Crolla l’edificio. Anzi, il teatro. L’inchiesta che stiamo portando avanti da mesi ha distrutto un Sistema mentre nessun altro ne parlava. Noi e Stylo24, un giornale locale di Napoli, ma ora qualche giornalone inizia a sintonizzarsi, in ritardo, sullo scandalo della Cultura in Campania. C’entrano tutti, non solo i dirigenti della Fondazione San Carlo di Napoli, una delle realtà lirico-sinfoniche più importanti d’Italia, ma anche il sindaco Gaetano Manfredi, che è Presidente della Fondazione. Sotto di lui il Sovrintendente, che da quattro mesi non c’è. E prima c’era Stephan Lissner, che ha chiuso un mandato che abbiamo smontato un pezzo alla volta. Al centro di tutto una nomina inspiegabile, quella di Emmanuela Spedaliere, invitata a ricoprire la carica di Direttore generale, un’invenzione non presente nello Statuto della Fondazione: posizione pagata 150 mila euro (quanto un Sovrintendente) e decisa durante il Covid, quando il San Carlo chiedeva allo stato aiuti economici per via del lockdown. Pare che al San Carlo avessero preparato la strada proprio per Spedaliere, che secondo Il Mattino sarebbe stata la favorita a succedere a Lissner. Non sarà più così. Manfredi ha ufficialmente scaricato il braccio destro dell’ex Sovrintendente, che da dicembre non sarà più neanche Direttore generale (una carica che scadeva insieme a quella di Lissner a primavera).

Intanto Vincenzo De Luca sbotta contro Manfredi, perché non si è trovato, dal 2 aprile a oggi, nessuno che potesse prendere il posto di Lissner. Forse il processo di incoronamento è stato bloccato dalle domande che ci siamo fatti? Ormai il Teatro è blindato, non rispondono alle domande, alle chiamate, alle richieste di incontro. Si deve trovare una soluzione e in fretta, perché per il governatore della Campania “il teatro è abbandonato a sé stesso, non è degno di una grande città e di una grande istituzione come il San Carlo. Sembra essere diventato una bottega privata, non una grande istituzione della cultura nazionale. È una vergogna”. Per questo lunedì 4 agosto si riunirà il Consiglio d’Indirizzo, che dovrà tirare fuori un nome da proporre al ministero della Cultura, che comunque solo nelle ultime settimane aveva dato l’ok al procedere per la nomina di un Sovrintendente. In questi mesi, al ministero e ai piani alti della Fondazione, erano tutti in ferie?

C’è anche un’altra domanda da farsi: chi, se non Emmanuela Spedaliere, potrebbe diventare Sovrintendente? È normale immaginare che si pescherà tra i dirigenti del Teatro, ma chi è, insieme alla Direttrice generale, a gestire di fatto la Fondazione in questo momento? Una persona di cui vi abbiamo parlato bene qui, si chiama Ilias Tzempetonidis, Direttore casting, altra carica inventata da Lissner che nel frattempo aveva accentrato su di sé anche la carica di Direttore artistico. Ilias Tzempetonidis è stato scelto come “reggente” a fine marzo e da quel momento è, insieme a Spedaliere, la figura più potente dopo il sindaco Manfredi. Di fatto la Fondazione è governata da due figure che ricoprono un ruolo inventato dall’ex Sovrintendente mentre l’unica figura la cui nomina è demandata al Consiglio di indirizzo non esiste ancora.
