La confusione è tanta sotto il sole, soprattutto a Napoli, dove non è più chiaro in che modo possano risolvere l’impasse creata da Gaetano Manfredi, sindaco e presidente della Fondazione San Carlo, che da mesi sta bloccando la nomina del nuovo sovrintendente, Fulvio Macciardi, reo di non essere un suo uomo (o, come vi avevamo raccontato, una sua donna). I giornali fanno una gran confusione, perché non è chiaro cosa stia succedendo. C’è cchi sostiene che la nomina sia ormai ratificata e che dunque Macciardi presto arriverà in Fondazione e chi, invece, crede si aspetteranno gli altri ricorsi, così da trascinare la cosa, a Dio piacendo, fino al prossimo anno. L’unica cosa certa è che mentre tutti guardano da una parte, quella istituzionale, c’è tutt’altro genere di movimento proprio dove il sole non batte e tutto è anzi chiarissimo. Da mesi vi raccontiamo quello che è accaduto negli ultimi anni al San Carlo e la nostra inchiesta è arrivata in Corte dei conti e, poi, direttamente in Procura dove Nicola Gratteri ha chiesto di aprire le indagini sulla Fondazione. Noi ci siamo premurati, in tempi non sospetti, di fare arrivare a Gratteri tutto il materiale che avevamo raccolto, e pare che ora la questione si sia complicata proprio per alcuni dei personaggi della nostra storia. Da giorni infatti c’è un gran viavai in procura, dove alcune figure apicali della Fondazione sono state ascoltate.

Sappiamo di almeno due persone che sono andate a deporre in settimana, un uomo e una donna. La tensione si sentiva già la settimana scorsa. Voci dall’interno ci hanno raccontato di alcuni personaggi di spicco chiusi nei bagni a piangere, di un’atmosfera tesissima, di dirigenti freddi come ghiaccioli e, naturalmente, di sudori freddi. Potrebbe toccare a chiunque e a qualcuno è già toccato. Come vi avevamo raccontato in esclusiva, infatti, tre persone, qualche settimana fa, avrebbero confessato tutto in procura, testimoniando a favore dell’inchiesta in corso (e dunque confermando la nostra storia). Ora si sta facendo il secondo giro di verifiche, forse quello che riguarda i diretti interessati. Nel frattempo le attività del San Carlo vanno avanti, ma le notizie girano ed è inevitabile sentir parlottare. Dopo la notizia che abbiamo dato sui dubbi riguardo all’incarico al San Carlo del figlio di Emmanuela Spedaliere, attualmente sia direttore artistico delle Officine di Vigliena sia docente al conservatorio (prima di Benevento e ora a Pescara), sappiamo di telefonate concitate agli istituti musicali per accertarsi che tutto fosse più o meno regolare. Non stupisce dunque il silenzio stampa, se si pensa al fermento all’interno del palazzo. L’uno si appoggia all’altro, se ne nutre, più si è spaventati più si resta in silenzio, ma vale anche il contrario. Non possiamo allora che essere più sereni pensando a chi ha scelto di dire tutta la verità, senza provare a negare, e ora si sentirà, per questo, più leggero. C’è tanta confusione sotto il sole. E qualcuno inizia a scottarsi.
