image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Lasciamoci stregare
dai Malacarna,
side-project di Vince Pastano,
chitarrista e produttore
di Vasco Rossi

  • di Michele Monina Michele Monina

25 luglio 2021

Lasciamoci stregare dai Malacarna, side-project di Vince Pastano, chitarrista e produttore di Vasco Rossi
Il progetto musicale, prendendo le mosse dal noise e da un immaginario a tratti orrorifico, affronta un tema che quasi sempre viene ricondotto al Medioevo: la stregoneria. L’Ep dei Malacarna è una commistione di storie cantate in un suggestivo e sinistro dialetto lucano, su brani che spaziano da un folk-blues di matrice tribale e selvaggio all’industrial più spinto, con due numi tutelari: i Nine Inch Nails e i Black Sabbath

di Michele Monina Michele Monina

Ho studiato Storia Moderna all’Università di Bologna. Confesso che è stato forse un errore di gioventù, perché venendo dal classico mi ero fidato di chi diceva che per entrare nel mondo del giornalismo (io ero un outsider, per di più un outsider di provincia, anche di una provincia non considerata neanche quando c’era da parlare di provincia, le Marche) avrei dovuto fare quel tipo di studi, seri, rigorosi, formativi. Nei fatti mi sono trovato a scrivere una tesi sul rap e il rapporto tra l’hip-hop e il movimento afroamericano, andando clamorosamente fuoritema, la Storia Moderna, checché il nome lasci intendere non arriva fino a noi, quella è la Storia Contemporanea, finendo poi per tutt’altri motivi a fare qualcosa che era limitrofo al giornalismo.

Ho comunque passato degli anni a simpatizzare con la Storia Moderna, scoprendo quel che in effetti è stata una scoperta, e cioè che il Medioevo, spesso usato, oggi forse più che allora, come simbolo di oscurantismo e regressione dell’uomo quasi a uno stadio animale, non era esattamente tutto così.

Non è questa la sede per affrontare la cosa, è evidente, ma vi invito a approfondire, scoprirete un’epoca sicuramente durissima, a tratti anche violenta, quasi disumana, ma se pensate che sia il Medioevo il periodo dell’umanità più oscurantista e bigotto, beh, temo siete un pochino fuoristrada.

Perché sono partito da fatti miei personali, l’aver frequentato un’università che in effetti tradiva in partenza le promesse che non mi aveva mai fatto in prima persona, per parlare dei Malacarna? Semplice, perché tendenzialmente io scrivo così, e perché i Malacarna affrontano, in maniera assolutamente credibile e incredibile al tempo stesso, un tema che quasi sempre viene ricondotto proprio a quell’epoca, la stregoneria, la figura della donna, o quantomeno di un certo tipo di donna non allineato, come essere malvagio e quindi meritevole di punizioni indicibili, i roghi, le torture, la morte.

Iniziamo dalle basi, chi sono i Malacarna?

Sono un progetto che fossi io uno di quelli che si avvale del lessico appropriato dei critici musicali definirei il side-project di Vince Pastano, chitarrista e produttore di Vasco Rossi, colui, cioè, che non solo ha preso l’eredità di Guido Elmi, ma che si fa carico, sul palco, di guidare la all star band del rocker di Zocca, ci scommetto quel che volete che è stato lui a suggerire al Blasco di inserire nell’ensemble quel portento, altrettanto oscuro, di Beatrice Antolini, in questa occasione in compagnia del cantante Tony Farina e di Dorothy Bhawl. Un progetto musicale che prende le mosse da due luoghi ben precisi, da una parte il noise, musica alla quale da sempre Pastano guarda con passione (chi ha assistito agli ultimi tour di Vasco avrà apprezzato non solo certe sonorità decisamente orientate da quella parte, ma anche le intro alle varie parti dello show, dall’iniziale alla ripresa, decisamente sperimentali e lontane dagli stilemi del pop), dall’altra un immaginario a tratti orrorifico, nei fatti assolutamente a fuoco e perfettamente aderente alle scelte musicali di Dorothy Bhawl, artista bresciano classe 1985, capace come pochi di accompagnare con immagini dai forti richiami esoterici, appunto, immaginifiche.

20210725 142245810 3390

Nei fatti l’Ep dei Malacarna, questo il nome di questo progetto, è una commistione di storie legate alla caccia alle streghe, cantate in un suggestivo e sinistro dialetto lucano, su brani che spaziano da un folk-blues di matrice decisamente tribale e selvaggio all’industrial più spinto, con su tutti due numi tutelari, i Nine Inch Nails di Trent Reznor, che credo siano tra gli idoli indiscussi di Pastano, e i Black Sabbath. Ne esce un lavoro davvero eccellente, stratificato, che gioca tra tradizione, la malacarna cui fa riferimento il nome è appunto la strega, la donna che fa paura, la puttana, Rob Zombie, uno che fa una musica non troppo distante dai Malacarna, a questo ha dedicato il film Le Streghe di Salem, per dire, tradizione, dicevo, e contemporaneità, i suoni sono assolutamente aderenti all’oggi, come lo sono le immagini create ad hoc da Bhawl, post-industriale come pochi. Un mondo oscuro, il loro, cupo, dove il sacro e il profano, penso al brano “Oh Signore”, con un prezioso feat di Raiz degli Almamegretta, si incontrano e scontrano, esattamente come avviene allo sguardo gettato sul passato e il presente, una canzone, questa, che è una bestemmia mascherata da preghiera, niente è mai come sembra.

Un modo, forse, e togliete pure questo forse, per dimostrare che nulla è cambiato nei secoli, da quando cioè si tendeva a escludere quel che non si capiva, a eliminarlo, a oggi, pensate che in pieno Medioevo è nata e ha lasciato un segno indelebile una donna come Ildegarda Von Biden, per tornare all’incipit di questo mio scritto.

Pensate a un cortometraggio notturno e malato di David Lynch, e pensate che abbia per protagonista Marilyn Manson, quello di oggi, bandito dallo show biz, e pensate che a farne la colonna sonora sia Trent Reznor, magari in compagnia di Atticus Ross, a cantare il Reverendo Manson, oggi impresentabile stando agli attuali protocolli, il tutto uscito dalla penna, nel senso di plettro, di Vince Pastano, per certi versi quanto di più mainstream al momento, produttore e chitarrista di Vasco Rossi, a fianco anche di Luca Carboni, una sorta di sogno lucido jodorowskiano che si insinua sottopelle, aprendo varchi di angoscia, certo, ma al tempo stesso impedendoci in tutti i modi di staccare occhi e orecchi. Come si dice in questi casi, credo, un disco che mi ha letteralmente stregato.

Tag

  • Musica
  • Storia
  • Vasco Rossi

Top Stories

  • Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?

    di Riccardo Canaletti

    Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?
  • Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…

    di Irene Natali

    Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…
  • Abbiamo visto il film La città proibita (ora su Netflix), ma com’è? Grazie a Dio, in Italia abbiamo Gabriele Mainetti. Ecco perché dovreste recuperarlo: per ricordarvi quanto può essere bello il nostro cinema

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto il film La città proibita (ora su Netflix), ma com’è? Grazie a Dio, in Italia abbiamo Gabriele Mainetti. Ecco perché dovreste recuperarlo: per ricordarvi quanto può essere bello il nostro cinema
  • Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...

    di Gian Paolo Serino

    Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...
  • Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”

    di Viola Di Grado

    Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”
  • Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

    di Irene Natali

    Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

di Michele Monina Michele Monina

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Marina Abramović: «Ho attraversato muri. E voi?»

di Alessia Marai

Marina Abramović: «Ho attraversato muri. E voi?»
Next Next

Marina Abramović: «Ho attraversato muri. E voi?»

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy