Ho visto il video di Rose Villain ad Ascoli Piceno: canta, sorride, poi un grillo le salta sul microfono. Urla, balza indietro, dice “che schifo”, chiama la sicurezza. Il tipo di turno sale e schiaccia il povero insetto (“L’hai tolto? L’hai ucciso? Vai Richie”), tra l’applauso e i cori del pubblico: “Richard, Richard, Richard”. Fine dello spettacolo? No: riprende il concerto, ma l’immagine resta lì, più grande di qualsiasi canzone.
E qui la domanda: ma la coerenza, dov’è finita? Una che si dichiara vegana e animalista dovrebbe, almeno in teoria, avere rispetto per ogni creatura. Invece, panico totale per un grillo. Jennifer Lopez – che non è certo vegana, mangia animali, usa pellicce – quando le è capitato lo stesso, è rimasta immobile, elegante. L’ha citata la stessa Rose Villain sul palco. Questione di stile: non è acqua, e si vede.
Oggi i cantanti si presentano sul palco come capita: un cappuccio, una scarpa in testa, un tutù rosa, un paio di mutande… “Wow, I’m amazing!”. Poi però passa un grillo e scatta il dramma. Un tempo, quando succedeva qualcosa, gli artisti reagivano: improvvisavano, intrattenevano, trasformavano l’imprevisto in show. Adesso sembra che serva la claque anche per applaudire chi schiaccia un insetto.
Io un grillo ce l’ho in casa da tre giorni, nel bagno di mia madre. Ci gioco, lo sposto quando arrivano i gatti, lo salvo. I grilli mangiano altri insetti fastidiosi, e questo nostro coinquilino convive con noi senza problemi. Non è questione di essere eroi, ma di coerenza e rispetto per la vita, anche quella più piccola.
Perché l’artista – quello vero – si vede anche da come affronta il minimo imprevisto. E lì, cara Rose, il palco ha parlato più di te.
J-Lo non è vegan, si mette le pellicce, però non l'ha schiacciato il grillo, non ha chiamato la sicurezza, non ha fatto scenate. Cioè grande signora, grande artista, perché i veri artisti, qualsiasi cosa succede sul palco, the show must go on.
Invece Rose Villain, vegan, ambientalista… Io capisco che un grillo possa fare schifo anche se sei vegana, posso capire tutto, ma di solito se sei comunque un’ambientalista, una vegana, prendi un bicchiere e lo fai portare via o chiedi a chi interviene di non ucciderlo. Anche la reazione di urlare, ok, non sono qui a sindacare sulle paure degli altri e ci tengo a dirlo, però non lo fai schiacciare, non ci fai, “Richard, Richard, Richard, Richard” sul grillo morto schiacciato. C'è un “errore di comunicazione” veramente importante.
Questi personaggi si costruiscono delle immagini vegan e cruelty free e finiscono su Vogue. Ma io vorrei chiedere a Vogue: cosa avete da dire del personaggio a cui avete dedicato un articolo perché vegan e cruelty free? “Il futuro di Roseville è vegan e cruelty free anche per skin care e make up”. Cruelty free vuol dire che prendi un grillo e e lo porti via, non che lo schiacci davanti a miliardi di persone e ci fai un canto sopra, questo non è cruelty free. Allora se uno si vuole creare un'immagine perché va di moda, è veramente una cosa brutta, specialmente per chi si fa un mazzo tanto per cercare di sensibilizzare la gente per davvero.
