C’era già chi si immaginava in qualche spiaggia a passare il Natale in tenuta estiva e chi invece sognava le montagne appena oltre confine. Dovranno accontentarsi del territorio italiano. La musica è cambiata al Teatro San Carlo, in tutti i sensi: mentre Macciardi inizia a prendere le misure del proprio ufficio in Fondazione si sa che l’indagine della Procura di Napoli, avviata dopo la nostra inchiesta partita a maggio, non è finita e difficilmente si prenderà una pausa a Natale.
In ogni caso, onde evitare spiacevoli sorprese sotto l’albero, chi sta conducendo l’inchiesta pare abbia preferito sospendere i passaporti di almeno due figure apicali del Teatro coinvolte nella nostra inchiesta. Si tratta di una misura che viene attuata solo in caso si tema la fuga, non basta la semplice indagine, ma le voci hanno fatto rapidamente il giro non solo del Teatro, ma della rete di fondazioni.
Una delle due sospensioni viene considerata certa da varie persone vicine alla sovrintendenza e agli uffici legali del San Carlo, mentre dell’altra se ne parla da giorni tra i dipendenti del Teatro.
La nostra inchiesta si è concentrata principalmente su tre questioni: le nomine controverse tra i dirigenti, come quella della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere, ufficialmente estromessa da Fulvio Macciardi nel suo ruolo dirigenziale da 150 mila euro l’anno, o come quella di suo figlio Michele Mangini Sorrentini, nominato direttore artistico alle Officine San Carlo; gli spettacoli senza permesso proprio negli ex stabilimenti Cirio, ora sede proprio delle Officine; gli accordi commerciali tra Fondazioni e alcune società, come quella del figlio Mangini Sorrentino, Emmeemme, come Kidea srl (già al centro delle indagini sul “sistema Sorrento”) e come, di recente, l’azienda delle pulizie Issitalia.
Insieme, questi tre temi centrali ci hanno permesso di tracciare le coordinate di un vero e proprio Sistema San Carlo, basato sullo strapotere di pochi che, negli anni della sovrintendenza Lissner, hanno agito senza rispondere a nessuno.
Nel corso dei mesi abbiamo sempre dato comunicazione delle nostre scoperte alla Procura di Napoli, mentre l’ex magistrato Catello Maresca, ora consigliere del centrodestra a Napoli, depositava degli esposti alla Corte dei conti.
I risultati? Sono stati quasi immediati. In Fondazione l’estate è stata durissima, con dirigenti in lacrime, confessioni negli uffici della Procura che avrebbero conferma totutto questo che abbiamo raccontato, almeno un avviso di garanzia e, ora, anche la sospensione di almeno due passaporti.