image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

In un mondo “spoetizzato” chi guarda al passato non conta niente: ma è questo che lo rende davvero un poeta. Su “L’archeolatra e i tifosi del futuro” di Cody Franchetti

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

1 ottobre 2025

In un mondo “spoetizzato” chi guarda al passato non conta niente: ma è questo che lo rende davvero un poeta. Su “L’archeolatra e i tifosi del futuro” di Cody Franchetti
Un mondo spoetizzato, che non sa ammirare il passato, è un mondo destinato all’oblio. E l’archeolatra, cioè il poeta, lo sa. Per questo cerca una luce che oggi non tocca nessuno. Dall’assenza di Dio all’assenza dell’antico, la vera battaglia che il mondo sta perdendo è quella contro l’ignoranza. È questa la tesi ne “L’archeolatra e i tifosi del futuro” di Cody Franchetti

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

In un mondo che vuole convincersi di aver dimenticato Dio (ma così non è, visto che circa il settanta per cento della popolazione mondiale si ritiene ancora credente), sono pochi coloro che al posto dell’indifferenza si posizionano al cuore di una sfida di questo genere: “Oh Dio, / non accogliermi”. A scriverlo è Cody Franchetti in L’archeolatra e i tifosi del futuro (La Nave di Teseo, 2025). E ancora: “Oh Dio, / che ambisco / tu mi strazi”. Il riferimento di Bernard Henri-Lèvy era il socialismo, le utopie dell’ottimismo, le “barbarie dal volto umano”, ma si potrebbe dire lo stesso di ciò che in questa breve raccolta Franchetti tenta di demolire. Un progressismo che Franchetti pare reputare incivile, come lo reputerebbero tale Nietzsche o, che so, Nick Cave. Da qui l’idea che “questo smontaggio”, questo esistere “spoetizzato” sia una sciagura che, nonostante tutto, va indagata. Ma da chi? Dall’adoratore dell’antico, e cioè l’archeolatra, lemma che occorre, secondo Franchetti, due volte nella storia della letteratura italiana, in due saggi sul “conservatorismo” di correnti religiose, tra cui i giansenisti francesi. Cos’è il poeta, dunque? Un archeolatra, un adoratore dell’antico? O, piuttosto, un folle che, come il protagonista della vicenda filosofica di Nietzsche, grida nel mercato, dà l’allarme? O archeolatra e folle sono la stessa cosa?

E l’allarme rispetto a cosa? Rispetto all’oblio calcolato, o meglio programmato, che la nostra società sembra voler imporre agli individui. E invece si dovrebbe ricercare “quella luce che non cambia colore / quella luce a cui tutto si impiglia / quella luce ancora di nessuno / – ava degli antichi ed erede di nascituri”, appunto, “quella luce che irrora l’archeolatra”. E questa luce è, come ogni umanista sa (o dovrebbe sapere) la “conoscenza che affreschi / le nostre vite disgraziate, bisognose / di scorci sempre differenti / di grane smisurate”.

20251001 001532783 8289
“L’archeolatra e i tifosi del futuro” di Cody Franchetti (La Nave di Teseo, 2025)

*

Scurità radiosa

Luce che occulti le giornate lente
che passano in sordina,
assillo fisso dal sopra,
strapiombante fascio che versi
il riflesso piatto
sul cotto nelle stanze accaldate
la tua falsa brillantezza.
Un osservatore neanche troppo perspicace
vede nel tuo leggero verde
la gomma dell’inganno e pensa,
«presto s’alzerà la notte rischiarante e vedrai…»

*

Atroce primavera

Non ho mai amato la primavera.
Quel clima bugiardo,
le sue brezze insidiose,
erba e foglie ancora troppo scarne
ripetute su rifacimenti
smisurati, disordinati
svasano il senno:
con i primi chiarori allucinati
i rettili alzano la testa
gli uomini la abbassano.
Il dovere dell’estate imminente
è l’unico puntello.
Generosa e certa e larga estate!
Ma tutti intrecciano adulazioni
d’ogni fatta, insistendo
«oh splendida primavera!»
«No» ostino,
«la primavera è atroce.»
Poiché so
la primavera sfoggia
i nostri dissesti.

https://mowmag.com/?nl=1

Tag

  • Libri
  • Letteratura
  • Poesia
  • recensione libri

Top Stories

  • Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)

    di Riccardo Canaletti

    Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)
  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...

    di Matteo Cassol

    E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...
  • Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

    di Leonardo Caffo

    Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”
  • Ma perché non mi sono ubriacato al release party del nuovo disco di Irama? Non ne ho idea. Il reportage...

    di Gianmarco Serino

    Ma perché non mi sono ubriacato al release party del nuovo disco di Irama? Non ne ho idea. Il reportage...
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

di Giulia Ciriaci

Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…
Next Next

Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy