UniCredit spinge sull’operazione Banco Bpm, ma nel frattempo resta il grande nodo della Russia. Il ceo Andrea Orcel, in un momento di forte espansione per l’istituto di Piazza Gae Aulenti, ha deciso di anticipare di due settimane l’assemblea che dovrà votare sull’offerta pubblica di scambio (Ops) per Banco Bpm, spostandola dal 10 aprile al 27 marzo. La mossa, come riporta Milano Finanza, è motivata dalla fiducia del management nella riuscita dell’operazione e nell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, tra cui il via libera della Bce, della Consob, dell’Antitrust europeo e del comitato Golden Power.
Ma mentre UniCredit accelera sul mercato domestico e punta alla scalata di Commerzbank in Germania, il vero banco di prova per Orcel potrebbe essere la Russia. UniCredit è infatti tra le poche grandi banche occidentali ancora presenti nel Paese, con un’attività che incide per il 5% dei ricavi totali del gruppo, pari a 1,3 miliardi di euro nel 2024 e un utile netto di 577 milioni. Uscire non è semplice: servirebbe il via libera del Cremlino, un ostacolo che ha già portato al fallimento trattative con possibili acquirenti, tra cui il fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala.
Tuttavia, secondo Orcel, un eventuale accordo di pace in Ucraina potrebbe sbloccare la situazione. “Se il contesto politico cambia, la nostra capacità di vendere la filiale russa a condizioni più vantaggiose migliora, perché per tutti, da entrambe le parti, la situazione si normalizza”, ha dichiarato al Financial Times (Milano Finanza). Ma non ci sarà una svendita: “A meno che non sia costretto, non venderò la filiale russa per un euro o per un importo che non rappresenti un prezzo equo”.
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Nel frattempo, UniCredit è sotto pressione da parte della Bce, che da luglio ha chiesto alle banche europee una chiara roadmap per uscire dal mercato russo. L’istituto italiano ha cercato di chiarire le modalità di exit rivolgendosi persino al Tribunale dell’Unione Europea, ma la corte ha respinto la richiesta di sospendere le misure imposte da Francoforte. Un confronto ancora aperto, che si intreccia con la strategia espansiva della banca sul mercato europeo.
E mentre UniCredit cerca di chiudere il cerchio su Banco Bpm e Commerzbank, la battaglia sulla banca milanese continua. Milano Finanza riporta che Deutsche Bank ha alzato il target price di Banco Bpm a 10,50 euro, un valore ben superiore ai 6,657 euro per azione offerti da UniCredit. Il messaggio del mercato è chiaro: se Orcel vuole chiudere l’operazione, dovrà alzare la posta.
Ma fino a che punto UniCredit è disposta a esporsi? E il prezzo della sua espansione europea rischia di essere pagato in Russia? Il banchiere sembra avere le idee chiare: “Se vogliamo difendere i nostri ideali e la nostra democrazia, dobbiamo diventare un blocco economico forte” (Milano Finanza). Ma tra le mosse della Bce, le tensioni geopolitiche e le strategie degli azionisti, la partita è ancora tutta da giocare.
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