Dal caso Sangiuliano a quello della mostra sul Futurismo a Roma tirato fuori da Report (e da noi, trovate tutto qui), dalla polemica sui finanziamenti al Cinema al caso di Più Libri Più Liberi e Chiara Valerio (anche in questo caso siamo stati i primi a parlarne), iniziamo ad abituarci agli scandali nel Sistema cultura? Ora ne sta uscendo un altro, importante, grave, di cui ha parlato ieri (20 maggio) Stylo24. Siamo a Napoli, Fondazione Teatro San Carlo.
Dal 2020 la Direttrice generale è Emmanuela Spedaliere. Michele Sorrentino Mangini è suo figlio, si occupa anche lui di teatro, è un regista. L’1 aprile 2023 viene assunto a chiamata diretta dal sovraintendente Stephane Michel Lissner per il “coordinamento artistico/organizzativo delle Officine San Carlo”. E già questo è strano. Il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere viene chiamato, senza concorso e come libero professionista, per essere “Direttore artistico” delle Officine San Carlo? Non solo. Il contratto, infatti, riguarda il biennio 2023-2025 e dunque dovrebbe scadere quest’anno. Non sarà così. Lissner, che ormai è alla fine del suo mandato come Sovrintendente, ha scelto infatti di prorogare l’incarico anche per il 2026 e il 2027. Ma che interesse ha Lissner a rinnovare il contratto di Mangini oltre il termine previsto, anche quando lui non sarà più Sovrintendente della Fondazione? Ci arriviamo fra un attimo.

Contattata dal giornalista di Stylo24, Spedaliere ha commentato così la notizia: “Premesso che il Sovrintendente è l’unico organo di gestione della Fondazione e tralasciando inesistenti profili di incompatibilità, sarà il nuovo incaricato a valutare l’opportunità di riconfermare o meno tutti gli incarichi che andranno a scadenza sotto il suo mandato”. Il fatto che lei sia la Direttrice generale, dunque, non avrebbe avuto nessun peso nella scelta di incaricare Mangini di organizzare e dirigere le Officine San Carlo. Dunque, non ci sarebbero conflitti di interesse poiché lei formalmente non c’entra nulla con “l’unico organo di gestione della Fondazione”. E qui arriviamo al punto. Chi succederà a Lissner?

Secondo Il Mattino la favorita sarebbe proprio Emmanuela Spedaliere, che dunque diventerebbe “l’unico organo di gestione della Fondazione”, come ha detto lei stessa. E a quel punto il “profilo di incompatibilità”, che ora sarebbe inesistente secondo la Direttrice, diventerebbe difficile da coprire. In che modo potrebbe giustificare una chiamata diretta per il figlio, per altro assumendolo per un ruolo fondamentale, e cioè la direzione artistica ma anche il reperimento di bandi pubblici, alle Officine San Carlo, che da qualche anno sono al centro di un lavoro di rivalutazione proprio della Fondazione? Torniamo alla domanda che ci siamo fatti: che interesse aveva l’attuale sovrintendente Lissner a mantenere Mangini all’interno della Fondazione per altri due anni, ben oltre la scadenza del suo mandato alla guida della Fondazione? Perché non ha lasciato che il suo futuro successore potesse scegliere se prolungare l’incarico?

