25mila copie e non sentirle: per forza, visto che sono cumulative. Stiamo parlando delle copie, sia fisiche che streaming, dei cantanti di Amici 24: i ragazzi usciti dal talent di Maria De Filippi, tutti insieme, raggiungono appena la certificazione d'oro. Anzi, nemmeno: a voler essere precisi, le copie sono 24.050.
Che dopo otto mesi di continua esposizione in tv i numeri siano così bassi, è un dato più che significativo. Nello specifico, il significato da svelare è il seguente: ma non sarà che i talent show hanno rotto? Persino se il talent in questione è quello dell'osannata nonché venerata Maria De Filippi, colei che ha retto sulle proprie spalle gli ascolti un'intera stagione televisiva di Canale 5.

Il dato è stato riportato da All Music Italia, il quale sottolinea anche che dopo la fine del programma, i ragazzi hanno potuto incontrare i fan in diversi instore: e si sa, ormai è quando si presenta dal vivo un progetto, che si incassa. Vale sia per le presentazioni che per i live.
Ma qui il punto non sono gli incassi in sé, quanto più in generale, il riscontro: come una volta fuori dal piccolo schermo, il pubblico abbia recepito questi ragazzi di belle speranze appena sfornati da Amici. La risposta la danno i numeri: non pervenuti, a dispetto della narrazione televisiva che li magnificava.
I numeri delle vendite infatti, sono impietosi: Luk3, quello che è andato meglio, è appena a quota 6.600 copie con 13 instore; TrigNO a 5.500 con 19 instore, Nicolò Filippucci a 4.600 e 21 instore, mentre Jacopo Sol e Antonia a 2900 copie con, rispettivamente, 14 e 10 instore. Di qui i numeri si fanno ancora più critici: 900 copie per SenzaCri e 650 per Chiamamifaro (10 e 4 instore).
Dopo otto mesi di televisione, un tour per negozi di dischi e un'estate in cui qualche piazza sarà pure capitata, le quattro cifre sono un lusso. L'anno passato era andata meglio, tuttavia ad oggi, nessuno ha ancora raggiunto le 25mila copie della certificazione d'oro.

Ma veniamo alla domanda, quella sull'eventuale rottura. Va detto che la finale della 24esima edizione di Amici è stata la meno vista dall'edizione del 2020, in pieno Covid. A scanso di equivoci: parliamo sempre di 3milioni 786mila telespettatori, oro per la rete. Specie per la scorsa stagione televisiva.
Se però proprio la finale è la serata meno seguita, un segnale di disaffezione è evidente: tant'è che nelle edizioni precedenti, gli ascolti della finale superavano la media dell'edizione, a riprova che l'interesse per conoscere il vincitore era vivo. La 24esima edizione invece, ha invertito il trend.
Perciò, tirando le somme, il prodotto televisivo ha retto pur scricchiolando: il suo prodotto discografico invece, anziché esserne massima espressione, si è rivelato un impalpabile derivato.
Che Amici sia televisione, noi lo sappiamo: i ragazzi invece? X Factor passa veloce, mentre Amici li impegna per un intero anno scolastico: incensandoli, trasformandoli in pretesto di liti tra professori, mettendoli al centro della scena per poi, fuori, ritrovarsi senza la copertina di Linus che è il pubblico urlante in studio. Diventando, alla fine, più i comprimari che i veri protagonisti del programma.

Di solito, nel peggiore dei casi, i ragazzi possono banalmente battere il chiodo finché è caldo: sfruttare la popolarità appena ottenuta grazie al talent e, se sono fortunati, cercare di mantenerla. A meno che qualcuno non sia fortunato abbastanza da incappare in una casa discografica che investa sul progetto, guidandolo sulla costruzione di una propria identità artistica.
I numeri però, dimostrano che stavolta non si è riusciti nemmeno a battere il chiodo. Là fuori c'era un pubblico tiepido, che forse ha seguito Amici più per abitudine che per interesse.
Quindi i talent show hanno rotto? Si: perché i titoli storici resistono e lottano insieme a noi, ma senza passione. Il pubblico lo ha capito: infatti il programma lo guarda, ma la musica non gli interessa più.
