È un gioco di specchi, ogni storia riflette sulle altre, ogni punto cieco è ben visibile solo agli altri punti ciechi. Per questo, indagando, scavando, quello che si trova mostra ciò che fino a quel momento non si era notato. Una catena che la nostra inchiesta sta rafforzando e rendendo sempre più lunga. Lo scandalo della Fondazione San Carlo copre la durata di un’intera sovrintendenza, quella di Stephan Lissner, ma si estende a questi mesi, in cui la Fondazione è di fatto senza un suo successore. Il nome più papabile era quello di Emmanuela Spedaliere, l’attuale Direttrice generale della Fondazione. Questa inchiesta, in effetti, era cominciata con lei e suo figlio, nominato da Lissner Direttore artistico delle Officine Vigliena. Poco dopo avevamo scoperto che lo stesso incarico di Spedaliere era stato inventato da Lissner: un ruolo non previsto dallo Statuo della Fondazione e pagato 150 mila euro all’anno. Da lì abbiamo approfondito le nomine di Lissner, tra cui quella di Maria Pia Gaeta, Responsabile delle Risorse Umane e dell’Anticorruzione, due cariche che l’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) considera incompatibili. I due incarichi erano stati affidati direttamente da Lissner durante il primo lockdown, ad aprile del 2020, proprio quando la Fondazione chiedeva aiuto allo Stato per via delle difficoltà economiche dovute alla Pandemia da Covid-19.

Ma dopo la nostra inchiesta le possibilità di Spedaliere di diventare Sovrintendente al posto di Lissner si sono ridotte. Spedaliere addirittura sostiene di non aver mai desiderato un’altra carica oltre alla sua, nonostante il suo ruolo di Direttore generale si sia concluso legalmente con la fine della sovrintendenza Lissner, così come evidenziato in una relazione del Ministero dell’Economia (Mef). Allora la domanda è: chi potrebbe prendere il posto di Lissner? Nella lista dei papabili ce n’è uno che potrebbe figurare come “terzo in comando” sotto il Sovrintendente, dopo Emmanuela Spedaliere. Il Direttore casting e Coordinatore dell’Area artistica, Ilias Tzempetonidis. E questa è la nuova parte della storia che vogliamo raccontarvi.
Come vi abbiamo raccontato, la nomina di Emmanuela Spedaliere è difficilmente giustificabile. Di fatto Lissner ha scelto di inventare una carica che potesse svolgere una parte degli incarichi del Sovrintendente, una sorta di braccio destro non previsto dallo Statuto della Fondazione. La domanda che ci eravamo posti riguarda le motivazioni: troppo lavoro? Difficile da dire, soprattutto se si pensa che il Sovrintendente Lissner ha scelto di accentrare su di sé due diverse cariche, quella di Sovrintendente e quella di Direttore artistico, per un compenso di 250 mila euro all’anno. Questa doppia carica, per quanto legittima, non è tuttavia la norma e spesso si preferisce tenere i due incarichi separati, in modo da far sì che ognuno possa svolgere il proprio ruolo a tempo pieno. Così non è stato. Un anno dopo la nomina di Spedaliere, Lissner decide di nominare un Direttore casting e Coordinatore dell’Area artistica, Tzempetonidis appunto. Il problema? Anche il suo ruolo, come quello del Direttore generale, non esiste nello Statuto. Lissner ha inventato una seconda carica all’interno dell’area dirigenziale con delle competenze sostanzialmente ascrivibili a quelle di un Direttore artistico, ruolo invece accentrato da Lissner stesso su di sé?

Non solo. D’intesa con Tzempetonidis, il Coordinatore dell’Area artistica, Stephane Lissner ha nominato un’altra figura, Fedora Sorrentino, come Direttore dell’organizzazione della produzione artistica, ruolo inserito nel Modello organizzativo della Fondazione con una determina del 13 novembre 2023. Un incarico che ha la durata di due anni, dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2025, per 79 mila euro all’anno, con competenze specifiche assimilabili a quelle del funzionario assunto dalla Fondazione per 60 mila euro all’anno, che si occupa direttamente di svolgere questa funziona. Le nostre domande: qual è esattamente il ruolo di Sorrentino nell’organizzazione della produzione e in che modo evita di sovrapporsi a quello dei funzionari assunti dalla Fondazione per svolgere i servizi di area artistica e a quello di Tzempetonidis. Seconda domanda: in che modo il ruolo di Coordinatore dell’Area artistica, inventato ad hoc per Tzempetonidis, è differente da quello del Direttore artistico, carica ricoperta fino a inizio 2025 dal Sovrintendente Lissner?
