Questo è il filo rosso di tutta la nostra inchiesta: le Officine San Carlo di Vigliena sono al centro degli scandali che coinvolgono la Fondazione lirico-sinfonica napoletana, quella di cui è presidente il sindaco Gaetano Manfredi. Vi avevamo parlato del figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere, Michele Sorrentino Mangini, nominato dall’ex Sovrintendente Direttore artistico delle Officine. Ma avevamo fatto un passo in più. A giugno vi avevamo raccontato che alle Officine, ex stabilimenti della Cirio, si tenevano degli spettacoli senza autorizzazioni. La destinazione d’uso di quei locali, infatti, avrebbe dovuto impedire alla Fondazione di organizzare eventi aperti al pubblico all’interno di quelli che eravno, a tutti gli effetti dei depositi, dei magazzini. Al massimo dei laboratori di falegnameria (anche se questi sono stati chiusi tempo fa). Abbiamo aspettano quasi un mese prima della conferma pubblica dell’Autorità portuale, l’ente che ha la proprietà di quei locali, dati alla Fondazione in concessione esclusivamente come depositi e laboratori. Le Officine sono diventate motivo di scontro anche in sede comunale, dove la Commissione trasparenza ha chiesto conto a Spedaliere e Manfredi di quanto accaduto. Il risultato? È calato il silenzio sulla vicenda, ma le autorità hanno iniziato a indagare. Bene. Storia finita? Officine chiuse? Ora hanno iniziato a rigare dritto?

Non ne siamo sicuri. In questi giorni alle Officine Vigliena chi va può trovare le sedie ordinate in fila, come se il locale dovesse ospitare uno spettacolo, e il Direttore artistico, Michele Mangini (il figlio della Direttrice generale nominato da Lissner), guida le prove di uno spettacolo. Prima gli attori e i cantanti, poi i ballerini. Sono prove a tutti gli effetti. Davvero nonostante le inchieste, non solo nostre, ma della Procura, le cose a Vigliena proseguono come se nulla fosse? All’inizio di questa estate, sentendo l’attenzione concentrata su di loro, gli spettacoli e le attività erano state dirottate in altri luoghi, ma ora si sarebbe ripreso come sempre con le attività. Le domande, tuttavia, restano: nel frattempo hanno ottenuto dei permessi? O si sta facendo finta di niente? Perché le sedie sono organizzate in modo da ospitare un eventuale pubblico, nonostante lo spazio non abbia, a quanto si sa, nessuna autorizzazione per farlo? Possibile che la responsabile alla Sicurezza, Almerinda Padricelli, non abbia stoppato, almeno in questa fase controversa, il lavoro alle Officine? E davvero la dirigenza del San Carlo non ha pensato di gestire l’incarico di Mangini, figlio della Direttrice generale, che Lissner, poco prima di chiudere il suo periodo alla Sovrintendenza, ha scelto di prorogare per altri due anni?
