La Procura di Napoli avrebbe aperto un fascicolo a carico di ignoti contro la Fondazione Teatro San Carlo. Parliamo di una storia che abbiamo seguito nel corso degli ultimi mesi e prima dell’estate, quando ancora nessuno ne parlava, avevamo già collegato alcuni punti fondamentali, (qui vi raccontiamo tutto e facciamo il punto, anche sul silenzio degli altri giornali) che ora potrebbero essere oggetto di verifiche della Guardia di finanza di Napoli. Sì, perché si parla di soldi, molti soldi, alcuni destinati a coprire gli stipendi di personaggi all’interno della Fondazione nominati per nomine ad hoc inventate dall’ex Sovrintendente, Stephane Lissner. Parliamo in particolare di Emmanuela Spedaliere, la Direttrice generale della Fondazione, e di Ilias Tzempetonidis, il direttore casting, entrambi strapagati e, fino alla nomina di inizio agosto del nuovo Sovrintendente Macciardi, i più potenti all’interno dell’ente lirico sinfonico. Dopo Gaetano Manfredi, ovviamente, il sindaco di Napoli, che ricopre la carica di Presidente e che ora è ricorso al Tar per provare a fermare la scelta di un successo di Lissner non in linea, evidentemente, con i suoi progetti per il San Carlo.

Mentre la Corte dei conti sta verificando svariate questioni, alcune già sollevate in un documento indipendente redatto per il Ministero dell’economia (Mef), Nicola Gratteri sceglie di avviare un nuovo filone di indagine. Il procuratore ha seguito fin dall’inizio anche la nostra inchiesta, tenendosi aggiornato su tutte le novità, a partire dal caso della nomina del figlio di Spedaliere a Direttore artistico delle Officine Vigliena, il regista Michele Sorrentino Mangini, fino al caso degli spettacoli senza permessi proprio negli ex stabilimenti Cirio, notizia che avevamo dato a giugno ed era stata confermata dall’Autorità portuale a luglio. La storia, quindi, non finisce qui, e anzi è destinata ad ampliarsi. Mentre la Commissione trasparenza, e in particolare il magistrato Catello Maresca, tenta di fare resistenza a Manfredi in sede comunale, la Procura ora si occuperà di procedere con degli accertamenti a partire proprio dalle notizie che in questi mesi nessuno ha voluto dare (oltre a noi gli unici, che fin da subito, hanno seguito questa storia, sono stati i giornalisti del quotidiano locale Stylo24). C’è infine un terzo gancio, parallelo a quello della Corte dei conti e a quello avviato da Gratteri, che meriterebbe di esser approfondito. E finora siamo stati gli unici a parlarne. Si tratta dei legami tra la Fondazione San Carlo e il cosiddetto “sistema Sorrento” (la storia è molto articolata e ve la spieghiamo qui).
