Tutti cercano Daniel D’Alessandro, detto Bellebuono. Lo cercano gli ultras e lo cercano dalla Calabria. Come mai? Qualcuno teme che possa rivelare qualcosa di scomodo a proposito dell’omicidio di Vittorio Boiocchi? Potrebbe fare nomi che ancora non sono usciti sui giornali o nelle carte? O magari ci sono personaggi a cui non si è fatta sufficiente attenzione? Come riportato da Il Giorno, però, Bellebuono ha scelto di non parlare di fronte alla gip Daniela Cardamone il 12 maggio. Il suo legale Daniele Barelli ha comunicato che D’Alessandro si “riserva la visione completa degli atti” e che attenderà “l’evoluzione del procedimento”. Ricordiamo che Bellebuono è accusato di essere l’esecutore materiale, insieme ad Andrea Pietro Simoncini, dell’omicidio dello Zio. I due viaggiavano su un Gilera affittato poche ore prima. Simoncini cade, si fa male al braccio e non può sparare. A uccidere Boiocchi, infatti, sarà l’altro. D’Alessandro era stato fermato in Bulgaria su mandato d’arresto europeo. Ricordiamo anche che sempre lui aveva avvertito Andrea Beretta del piano orchestrato da Antonio Bellocco e Marco Ferdico ai suoi danni. La calce era già pronta. Il corpo di Berro sarebbe dovuto sparire. Bellebuono, però, avverte l’ex capo ultrà perché gli deve un favore. Nell’agosto del 2024, in occasione di Inter-Atalanta a San Siro, Beretta lo avrebbe difeso durante uno scontro tra tifosi, mentre gli altri della curva Nord lo avevano lasciato solo. Ma siamo sicuri che questo fosse un motivo sufficiente a intralciare un rampollo della ‘ndrangheta? Inoltre, ci è stato detto che in alcuni ambienti Bellebuono sarebbe già un pentito. C'è poi una voce che sta circolando: qualcun altro sarebbe sul punto di pentirsi. Ancora non è nota l'identitaà del soggeto e non ci è niente di ufficiale. Se confermata, però, la notizia potrebbe aprire nuovi scenari. Ad ogni modo, ci sono altri indagati che hanno scelto di non rispondere alle domande del gip.

Nemmeno Marco Ferdico ha parlato. L’ipotesi è che insieme al padre Gianfranco abbia proposto a Beretta di far ammazzare Boiocchi da Simoncini, il padre di sua moglie. Berro avrebbe pagato 50mila euro per uccidere Vittorio. Soldi che lo stesso Gianfranco dovrebbe aver consegnato ai killer. Alcune cose, però, non tornano. In un altro articolo avevamo scritto che un uomo considerato vicino alla ‘ndrangheta come Simoncini non sarebbe potuto salire a Milano senza il consenso delle famiglie. Il presunto mandante, per ora, rimane Beretta. Ma qualcuno in Calabria sapeva cosa stava succedendo in curva Nord. Nell’ultima ordinanza, poi, sono contenuti altri nomi vicini a Bellocco: su tutti quello di Filippo Monardo. Che movimenti c’erano dietro la tifoseria interista? Quali sono i collegamenti tra Antonio Bellocco, il clan di Rosarno, Marco Ferdico e la famiglia Mancuso? Non ci sono risposte, per il momento. San Siro come specchio di Milano. Le curve come punto d’incontro tra mala milanese e crimine organizzato. E le parti di questo quadro non sono ancora del tutto scoperte.

