Chi ha seguito l’inchiesta San Carlo sa chi è Michele Sorrentino Mangini. Figlio della Direttrice generale della Fondazione, Emmanuela Spedaliere, nominato dal Sovrintendente Stephane Lissner, lo stesso che scelse come braccio destro la mamma, inventando una carica inesistente nello statuto della Fondazione, Direttore artistico delle Officine San Carlo di Vigliena. Lì, negli ex stabilimenti Cirio, ha organizzato dei laboratori, ma sono stati fatti anche degli spettacoli aperti al pubblico, nonostante non ci fossero le autorizzazioni e quei locali fossero indicati al catasto come semplici depositi. È dovuta intervenire persino l’Autorità portuale, che aveva dato in gestione le Officine alla Fondazione Vigliena. Vi abbiamo anche raccontato della sua candidatura alle comunali di Napoli, nella lista di Gaetano Manfredi, ora sindaco e Presidente della Fondazione. A volte, insomma, alcuni nomi ritornano.
Sorrentino Mangini, tuttavia, non è solo regista e direttore artistico alle Officine. Il figlio di Emmanuela Spedaliere, almeno da otto anni, ha infatti una carriera all’interno di alcuni conservatori, anche se la selezione fatta che lo ha portato a ottenere dei ruoli di docenza è quantomeno curiosa. Tutto inizia al Conservatorio Nicola Sala di Benevento. Nel 2017 viene bandito un concorso per un posto da docente in Letteratura poetica e drammatica. Sorrentino Mangini decide di partecipare. La selezione avviene attraverso la valutazione di alcuni aspetti, lo studio, il servizio e il “totale artistico-culturale”. La prima categoria riguarda la formazione, quindi diplomi, lauree e master, e la produzione accademica, come articoli scientifici libri sulla materia e così via. La seconda categoria riguarda l’esperienza di insegnamento nelle scuole, in altri conservatori e così via. L’ultima categoria, quella che dà la maggior parte del punteggio, è invece legata ai meriti artistici, dunque alle regie svolte, agli spettacoli diretti, alle sceneggiature scritte e così via. Sorrentino Mangini arriva secondo, ma per via dello scorrimento della graduatoria otterrà comunque il posto con un punteggio finale di 73. 73 punti ottenuti completamente nella terza categoria (che dà massimo 85 punti), quella dei meriti artisti. Sì, perché Sorrentino Mangini collezionò 0 punti lato studio e 0 punti lato servizio, cioè zero punti lato esperienza pregressa nell’insegnamento e zero pubblicazioni o formazione specifica.

Andiamo avanti. Nel 2020 viene indetto un nuovo concorso per l’insegnamento di Poesia per musica e drammaturgia musicale. E stavolta Sorrentino Mangini arriverà primo, con un punteggio finale di 83,80 pubblici, i 73 precedenti legati ai meriti artistici già valutati con lo stesso punteggio nel 2017, più 10,80 punti nel servizio, cioè 3,6 per ogni anno (il punteggio dovuto per chi insegna al conservatorio). Strano, però, che in tre anni di insegnamento, Mangini Sorrentino non abbia prodotto nulla in ambito accademico, anche solo quel po’ che basterebbe per ottenere un punto. Ed è altrettanto strano che in tre anni la valutazione dei suoi meriti artistici sia stata identica a quella del 2017. Nel 2020, infatti, come si legge nell’archivio online Operabase, Sorrentino Mangini aveva portato a casa almeno due produzioni liriche, Il barbiere di Siviglia nel 2018 (Teatro Verdi di Salerno) e, nel 2019 la Tosca di Puccini (nel medesimo teatro). Davvero, con degli spettacoli teatrali in più, nel 2020 aveva lo stesso “totale artistico-culturale e professionale” del 2017? Davvero in tre anni l’unica cosa che era cambiata sono stati, appunto, i tre anni di insegnamento che danno di base, a prescindere da meriti e pubblicazioni, un punteggio minimo per ogni anno?
Fino al 2023/2024, Sorrentino Mangini sarà a Benevento, ma nel 2024 otterrà, dopo essere entrato in una graduatoria per passare di ruolo, nel conservatorio Carlo Gesualdo da Verona di potenza come docente a tempo indeterminato di Poesia per musica e drammaturgia musicale. Incarico, tuttavia, che Mangini Sorrentino cercherà di cambiare, chiedendo il trasferimento alla cattedra di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica (in sostanza, la cattedra di regia). La richiesta, tuttavia, “considerata la consistenza numerica della classe di titolarità e valutati i titoli artistico/professionali trasmessi,” così si legge nella nota del conservatorio, verrà rifiutata. Le carriere di Mangini Sorrentino è comunque arrivata a un punto di svolta, tanto che non solo ha ottenuto nel giro di qualche anno una cattedra in conservatorio, ma, come vi abbiamo già raccontato, è stato nominato nel 2022 anche al San Carlo con una manifestazione d’interesse. C’è un’altra domanda che ci siamo fatti, tuttavia. Come funzionano le collaborazioni di un docente del conservatorio? Più lavori insieme di questo tipo possono coesistere? Secondo una nota del ministero dell’Università e della Ricerca sulle attività professionali extraistituzionali, cioè fuori dai conservatori, cariche quali la direzione artistica di enti rientrano negli incarichi a “incompatibilità relativa”, cioè che possono essere svolti “esclusivamente previa autorizzazione”, tenuto conto di possibili conflitti di interesse e altro. Queste. Autorizzazioni, poi, devono essere comunicate ai vari responsabili, che avranno il compito di pubblicarle sul sito dell’Istituzione. Tuttavia, nella banca dati del ministero per la Pubblica amministrazione, dove vengono registrate, non è possibile trovare la richiesta. Allora ci chiediamo: Mangini Sorrentino ha mai inviato questa domanda per ottenere l’autorizzazione? O il Conservatorio di Benevento si è semplicemente dimenticato di caricare l’autorizzazione, come da nota ministeriale, nei suoi profili istituzionali?
