La Procura di Napoli avrebbe fatto partire un avviso di garanzia per una figura della Fondazione Teatro San Carlo di Napoli. Questo è il secondo passaggio, fondamentale, dell’inchiesta aperta dagli uffici di Nicola Gratteri su uno dei più importanti enti lirico-sinfonici d’Italia (lo stesso che gestisce il più antico Teatro lirico d’Europa). Le linee investigative sono due, quella della Corte dei conti, con gli esposti depositati dall’ex magistrato e consigliere comunale Catello Maresca, e quella della Procura, entrambe intrecciate e, come dichiarato fin dall’inizio, alimentate e basate sulle notizie fornite a mezzo stampa, e cioè da noi, che da maggio vi stiamo raccontando cos’è quello che ormai potremmo quasi definire un “Sistema San Carlo”. I protagonisti di questa storia ricoprono i principali ruoli all’interno del San Carlo, guidato ufficialmente dal Presidente, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, e dal Sovrintendente, carica fino a marzo 2025 coperta da Stephane Lissner, l’uomo che ha firmato tutti gli atti di nomina che abbiamo studiato per la nostra inchiesta. A partire da quello di Emmanuela Spedaliere, Direttrice generale, carica da 150 mila euro l’anno (come un Sovrintendente) inventata appositamente per lei, attualmente una delle due figure più potenti della Fondazione, insieme a Ilias Tzempetonidis, Direttore casting, altra carica inventata di sana pianta da Lissner. E quella di Michele Mangini Sorrentino, il figlio della Spedaliere, guarda caso, ed ex candidato alle comunali nella lista del sindaco Manfredi, divenuto Direttore artistico delle Officine San Carlo, dove tiene spettacoli senza autorizzazione.

Un’altra carica centrale è quella di Maria Pia Gaeta, Responsabile delle Risorse Umane e Responsabile trasparenza (leggasi: anticorruzione). Come vi avevamo spiegato, chiedendo chiarimenti anche all’Agenzia nazionale anticorruzione (Anac), le due cariche sarebbero considerare incompatibili e nelle indicazioni dell’organo anticorruzione si suggerisce di non affidarle a un’unica persona. Il motivo è semplice e lo rende evidente persino la relazione sulla trasparenza firmata proprio da Maria Pia Gaeta. L’ufficio da tenere maggiormente sotto controllo perché ad alto rischio di corruzione è ovviamente quello delle Risorse Umane. Ma come può la responsabile dell’area anticorruzione essere anche la responsabile dell’area su cui dovrebbe vigilare? Non solo, il compenso di Maria Pia Gaeta sarebbe anche insolitamente alto, così alto che in una relazione indipendente stilata per il Ministero dell’Economia (Mef), sarebbe stato segnalato come irregolare. Accanto a questa nomina, comunque, ne viene fuori un’altra, poco chiara. Quella di Almerinda Padricelli, Responsabile della Sicurezza, nominata dopo la vittoria di un bando il cui colloquio orale venne convocato di domenica e i cui risultati non vennero pubblicati mostrando la graduatoria prevista dai concorsi pubblici. Concorsi pubblici che ci portano anche a un’altra storia, di cui vi abbiamo parlato, quella di Viviana Jandoli, consulente legale della Fondazione alle Officine San Carlo. Jandoli è stata nominata da Lissner a chiamata diretta dopo aver perso non uno ma due concorsi pubblici per quel posto che ha ottenuto comunque, e alcune voci del San Carlo collegherebbero la cosa a una serie di donazioni, per un totale di 80 mila euro, fatte alla Fondazione tra il 2022 e il 2024 (voci che, tuttavia, non è stato ancora possibile verificare).

A tutto questo si aggiungono poi altre storie. Quella delle Officine San Carlo, appunto, gli ex stabilimenti Cirio a Vigliena che la Fondazione avrebbe dovuto utilizzare, dietro concessione dell’Autorità portuale, come depositi e laboratori di falegnameria, e che invece sono stati adibiti a locali per ospitare spettacoli teatrali. Vi avevamo svelato questa storia a giugno, un mese prima della conferma ufficiale della stessa autorità portuale. E c’è la storia del Festival tirolese in cui sono coinvolti Tzempetonidis e il tenore Jonas Kaufmann che avranno uno spettacolo ospitato dalla Fondazione, tutto pagato, scenografie comprese, nonostante il Teatro abbia in deposito, per lo stesso spettacolo, già tutto. C’è infine il gancio che potrebbe allargare la nostra inchiesta e inserirla in un filone più vasto, quello del Sistema Sorrento, che vede al centro l’azienda per la comunicazione Kidea srl, di cui vi abbiamo parlato qui. Ma ci sono altri elementi che usciranno e ora, che un avviso di garanzia arriva in Fondazione, è ancora più importante fare chiarezza sul Sistema San Carlo e sulle sue tante diramazioni. Quella economica e politica, certo. Ma anche quella morale.
