Ci siamo, non sono più ipotesi, piste, inchieste. Sono confessioni. Quello che abbiamo fatto sul San Carlo di Napoli è un lavoro durato mesi e che stiamo continuando a portare avanti, in totale solitudine. Non abbiamo solo dato notizie, abbiamo provato a raccontarvi una storia, quella del Sistema Cultura, che fa sentire tutti, forse proprio perché alla Cultura non diamo mai attenzione, intoccabili. Abbiamo decostruito quattro anni di sovrintendenza in una delle più importanti fondazioni lirico-sinfoniche d’Italia. Sono gli anni di Stephane Lissner, il sovrintendente, di Emmanuela Spedaliere, la Direttrice generale strapagata piazzata da Lissner, di suo figlio, anche lui piazzato come Direttore artistico delle Officine Vigliena, dove si tenevano spettacoli, anche con la sua regia, senza le autorizzazioni necessarie. È la storia di Ilias Tzempetonidis, Direttore casting, anche lui strapagato, anche lui messo lì, appena sotto Lissner, a fianco di Spedaliere, con una carica inventata. È la storia di Maria Pia Gaeta, la Responsabile Risorse Umane e Responsabile trasparenza (si legge “anticorruzione”), che è riuscita ad avere due ruoli incompatibili. È la storia della Responsabile della Sicurezza Almerinda Padricelli, che ha vinto un concorso tenutosi di domenica. Ed è la storia del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presidente della Fondazione e al centro di un intrigo politico che arriva fino in regione e potrebbe collegare la nostra inchiesta ad altre indagini della procura, come quella sul Sistema Sorrento. È, infine, la storia di Viviana Jandoli, consulente legale delle Officine, nominata da Lissner dopo che aveva perso non uno, ma due concorsi pubblici. E, secondo le voci, la sua assunzione potrebbe essere persino legata a 80 mila euro di donazioni volontarie, e cioè di Art Bonus, a favore della Fondazione. Ci sono poi le storie di contorno, come quella dello spettacolo teatrale organizzato dal Festival tirolese in cui è coinvolto Ilias Tzempetonidis e il tenore Jonas Kaufmann.

Ora, in Procura a Napoli, tre persone interne alla Fondazione avrebbero confessato tutto. Queste notizie sono state appannaggio di pochissime persone, in parte proprio quelle che sono diventate i personaggi della nostra inchiesta. Parliamo di dirigenti, responsabili e consulenti legali. E proprio tra di loro, forse, ci sono tre figure che hanno scelto di collaborare con la Procura, che ora si sta concentrando sullo scandalo delle nomine, quelle che vi abbiamo elencato, che potrebbero coinvolgere enti e istituzioni anche fuori dalla Fondazione San Carlo. Realtà potentissime, di respiro nazionale. Ora che quello che abbiamo tirato fuori è stato confermato dalle indagini in Procura, tutte le domande che abbiamo fatto in questi mesi troveranno delle risposte? Dov’erano Manfredi, Spedaliere, Gaeta, ogni volta che abbiamo tentato di porre a loro i nostri dubbi?
