Un’inchiesta che finisce in Procura e di cui nessuno parla. Tranne noi, che l’abbiamo fatta. Da sette mesi stiamo ricostruendo una storia controversa e poco trasparente, quella della sovrintendenza di Stephane Lissner al Teatro San Carlo di Napoli. Dagli anni del Covid a oggi, tantissime nomine di natura dirigenziale o quasi, strapagate e poco chiare, alcune volte inesistenti nello Statuto, come quella di Emmanuela Spedaliere (Direttrice generale), Ilias Tzempetonidis (Direttore casting) e Fedora Sorrentino (Direttrice dell’Organizzazione della produzione artistica). E poi incarichi ai figli di dirigenti, come Michele Sorrentino Mangini, figlio di Spedaliere, e contratti diretti per consulenti e collaboratori che avevano perso svariati bandi pubblici e che potrebbero essere stati scelti dopo aver ricevuto donazioni liberali e anonime, come nel caso di Viviana Jandoli, accusata dai lavoratori del San Carlo di essere diventata consulente legale grazie al padre, direttore della Banca d’Italia, ente che negli ultimi anni ha dato 80 mila euro alla fondazione tramite Art Bonus. C’è poi una seconda pista, quella che potrebbe legare la nostra inchiesta sul Sistema San Carlo all’inchiesta sul Sistema Sorrento, legata a una società, la Kidea srl, che avrebbe ottenuto tanto a Sorrento quanto a Napoli, e ovviamente anche al San Carlo, degli incarichi per la comunicazione in modo poco chiaro.
Ma c’è anche un altro caso che merita di essere chiarito e riguarda la società che si occupa delle pulizie degli immobili della Fondazione. Fino ad agosto del 2031, la società incaricata delle pulizie era l‘Impresa Iride, che percepiva per le sue prestazioni 43.181 euro mensili, a cui si aggiungeva un supplemento per le attività di disinfestazione. A queste cifre potevano aggiungersi degli extra, gli straordinari legati a eventi speciali pagati calcolando i compensi individuali sei singoli operatori coinvolti. Si trattava normalmente di qualche centinaio di euro, ed erano sempre cifre “grezze”, cioè con dei decimali, questo perché semplicemente si moltiplicava il compenso di un operatore per il numero di ore di straordinari ed eventualmente per il numero di unità (il numero di operatori coinvolti). Fin qui tutto bene. Passiamo al 2023. Il provveditorato pubblica a gennaio un bando per l’Affidamento del servizio di pulizia e sanificazione degli ambienti presso i locali e le sedi esterne della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli. Bando che non porterà all’assegnazione dell’incarico fino al primo febbraio del 2025. Quando la Fondazione San Carlo stipula un contratto, firmato da Stephane Lissner, con la Iss Italia srl, un’azienda specializzata tra le altre cose in pulizia e sanificazione. Il bando di gara prevedeva un importo d’appalto di 1.216.350,00 euro, ma Iss vincerà il bando con un ribasso del 10,83%. Il contratto prevede così un importo di 1.063.352,25 euro per trenta mesi di lavoro, e cioè 35.433 mensili in cui sono per altro compresi i servizi di disinfestazione che venivano pagati a parte a Iride. Insomma, l’Iss si sarebbe rivelata una scelta decisamente conveniente.
Nel 2023 l’Iss aveva ottenuto un incarico simile per gestire le pulizie di Palazzo Reale, anche in quel caso registrando un ribasso sulla base d’asta del 38,26%. Il presidente della Commissione, in quel caso, era l’architetta Almerinda Padricelli, che il primo gennaio 2025, un mese prima dell’arrivo di Iss Italia al San Carlo, assumerà l’incarico di Direttore dell’Area Patrimonio, Lavori Pubblici, Manutenzione, Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro proprio nella Fondazione del teatro napoletano (vincendo un bando il cui colloquio orale verrà organizzato, come vi abbiamo raccontato, di domenica). L’incarico di Padricelli prevede la gestione di un cospicuo budget, tra cui quello legato alla manutenzione e salute degli immobili della fondazione: pulizia e sanificazione. Un budget che va a coprire anche gli straordinari da pagare. E anche l’Iss ha richiesto il pagamento di molti straordinari nel corso di questi mesi. Il problema? Le cifre sono molto strane. Infatti, a differenza degli straordinari, per altro molto più rari, che venivano pagati all’Impresa Iride, poche centinaia di euro, quasi mai numeri tondi, all’Iss vengono pagati straordinari di migliaia di euro, sempre cifre tonde, come fossero compensi forfettizzati. Domanda: com’è possibile che l’attuale azienda delle pulizie si ritrovi a fare così tanti straordinari rispetto all’azienda precedente, straordinari che corrispondono sempre a cifre così alte e senza decimali? Fonti interne con cui abbiamo parlato, tra l’altro, hanno confermato che gli straordinari svolti in quest’ultimo anno sono in linea con tutti gli altri anni passati, per eventi sostanzialmente analoghi a quelli che il Teatro si è sempre trovato a coprire, compreso al tempo dell’Impresa Iride. Molti dipendenti del San Carlo che ora lavorano sotto l’azienda che ha in concessione l’appalto per le pulizie ci hanno anche raccontato del loro sciopero di fine agosto 2025, quando sono scesi davanti al teatro per protestare contro l’Iss, che aveva tolto dallo stipendio 4 euro all’ora per la presenza, cioè circa un centinaio di euro. La giustificazione? La natura del contratto e l’entità della spesa che, da quanto riportano i dipendenti in stato di agitazione, la società non poteva permettersi. Ma allora perché gareggiare per un bando al ribasso se poi, dopo pochi mesi, si sceglie di togliere cento euro di stipendio ai dipendenti del San Carlo, una decisione che non era mai stata presa prima al San Carlo?