Dalla Cina arriva un nuovo potenziale incubo virale: Hku5-CoV-2, un virus che potrebbe fare il salto dai pipistrelli all’uomo utilizzando lo stesso recettore di Sars-CoV-2, il famigerato ACE2. A dirlo è un team di scienziati guidati da Shi Zhengli, meglio nota come "Batwoman" per il suo lavoro sui coronavirus dei pipistrelli nel laboratorio di Wuhan (sì, proprio QUEL laboratorio, quello delle teorie sulla fuga del Covid). Coincidenze? Noi non crediamo.
Quanto dobbiamo preoccuparci?
Gli esperti ci dicono di stare tranquilli, ma non troppo. Certo, il nuovo virus appartiene alla stessa famiglia di Mers-CoV, responsabile della sindrome respiratoria mediorientale, quindi non esattamente un raffreddore da quattro soldi. Ma secondo i ricercatori cinesi la sua potenza sarebbe "significativamente inferiore" rispetto a quella di Sars-CoV-2 e il rischio che faccia il salto di specie non è da sopravvalutare. Eppure, un altro studio pubblicato su Cell sostiene che Hku5-CoV-2 si è già adattato meglio all’ACE2 umano rispetto ai suoi predecessori. Insomma, potrebbe avere una gamma di ospiti più ampia e un potenziale maggiore di infezione interspecie. Bello, no?
Pipistrelli: amichevoli roditori volanti o fabbriche di pandemie?
Non è una novità che i pipistrelli siano dei serbatoi viventi di virus. Lo spiega bene Carlo Federico Perno, esperto dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: "I pipistrelli ospitano un sacco di virus, alcuni dei quali possono infettare l’uomo, come la rabbia o alcuni coronavirus". E qui torniamo al concetto chiave: le "chiavi" e le "serrature". I virus, per entrare nelle cellule e moltiplicarsi, hanno bisogno di un recettore compatibile. Hku5-CoV-2, a differenza di Mers, ha già la chiave giusta per entrare nelle cellule umane. Non ancora con la stessa efficacia di Sars-CoV-2, ma mai dire mai.
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Cosa succede adesso?
Al momento, Hku5-CoV-2 non ha infettato esseri umani o animali diversi dai pipistrelli. Ma sappiamo che questi virus vengono monitorati costantemente (o almeno si spera). La scoperta è avvenuta grazie a test su cellule respiratorie umane, che hanno mostrato come il virus possa entrare e replicarsi. Traduzione: le potenzialità per combinare guai ci sono tutte.
La grande domanda è: farà il salto di specie? Gli scienziati rispondono con il solito mix di ottimismo e preoccupazione. "Se dovesse arrivare all’uomo, non possiamo escludere uno scenario simile a quello di Sars-CoV-2". Tradotto in parole povere: speriamo di no, ma meglio non abbassare la guardia.
Conclusione: dobbiamo preoccuparci?
Per ora, nessun allarme rosso. Ma la storia ci insegna che sottovalutare i virus è sempre una pessima idea. Abbiamo già visto come basta un salto di specie per trasformare un virus da sconosciuto a protagonista della prossima pandemia globale. Quindi, senza farsi prendere dal panico, meglio tenere gli occhi aperti. E magari, nel dubbio, evitare di fare troppo amicizia con i pipistrelli.
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