Sayf non ha niente a che vedere con Lucio Corsi, che arriva dalla Maremma con uno stile da Buttero di Cameden Town e un cantautorato onirico, poetico e pieno di delicatezze. Eppure, quando Carlo Conti ha comunicato il debutto di Sayf sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo 2026, la sensazione è stata un po’ la stessa che ci aveva accompagnati un anno fa scatenata da Lucio Corsi: adesso arriva uno che spacca, uno con della roba da dire, uno che è qui per rimanere perché sarebbe impossibile il contrario. In questo Sayf ci restituisce la stessa attesa, la stessa gustosa sensazione di sapere la persona giusta nel posto giusto esattamente come era successo con Lucio.
Adam Sayf Viacava: classe 1999, madre tunisina e padre italiano, una vita tra Genova, Santa Margherita Ligure, Rapallo e Milano. Fa il rap e suona la tromba, scrive leggero, a volte pesante. Ha flussi suoi come quando tartaglia, sceglie le parole con cura, parla di Andreotti e della P2, della roba che fa le bolle nel cucchiaio, dei soldi, di “tonno e uova” e delle giornate al mare al caldo di Rio de Janeiro.
Sayf è forte nei ritornelli e nei testi. Mescola cultura hip-hop, musica suonata e roba da ballare, restituendo sempre grandissima freschezza. Oltretutto è un performer straordinario e sa giocarsi le sue carte, cosa che a Sanremo aiuta. La sua discografia, pochi dischi e una caterva di singoli, funziona bene per gli algoritmi di Spotify e dei social: due strofe e non tre, tanti featuring, zero pezzi sbagliati.
Di seguito, una decina di canzoni che in qualche modo lo raccontano.
10 pezzi per capire Sayf
Partiamo da Una cotta per te, singolo del 2022: questa ti arriva come un ceffone dopo che svieni. Sayf parla d’amore facendoti pensare al crack, racconta del fratello morto, di quella necessità di raggiungere l’oblio il più in fretta possibile quando le cose semplicemente non funzionano. La seconda strofa ha il ritmo di un incubo: si avvicina a piccoli passi verso il baratro, poi precipita nel buio con una raffica di parole e chiude di nuovo placido, dopo uno stacco che sembra il respiro a pieni polmoni di un uomo che si sveglia nel mezzo della notte. Gli occhi sbarrati, la bocca spalancata. E sono passati due minuti. Passiamo a Occhialata Carrera, del 2024, una delle tracce più ascoltate dell’EP Se Dio Vuole, traduzione italiana dell’intercalare arabo inshallah: il pezzo è pulitissimo, plastico. Una hit da muretto tutto flow, con Sayf che tartaglia e fa gangsta rap col caffè e la Gazzetta. Arriviamo a GAS, del 2023: altro singolo, altro banger micidiale. La quarta in lista è Sto Bene al Mare, con Marco Mengoni e Rkomi, pezzo estivo che ha proiettato il nostro nell’alta rotazione radiofonica. Proseguiamo con Telegiornale, altro singolo, in questo caso del 2021: Rap vecchia maniera, tromba in sottofondo e la sensazione che il tipo fosse già sulla giusta strada, dove G8 rima con GF e l’Italia è la stessa che ha disegnato Boris riassumendola in un Paese di musichette mentre fuori c'è la morte. Altro missile uscito quest’anno è Figli dei Palazzi: Un funk leggero, viene voglia di ascoltarlo in sottofondo dalle casse di una cabriolet sparata verso il mare, con pochi pensieri in testa. Dev’essere adatta anche sull’autobus andando al liceo quando va tutto male per tirarsi un po’ su. Bella poi la citazione a Giorgio Faletti, che con le stesse parole si presentò a Sanremo 1994 per poi finire secondo: Minchia signor tenente.
Per il settimo pezzo scegliamo L’Alba, altro brano presente in Se Dio Vuole: “Non esiste niente se non le gambe e le palle”, massima incontrovertibile che si accompagna a “L’amore non si fa con il caz*o moscio” presente nel climax ascendente che fa da intro del disco. Altra piccola magia che gira nello stesso progetto è Egoista: un pezzo morbido, delicato, di grandissima sensibilità. Nell’EP di piccole gemme ce ne sono diverse. Facciamo finta di essere alla numero nove, dove mettiamo Mio Fratello, ennesimo singolo del 2024 che se la gioca con Stelle e Tiroteo, altri due pezzi che andrebbero passati tra le orecchie. Peschiamo Mio Fratello perché contiene una strofa in francese, una buona scusa per raccontare le origini tunisine (e liguri) di Sayf, oltre al “99 Cassano” che è una delle tantissime citazioni calcistiche di pregio con cui si accompagna il rapper.
Chiudiamo con i moltissimi, anzi santissimi freestyle: roba puntualmente micidiale, nonché il modo più rapido per capire la potenza di fuoco del rapper genovese. Real Talk, Vestiario Sportivo, Sinner Freestyle per lanciare Una Can, l’outro di un concerto suonando la tromba su Hit the road Jack e inediti mai usciti nelle piattaforme. Ma che gli volete dire.