Negli ultimi giorni, Luca Jurman (ex vocal coach di Amici, producer, cantante), in lunga diretta Twitch (il cui estratto è disponibile sui social), ha mosso pesanti accuse alla stampa - coinvolgendo una giornalista di una testata locale - rea di farsi manipolare dai giochi di potere orchestrati da Maria De Filippi e compagnia cantante (riferendosi al titolo della diretta precedente). Stavolta, però, ha “pisciato” un po’ fuori dal vaso. Ma andiamo con ordine. Recentemente l'ex insegnante ha svelato di essere stato denunciato dalla società di Maria De Filippi, la Fascino Pgt, e da RTI, a causa delle critiche rivolte ad Amici. Ricorderete il comunicato di Fascino del 4 gennaio scorso, in cui veniva accusato di screditare il programma, e di aver superato la misura consentita. Da quel momento il vocal coach ha continuato a pubblicare video in cui sottolinea vari aspetti del talent, a intervistare addetti ai lavori e commentare le esibizioni dei concorrenti in gara. Già a dicembre Fascino - cioè la società produttrice di Amici - e le reti RTI hanno intentato causa per diffamazione e violazione del diritto d’autore, chiedendo la cessazione dei commenti sul programma e un risarcimento compreso tra i 100mila e 150mila euro.
Il primo video-risposta inizia quindi con un approfondimento dettagliato sul suo intento di proteggere la musica e i talenti anche se questo comporta farsi dei nemici. “Me ne ero andato da Amici perché erano entrati degli interessi che non mi piacevano...”, afferma (respingendo di aver chiesto di tornare nel programma, come invece sostiene Fascino). E fa riferimento all'ingresso delle case discografiche e a una serie di altri interessi (poi dettagliati). Col sostegno di alcuni professionisti, l'ex professore si impegna a chiarire il legame del programma con le radio. In sostanza, emerge che uno degli amministratori di Fascino, Paolo Pietro, fa anche parte del consiglio di amministrazione di 12 delle principali radio in Italia. “Questo vuol dire che, inevitabilmente, se la stessa persona siede al tavolo di più società, di più enti, di più aventi diritto giuridico nell’ambito dello stesso settore, ovviamente può indirizzare e condizionare scelte, strategie, lanciare personaggi o non lanciarli…”, spiega Fabio Valentini, commercialista che partecipa al dibattito.
Poi si sofferma sull'attività della 21CO, l'etichetta discografica fondata da De Filippi due anni fa. “Questa società di cui sono soci Fascino ed Emanuela Sempio (collaboratrice di lunga data della De Filippi), si occupa di edizioni musicali, e presumibilmente produce cantanti di Amici o artisti di questo tipo e che quindi ha anche un interesse ovvio e indiscutibile nel settore discografico”. A questo punto le connessioni sono chiare. Ma Jurman denuncia un Sistema che è sempre esistito. Sbaglio, o il primo vincitore di Amici ad aver partecipato e vinto Sanremo era proprio un suo pupillo? (Marco Carta). E Valerio Scanu che ha trionfato l'anno successivo? Questi gruppi di lavoro operano all'interno del settore musicale per ottenere profitti. In fin dei conti la musica è anche (o forse soprattutto?) un business, non è così? Tuttavia Jurman solleva delle questioni sacrosante. Per esempio, quando se la prende con Rudy Zerbi che aveva definito l’intonazione una concezione antica del canto, oppure quando condanna l'uso eccessivo dell'autotune...
Eccoci al momento clou. Un video incendiario contro i giornalisti, per l'occasione ribattezzato “La manipolazione della stampa”. Jurman chiede alla giornalista ospite (che forse cerca 5 minuti di fama), come mai il suo j'accuse (contro gli intrighi di potere) non sia stato diffuso sulle altre testate. E la risposta è tutto un programma: “Perché se hai legami con determinati circuiti quella notizia non la puoi pubblicare. Se fai parte delle testate invitate alla trasmissione della De Filippi, non puoi mettere in luce quella realtà”. Jurman suggerisce che sia un ordine dall'alto (dal Cielo, forse?), sennò “rischiamo di perdere il lavoro”. E la collega risponde: “È normale, c'è un sistema ben collaudato, in cui tutti seguono delle direttive”. Ops. Siamo tutti senza lavoro e non ce ne siamo accorti? Per favore, permetteteci di smontare questo ridicolo complotto. Forse nessuno dei due ha notato che ogni settimana i principali giornali nazionali - Il Giornale, Leggo, Rolling Stone, Il Corriere (incluso MOW) - pubblicano le pagelle sul programma, esprimendo critiche sull'autotune, la competenza discutibile di alcuni coach, e quant'altro. Inoltre, noi di MOW (prima d'altri) abbiamo anche messo nero su bianco le etichette discografiche dei finalisti - nessun segreto di Stato. Eppure, questa sera, ci sono molti rappresentanti della stampa in finale (compreso All Music Italia, che ha persino ospitato l'ex coach!). Non solo, la sottoscritta, mai tenera nei giudizi sul talent, questa settimana ha rilasciato su un noto settimanale femminile (Intimità), un'intervista a uno degli insegnanti. E non è forse stata concordata con l'ufficio stampa della De Filippi? Censura? Bavaglio? Ma quando mai? Senza dubbio, ricevere elogi è sempre più piacevole che ricevere critiche, ma da qui a insinuare che si controllino i media, ce ne passa.
C'è dell'altro. Jurman e l'altra sostengono che i giornali siano usati anche per screditare chi è scomodo. “Arrivano ordini” (sempre dal Cielo?) - dicono - “Girano i comunicati stampa, è normale”. Ma la collega ne ha mai letto uno in vita sua? Dubitiamo. Altrimenti saprebbe che i comunicati stampa promuovono un artista, un programma, non screditano terzi. Questo video, dunque, non solo è un accumulo di sciocchezze, ma anche un'accusa pretestuosa verso chi ha la schiena dritta e continua a lavorare. Va detto che la De Filippi è una donna intelligente, capace di incassare le critiche con disinvoltura. Forse non tollera le diffamazioni. Possiamo biasimarla?