Il caso del delitto di Garlasco non è solo una delle pagine più oscure della cronaca nera italiana: da qualche mese, infatti, è diventato anche una specie di saga collettiva, con tanto di personaggi misteriosi, simboli ambigui e ipotesi che sembrano uscite dalla penna di Dan Brown dopo una notte insonne. O anche peggio. A riaccendere l’interesse, oltre alle nuove piste investigative, ci si è messo anche Simone Cristicchi. Sì, proprio lui: il cantautore, quello di “Ti regalerò una rosa”, quello che quest’anno ha portato al Festival di Sanremo il brano “Quando sarai piccola”. Su X (ex Twitter), Cristicchi ha pubblicato un post che ha fatto impazzire gli appassionati del caso. Non per la canzone, ma per alcune riflessioni a metà tra l’analisi simbolica e il thriller esoterico, in cui tira in ballo la massoneria, l’alchimia e “il sole di mezzogiorno”. Il “destinatario”? L’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, amico di Marco il fratello di Chiara Poggi, attualmente indagato per concorso in omicidio. Scrive così Cristicchi: “Comportamenti suggestivi di Lovati: in diverse interviste rigira tra le mani una pennetta usb (rif. a quella in uso di CP?); parla del ‘Sole di mezzogiorno’ (rif. a un termine in uso a una famosa associazione segreta?); tira fuori più volte il termine ‘alchimia’”.

Per alcuni, il post è una lucida analisi tra le pieghe della comunicazione. Per altri, un delirio complottista. Ma c’è chi ha preso sul serio quelle parole, accendendo l’ennesimo fuoco nel dibattito già infuocato. “L’avvocato parla in codice da sempre”, scrive un utente. E un altro lo segue a ruota: “Altro che Garlasco, questo è Eyes Wide Shut”. A camminare sullo stesso filo anche Albina Perri, direttrice di Giallo, che commenta così il post di Cristicchi: “Anche il cantante Simone Cristicchi si è appassionato al giallo di Garlasco. Lui ci vede massoneria e riferimenti all'alchimia... Qualcuno che giocava a fare la setta segreta, insomma. Non sappiamo quale ipotesi al momento sia quella giusta, ma vi stupirò: a mio avviso non è poi così strampalata, questa.” La Perri, poi, ricorda che Andrea Sempio aveva due nickname sui social: “Andrea Oro” e “Andrea Argento”. Due riferimenti, forse non casuali, alla simbologia alchemica. “Tutto sembra strampalato, finché non accade. Chi mai si sarebbe aspettato che la storia delle Bestie di Satana fosse vera, per esempio. Vedremo...”, conclude. E noi, intanto, guardiamo. Leggiamo. Commentiamo. Come se questo giallo infinito fosse una serie Netflix che non arriva mai all’ultima puntata.

