Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu saranno squalificati nella prossima partita dell’Inter contro l’Hellas Verona. I due tesserati nerazzurri, coinvolti nel ramo sportivo dell’inchiesta ultras (non nel procedimento ordinario dei pm Paolo Storari e Sara Ombra), hanno deciso di patteggiare con la Procura federale Figc. La sanzione è arrivata per la violazione dell’articolo 25, comma 10, del Codice di Giustizia Sportiva, che vieta rapporti con “esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori non affiliati ad associazioni convenzionate con le società”, e dell’articolo 4, che impone lealtà, correttezza e probità ai tesserati Figc. Ci sono le questioni relative ai regolamenti sulla “prevenzione di fatti violenti” e la “cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche”. Di quest’ultimo punto si era parlato per i 1500 biglietti della finale di Champions di Istanbul richiesti da Marco Ferdico. Tra le intercettazioni contenute nelle carte della Procura ce n’è una in cui il capo ultrà chiede direttamente all’allenatore dell’Inter di intercedere per lui: “Parlo con Zanetti e Marotta, ti faccio sapere”, la risposta del tecnico. Oltre alle squalifiche di Inzaghi e Calhanoglu è stata stabilita una multa di 70mila euro all’Inter e 30mila al Milan per responsabilità oggettiva. Ammende individuali: 30mila euro per Calhanoglu, 15mila per Inzaghi, 14.500 euro ciascuno per Javier Zanetti, Claudio Sala (il responsabile sicurezza dell’Inter – per lui ci sono anche 30 giorni di inibizione), e Massimiliano Silva (lo Slo dei nerazzurri, inibito come Sala per 30 giorni). Lato, Milan, invece, Fabio Pansa (Slo) riceve 13mila euro di multa e 30 giorni di inibizione. Le multe dovranno essere pagate alla Figc entro 30 giorni. Grazie al patteggiamento, gli interessati evitano l’apertura di un processo sportivo. Diverso il discorso per Davide Calabria, ora un giocatore del Bologna, unico tra gli indagati a non aver ancora scelto questa via: sarà ascoltato dal capo della Procura federale Giuseppe Chiné la prossima settimana. Se non patteggerà, sarà deferito e dovrà affrontare il processo davanti al Tribunale federale nazionale.


Nelle scorse settimane si era parlato dei rapporti di Zanetti con gli ultras dopo che era circolato un video in cui il vicepresidente dell’Inter faceva gli auguri a una persona vicina ad Antonio Bellocco, il rampollo della ‘ndrangheta ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta. Nel corso dell’interrogatorio, però, è emerso che i suoi contatti con i capi della curva Nord erano limitati al suo ruolo di gestore di tre ristoranti milanesi. Della confessione di Beretta su Zanetti abbiamo scritto qui. Beppe Marotta, invece, non ha ricevuto nessuna sanzione: il presidente dell’Inter ha riconosciuto di aver incontrato una volta Beretta, ma ha documentato di aver preventivamente informato per iscritto sia il Questore di Milano sia la Procura della Figc. Ricordiamo che né i dirigenti né i tesserati delle due squadre sono indagati nel procedimento della giustizia ordinaria. Anzi, le società si sono costituite parti civili a processo. Hakan Calhanoglu ha ricevuto la multa più salata per i suoi rapporti con Ferdico. Il centrocampista ha ammesso di aver incontrato i capi ultras per gratitudine, dopo che nel 2023, in seguito al terremoto che colpì la Turchia, la curva Nord gli aveva dedicato uno striscione di solidarietà: “Vicini a Siria e Turchia. Calha uno di noi”. Per ricambiare, il centrocampista aveva donato alcune sue maglie indossate in campo, destinate ai bambini ricoverati in ospedale. Tuttavia, secondo gli atti dell’inchiesta, quelle maglie sarebbero arrivate a Bellocco. Calhanoglu ha ammesso di aver incontrato sia Ferdico sia Bellocco, ma ha negato di essere a conoscenza della caratura criminale del calabrese.

