Mentre l’attenzione si sposta sulla guerra campale tra sindaco Gaetano Manfredi e la maggioranza del Consiglio d’indirizzo, che esprime principalmente la volontà del Ministero della Cultura e della Regione Campania, non ci dimentichiamo del caso delle Officine Vigliena, che a giugno abbiamo tirato fuori e che, circa un mese fa, è stato confermato dall’Autorità portuale, l’ente che ha la proprietà degli ex stabilimenti Cirio dove la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli teneva degli spettacoli senza avere i permessi per poterlo fare. Il Direttore artistico delle Officine è Michele Sorrentino Mangini, figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere, la direttrice marketing della Fondazione “promossa” inspiegabilmente dall’ex Sovrintendente Stephan Lissner come suo braccio destro, pagandola 150 mila euro lordi all’anno (come una sovrintendente). Ruolo inesistente, non previsto dallo Statuto e contestato da alcuni consiglieri della Fondazione, come Riccardo Realfonzo, e da Vincenzo De Luca stesso. Carica che le ha permesso in questi mesi di gestire di fatto la Fondazione insieme a un'altra figura anch’essa inventata ad hoc da Lissner, e cioè quella del Direttore marketing Ilias Tzempetonidis. Sempre Lissner nominò Mangini Direttore artistico delle Officine, affidandogli la gestione dei laboratori nei locali di Vigliena, identificati nella visura catastale del comune come semplici depositi. In tutto questo tre grandi assenti: Almerinda Padricelli, la responsabile alla Sicurezza; Maria Pia Gaeta, la responsabile all’anticorruzione e trasparenza (e responsabile delle Risorse Umane); e il sindaco Manfredi, presidente della Fondazione.

Per mesi si è andati avanti nel silenzio generale, anche della stampa locale, eccezion fatta di Stylo24. Che la responsabile alla Sicurezza e la responsabile alla trasparenza non abbiano detto nulla è abbastanza strano. Che Manfredi da mesi si stia rifiutando di rispondere in proposito, anche in sede di Commissione Trasparenza, è invece tutta un’altra storia. Manfredi ha vinto le elezioni del 2021 ed è diventato primo cittadino di Napoli. Emmanuela Spedaliere, figura fondamentale della Fondazione, è molto vicina a lui e fino a poche settimane fa sembrava la candidata principale a succedere a Lissner. Qualcosa è cambiato per vie delle continue segnalazioni e dei accertamenti che l’opposizione ha chiesto, senza ottenere, proprio in comune. Ma anche la storia di Michele Sorrentino Mangini, entrato in Fondazione negli anni di Lissner, ci permette di evidenziare particolari interessanti. Per esempio il fatto che si sia candidato, proprio nel 2021, nella lista di Gaetano Manfredi alle comunali, ottenendo però solo lo 0,71% dei voti (169). L’ex candidato di centrosinistra è diventato, nel giro di qualche anno, Direttore artistico dei laboratori della Fondazione che gestisce il più antico Teatro d’opera d’Europa. Curiosamente anche la madre, Spedaliere, in quegli anni ha fatto lo scatto di carriera su nomina diretta del Sovrintendente. Si ritrovano tutti in un ente che riceve milioni di finanziamenti pubblici, ma avrebbero potuto incontrarsi, almeno due di loro tre, in comune. Gli amici non si lasciano mai indietro.
