Niente biglietti per gli ultras nella finale di Monaco. Questo avrebbe deciso la Procura. Non importa che i vecchi capi siano tutti in carcere, né che i nuovi leader della curva Nord dell'Inter non c'entrino niente con i metodi che hanno portato Andrea Beretta, Marco Ferdico e tutti gli altri agli arresti. Per i magistrati di Milano i gruppi del tifo organizzato non dovranno gestire alcun biglietto per l'ultima partita di Champions League Psg-Inter del 31 maggio. Il direttivo attuale della curva ha pure espresso la volontà di fornire nomi, cognomi e numero di cellulare di chi avrebbe comprato il biglietto esclusivamente nominale e non trasferibile ma i magistrati non vogliono sentire ragioni. "Follia" commentano gli ultras. "Veniamo trattati da criminali per pregiudizio. E così si crea un danno anche alla società e soprattutto alla squadra perché all'Allianz Arena di Monaco saranno presenti 3mila ultrà parigini. Senza di noi e senza il nostro tifo organizzato si sentiranno solo i cori degli avversari. Saranno solo loro a supportare i propri giocatori. A noi sarà vietato."

La situazione è tesa e le parti continueranno a parlarsi nei prossimi giorni ma proprio decisioni del genere sono alla base delle proteste della curva Nord concretizzate nello sciopero del tifo nei primi 20 minuti di ogni partita. Agli ultras non è più possibile appendere striscioni, organizzare trasferte, gestire biglietti né merchandising. Non è più possibile avere alcuna forma di sostentamento insomma. L'intenzione sembra chiara: eliminare qualsiasi forma di gruppo organizzato, come è successo a Torino con la Juve. Ma a Milano, con la curva Nord e Sud, sarà molto più difficile. E come è stato visto nella semifinale di Champions tra Inter e Barcellona: tra avere uno stadio trascinato dalla curva e averne uno (come è successo nelle partite di campionato o nella semifinale di Coppa Italia proprio contro il Milan) dove i cori sono rari, la differenza è notevole. "Che poi noi siamo trasparenti" aggiungono gli ultras "non vogliamo lucrare sui biglietti, non vogliamo fare bagarinaggio, chiediamo solo di essere vicini alla squadra, di non osteggiarci." Il costo dei biglietti intanto continua a salire: per la semifinale la curva costava 150 euro, il secondo anello blu 179, altri settori arrivavano fino a 450 euro. "Per questo l'incasso è stato il più alto della Storia. Chi è il bagarino, noi o altri adesso?" qualcuno si lamenta. "E i parcheggi, vogliamo parlare dei parcheggi? Adesso costano 49 euro. Fate due conti. Rispetto a prima la situazione non è cambiata. E chi ci sta guadagnando adesso?". E ancora: "In che mondo è la Procura a vietarci di andare in finale. Perché la Procura e non la Questura o la Prefettura? Questo atteggiamento rischia solo di aumentare la tensione. A discapito della squadra e della società, come se penalizzare loro fosse un altro obiettivo. Infatti la squadra e la società dovrebbero prendere posizione ma dopo tutte le inchieste non lo faranno mai, troppo rischioso".

COSA È SUCCESSO NEL PROCESSO: LO SCONTRO NEPI-BERETTA
Uno scontro, di altro tipo, si è consumato anche in un'aula del tribunale nell’ultima udienza dell’inchiesta Doppia Curva. Ieri sono intervenuti sia Luca Lucci della Sud che Mauro Nepi, ultrà interista. Quest’ultimo ha parlato duramente dell’ex compagno di transenna Andrea Beretta: “Era un amico,” ha detto. “Ha sempre guadagnato lui. Lui organizzava tutto, lui guadagnava su biglietti, merchandising, lui aveva contatti con personaggi legati alla 'ndrangheta, lui faceva le creste e noi siamo in galera”. Nepi, lo ricordiamo, è accusato di essere parte “di un sodalizio finalizzato a commettere una pluralità indeterminata di reati di lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione, intestazione fittizia”. Ma sempre ieri, un agente della Digos, anche lui interpellato in aula, avrebbe confermato la presenza di “Maurino” solo in un episodio di violenza. Solo uno su quindici. L'impressione insomma è che per molti degli imputati e degli arrestati la posizione si possa alleggerire, almeno relativamente all'inchiesta Doppia Curva. Mentre fuori, sugli spalti, le forme di contestazione comunque continueranno. Per stare il più vicino possibile alla squadra in questa fase finale del campionato e della Champions cambieranno, saranno diverse da quelle messe in atto finora, ma ci saranno. Capiremo come si muoverà il nuovo direttivo in questo senso.
