Hi guys, parliamoci chiaro: andare al mare in Italia è diventato un incubo. Sembra che per mettere piede su una spiaggia serva essere Dua Lipa o Paris Hilton. E se non lo sei? “Stattene a casa”, è questo il messaggio. Perché ormai non puoi nemmeno avvicinarti alla battigia senza passare attraverso un lido privato che ti guarda storto se non hai prenotato lettino, pranzo e pure la bottiglia da 200 euro. Ma le regole in Italia, quali sono? Me lo chiedo anch’io. Anzi, lo chiedo a mia madre – sì, Ornella Muti – che ha in mano il Codice Civile e ha letto ad alta voce: “La battigia, essendo parte del demanio marittimo, non può essere soggetta a restrizioni o divieti imposti da stabilimenti balneari o altre strutture”. Capito?

Quel pezzo di spiaggia davanti all’acqua è di tutti. Anche tuo. Anche mio. Anche se non ti chiami Kardashian. Quindi quando volete, chiamate me e mamma, ci portiamo il nostro picnic, attraversiamo il lido e ci piazziamo sulla spiaggia libera. Perché il mare italiano non è proprietà privata. È nostro. Di tutti. E se vi chiedete perché il turismo in Italia sta morendo, la risposta è semplice: i lidi hanno rotto le palle! Prezzi folli, regole assurde, nessun rispetto. La gente ormai se ne sta a casa o va all’outlet a comprare roba di Gucci fatta dai cinesi, tanto per sentirsi un po’ altolocata. Ma è solo disperazione travestita da status. Volete salvare il turismo? Togliete i divieti, abbassate i prezzi e fatevi un bagno d’umiltà. O il prossimo agosto vi fate il selfie da soli.
