Giorni non serenissimi tra il mondo della scienza e quello del giornalismo e ad andare all’attacco del professor Matteo Bassetti è Mario Giordano: “La colpa del professore non è avere un padre luminare, ma di essere un figlio poco illuminato. O meglio, un figlio che preferisce la luce dei riflettori a quella della scienza. Uno diventato famoso per un'unica ricerca, quella delle telecamere”. Sono queste le parole del giornalista su “La Verità”, in risposta alla domanda di un lettore che gli chiedeva se il virologo avrebbe o meno fatto la stessa carriera se non fosse stato figlio di cotanto padre. Ma il volto Mediaset va oltre, e sostiene anche che Bassetti “ora pretende di mettere all'indice alcuni studiosi, assai più titolati di lui, solo perché su alcuni temi arrivano a conclusioni diverse dalle sue. Con il che dimostra ancora una volta di non aver capito nulla di cosa sia la scienza. Ma soprattutto dimostra di aver avuto ragione su una cosa: ‘il mondo è dei microbi’, come recita il titolo di uno dei suoi libri. Praticamente un’autobiografia”.

A rispondere direttamente su MOW è Matteo Bassetti: “A quel giornale rispondo con i numeri, che sono quelli della mia produzione scientifica. Ho l’h-index delle malattie più infettive più alte d’Italia, 118 a 54 anni. Quasi 60.000 citazioni e 3000 articoli pubblicati. Sono presidente della società italiana di terapia antinfettiva, della società europea delle malattie infettive per il paziente critico, membro di tutti i comitati più importanti a livello mondiale sugli antibiotici e sulle malattie infettive. Ma non solo, sono anche professore ordinario di malattie infettive e sono risultato vincitore di un concorso, direttore della clinica di malattie infettive di Genova, direttore del dipartimento metropolitano e regionale. Del resto se ne occuperanno i miei avvocati. Ho perso la voglia di discutere con questa gente. Li ho già querelati un anno e mezzo fa, quindi questo articolo si unirà a tutto il fascicolo che già esiste contro “La Verità”, contro Belpietro, contro Giordano e altri giornalisti che hanno scritto di me. Questo non è altro che un ulteriore tassello che si va a unire a un disegno che “La Verità” ha evidentemente contro il sottoscritto. Non gli piace Bassetti, non gli piacciono i medici seri che anziché parlare sui giornali parlano sulle riviste scientifiche. Io di polemiche non ho voglia di farne, se ne occuperà la procura.

E ancora: “Poi questa storiella che continuano a raccontare secondo cui io non avrei fatto carriera senza mio padre va chiarita: mio padre è morto il 12 settembre del 2005, vent'anni fa. Per cui finiamola di dire che ho fatto carriera grazie a lui, perché è ridicolo quello che viene detto. Evidentemente non hanno altri elementi per attaccarmi, perché io faccio opinione e quindi gli faccio paura, sono più forte di loro. E aggiungo che io sono anche contento perché sono fiero e orgoglioso di essere figlio di mio padre. Vedremo se sosterranno le stesse cose anche in tribunale”.