali gestite quasi sempre da ebrei e gesuiti. Noi dell’USI, invece, che siamo dichiaratamente satanisti, non abbiamo alcun potere terreno, non chiediamo nemmeno soldi ai nostri aderenti e dobbiamo lottare ogni giorno per avere una voce, per avere un nostro piccolo spazio nel mondo. Purtroppo il Satanismo è un capro espiatorio su cui gli yahwehiani scaricano le loro colpe: non importa se sarà un ebreo, un cristiano o un islamico a peccare, tanto se si comporta male verrà bollato come satanista.
Come spiegherebbe, in parole semplici, il suo culto a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare (o che ne conosce superficialmente magari solo i pregiudizi di cui sopra)?
Gli direi quello che dico sempre a quanti si avvicinano per chiedere: il Satanismo originale non è il culto del male, perché gli aderenti non identificano Satana come il male. Il nostro culto è semmai una Via Iniziatica basata su sapienze misteriche, la commistione fra studio approfondito ed esperienze dirette con il sacro. Abbiamo le nostre ritualità, le nostre ricorrenze, le nostre tradizioni, ma soprattutto abbiamo un reale legame affettivo con queste anime antiche, che noi chiamiamo dei e avi. Oggi la gente è abituata a vedere il “diavolo” come un nemico dell’umanità, quando invero ha cercato di aiutarci sin dall’inizio, fornendoci i mezzi necessari ad auto determinarci ed evolverci. Satana e i demoni sono gli antichi dei del culto delle origini, gli stessi Numi che in seguito hanno costellato i pantheon pagani sotto nomi diversi e che infine sono stati stigmatizzati dalle dottrine totalitarie di Yahweh. Ciò che fa dunque un satanista originale è proprio questo: risalire alle proprie origini. Ritrovare le vere sue radici oltre le mille corruzioni.
Cos’è l’amore per un satanista? E il sesso?
L’amore nel Satanismo è un valore importante, il motore che spinge ogni autentico Iniziato. La nostra idea di amore non è però quella buonista e universalista, né quella servile che spesso caratterizza certe religioni. Amiamo i nostri dei a testa alta, il nostro è un amore fiero, pregno di passione, pathos e forza. E questo modo di amare lo estendiamo anche ai nostri cari, al nostro culto, alla nostra porzione di mondo. Siamo tendenzialmente indipendenti, crediamo nell’identità dell’individuo, ma abbiamo anche un forte senso comunitario che ci permette di vedere il nostro sentimento religioso riflesso nello stesso rapporto con gli altri. Questo ovviamente vale soprattutto sul fronte spirituale, perché poi nei fatti ogni satanista, come ogni essere umano, potrebbe esperire l’amore interpersonale in maniera differente. Per quanto invece concerne il sesso, anche lì è molto personale, ma diciamo che generalmente nel Satanismo originale il sesso è visto come un atto sacro che coinvolge oltre al corpo anche l’anima. Il sesso è considerato qualcosa di naturale e non è in alcun modo condannato. Allo stesso tempo però, questa visione realmente libera, ci rende anche abbastanza indifferenti allo spirito forzatamente trasgressivo che invece oggi anima tanti repressi. La libertà per noi non è semplicemente “fare tutto ciò che vuoi”, spesso finendo per volere cose autodistruttive, la vera libertà per noi è semmai “essere ciò che realmente sei”, rispettando davvero te stesso e la tua più intima natura. Nel sesso applichiamo questo principio, vivendolo unicamente sulla base del nostro sentire, trascendendo così i tabù morali dei bigotti ma anche i condizionamenti ipersessualizzati della società odierna.
Cosa significa e comporta essere satanisti nel 2022?
Essere satanisti nel 2022 significa appartenere realmente ad una minoranza. Siamo concretamente soli e soggetti ad ogni tipo di pregiudizio, del tutto privi di tutele. E il motivo di questa discriminazione è senza dubbio dovuto alla propaganda di odio che da sempre le religioni maggioritarie portano avanti contro di noi. Non è in alcun modo concepibile che in un paese civile si debba accettare inderogabilmente soltanto la verità religiosa della maggioranza, decretando in maniera assoluta che una data entità è il male e di riflesso anche i suoi seguaci. Questa si chiama dittatura religiosa ed è qualcosa a cui ogni persona libera dovrebbe opporsi, aldilà che condivida o meno le nostre idee. Il vero Satanismo non ha niente a che fare con la criminalità, individui come le famigerate Bestie di Satana non erano nemmeno Satanisti, nonostante i Media abbiano cercato di gonfiare il caso per fare sensazionalismo. Recentemente è ad esempio uscito un libro di due esperti, il dottor Fabio Sanvitale e Armando Palmigiani, un libro in cui vengono ben illustrate le ragioni per cui il Satanismo non aveva niente a che fare con il caso de Le Bestie di Satana. Tuttavia, i media non danno a certi studi le dovute attenzioni, preferendo invece alimentare un infondato allarmismo nei nostri confronti. A noi non interessa essere amati o accettati dalla massa, ciò che però pretendiamo è il rispetto umano che si deve a chiunque, perché i Satanisti sono persone che vivono, lavorano, pagano le tasse come tutti. Puoi trovare il liceale come anche il padre o la madre di famiglia, l’operaio come l’avvocato, il quindicenne e il settantenne. Chiunque può essere satanista e ciò che ho visto in questi anni in termini di discriminazione lascia davvero l’amaro in bocca.
Come viene trattato il Satanismo e la figura di Satana al cinema? Esistono uno o più film che, magari pur romanzati, si sentirebbe di consigliare per avvicinarsi a questo culto senza troppo fumo negli occhi?
Purtroppo il cinema ha sempre promulgato un’immagine distorta di Satana. Film sugli esorcismi, ad esempio, sono puro terrorismo psicologico. Non ci sono film che trattano totalmente la figura di Satana in maniera corretta, ma posso consigliarne alcuni che sicuramente offrono spunti a chi sa guardare. Il primo è Agora, opera che racconta la tragica vicenda di Ipazia, scienziata e filosofa alessandrina uccisa dai cristiani. Il film non parla di Satana ma dà un quadro molto realistico delle persecuzioni cristiane contro i Pagani, un tema di cui purtroppo non si parla molto, crimini storici della Chiesa che sono passati semplicemente in sordina. Poi consiglierei senza dubbio Silent Hill e la Nona Porta, entrambi film che, se ben interpretati, mostrano il cosiddetto “diavolo” in una veste differente rispetto ai soliti film discriminatori dell’Antisatanismo.
Un augurio "satanista" per il nuovo anno appena iniziato?
Questi ultimi anni sono stati difficili e non credo che questo sarà poi così migliore. Non voglio augurare dunque semplicemente un anno migliore, preferisco semmai augurare ad ognuno di poter essere una persona migliore quest’anno. Di trovare la forza per affrontare ogni sfida e trovare il tempo per guardarsi dentro, capire dove si sta andando e se ciò che si sta vivendo corrisponde davvero a ciò che si è nel profondo. Le sfide nella mia vita non sono mancate ma col tempo ho compreso che spesso la tenebra è il miglior terreno in cui seminare la propria luce. Per quanto riguarda USI mi auguro semplicemente di poter continuare ad avere la forza e i mezzi per poter rendere onore ai nostri dei e ai nostri avi, e soprattutto di poter essere d’aiuto a chiunque sentirà il bisogno di riscoprire la propria vera natura e sentirsi finalmente a casa.