Chi comanda nelle due curve di San Siro dopo gli arresti che hanno fatto seguito all’inchiesta Doppia Curva? Gli equilibri probabilmente si stanno ancora aggiustando. Lato Inter sono state prese alcune decisioni pesanti: rottura con il passato (con gli ultrà che hanno dato dell’infame a Beretta); niente più striscione unico in curva Nord; minore presenza sui social. Anche nella Sud, con Luca Lucci in carcere, le cose sono complicate. Tra quelli che si starebbero facendo largo in curva c’è Luca Guerrini. Giovedì 8 maggio Guerrini era sul suo Audi Q3 nero. Nel bagagliaio la bandiera con l’immagine del fondatore del Milan Herbert Kilpin e uno striscione: c’è scritto “Solo per la maglia”. In via degli Imbriani, nel nord di Milano, intorno alle 13, viene affiancato da uno scooter Honda sui cui siedono due persone. Il passeggero scende e spara all’auto dell’ultrà tre colpi. Il primo prende il parabrezza, il secondo la portiera sul lato del guidatore e il terzo proiettile parte intatto perché la scacciacani modificata calibro 9 si è inceppata. Guerrini riesce a uscire dal lato del passeggero e fugge via. Non è ferito. Secondo alcuni, la dinamica dell'agguato richiamerebbe quella dell'attentato del 2019 - del quale Lucci è accusato di essere il mandante - all'ultras milanista Enzo Anghinelli.


Da quanto emerge, Guerrini, che ha appena finito di scontare un anno di Daspo, dopo che la Procura di Milano ha azzerato la curva milanista è arrivato ai vertici: ora infatti è davanti a tutti a San Siro, sta in prima fila. Il ventisettenne appartenente al gruppo “Ultras Giambellino” pare fosse vicinissimo a Luca Lucci. Guerrini sarebbe tra l’altro comproprietario di uno dei Barber Italian Ink - il franchise del Toro - situato nella vicina via Mercantini. Una delle varie attività messe in piedi da Lucci. Guerrini è noto da tempo nell’ambiente degli ultrà rossoneri. Dopo precedenti denunce per furti in Autogrill con Alessandro “Shrek” Sticco, altro uomo di Lucci, è stato indagato per l'assalto del 14 settembre 2022 ai tifosi della Dinamo Zagabria e successivamente per l'episodio intimidatorio del 19 maggio 2023, quando uno striscione minaccioso fu posizionato sotto l'abitazione dell'interista Federico Dimarco, che aveva preso in giro gli ultras rossoneri dopo il derby di Champions vinto. Proprio questo episodio costò a Guerrini il Daspo. Il provvedimento si è concluso lo scorso gennaio. Davanti agli investigatori della Mobile diretti da Alfonso Iadevaia il tifoso si è mostrato poco propenso a collaborare. Restano però le immagini di una dashcam installata su un veicolo Ncc, urtato dal Q3 di Guerrini dopo l’assalto. La videocamera avrebbe ripreso l'arrivo dei due aggressori in scooter con targa contraffatta, l’aggressione a fuoco e la successiva fuga. In questo momento, in cui la curva Sud è senza “re”, la lotta per il potere nella Sud potrebbe farsi particolarmente intensa.
