Mentre l’Italia intera è in fervente attesa della settimana santa sanremese, un cantante nostrano è diventato nemico pubblico numero 1 in Ucraina. In questi giorni la notizia è rimbalzata sul web (non mancando di diventare subito meme): Pupo, in un’intervista a Qn, ha rivelato di essere stato inserito nella black list dell’Ucraina in quanto “persona non gradita”. “In pratica, se metto piede là mi arrestano come fossi un criminale”, ha spiegato l’interprete di Gelato al cioccolato. La domanda sorge spontanea: cosa potrà mai aver combinato il Ghinazzi per inimicarsi un intero Stato? Semplice: ha partecipato a un tradizionale Festival musicale della madre Russia (davvero, questa è la motivazione ufficiale del niet ucraino). Ma di che tipo di kermesse di tratta? Nessuno si è posto il problema. Almeno finora. MOW, invece, è orgoglioso di presentarvi lo Yalta International Music Festival, ovvero il Festival russo della canzone di guerra. Perché il Festival della Canzone Italiana is for boys, il Festival russo della canzone di guerra is for Pupos. Andiamo a scoprire insieme tutti i dettagli di questa prodigiosa manifestazione di cui, fidatevi, avete bisogno di sapere ogni cosa. Sentiamo già tremare di soggezione il prossimo venturo Eurovision di Torino…
Dal 2019 lo Yalta International Music Festival è un’importante tradizione che cade una volta l’anno per rallegrare la Crimea tutta (ma anche il resto del mondo, grazie a Youtube) omaggiando le più popolari canzoni di guerra russe con una competizione tra 15 partecipanti, provenienti da altrettanti Paesi del nostro globo terracqueo, che dopo aver superato le selezioni iniziali, accedono alla semi-finale e, da lì, alla finalissima del primo maggio (mancano 90 giorni, giganteggia il countdown del sito ufficiale). Ogni concorrente (partecipano tutti, dagli Stati Uniti alla Svezia passando naturalmente per l’Italia - potevamo forse farcelo mancare? -) accede alla competizione con una reinterpretazione di un famoso brano (già esistente, dunque) che celebra la Madre Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, riadattando il testo in inglese o nella propria lingua d’origine. Praticamente, il Sottosopra dell’Eurovision. Stranger things.
Il 2021 è stato, a livello di premi e riconoscimenti, un anno straordinario per il nostro Bel Paese: abbiamo vinto di tutto da Sanremo all’Eurovision coi Maneskin, gli Europei di Calcio, le Olimpiadi nella velocità e nel salto in alto, probabilmente avremmo trionfato anche alla sagra del tartufo trifolato. E, finalmente ce ne giunge notizia, pure lo Yalta International Music Festival è stato nostro grazie all’italianissimo Federico Martello (visto anche sulla tv nostrana a All Together Now). L’interprete si è portato a casa il primo posto (e due milioni di rubli, ovvero 60mila euro, come premio per il traguardo raggiunto) proponendo il popolare brano dal titolo Песня о далёкой Родине di Muslim Magomaev, artista scomparso nel 2008 ma conosciuto in patria come il “Soviet Sinatra”. La sua lunga carriera è costellata da brani originali, come quello scelto da Martello per lo Yalta Festival, e cover di canzoni italiane famosissime (a vostra disposizione su Youtube, per esempio, la sua versione di Io ti darò di più). Tornando al vincitore italiano della kermesse a. d. 2021, eccovi la sua performance (come da regolamento, il cantante ha appoggiato sulla melodia pre-esistente, un nuovo testo di proprio conio):
Sì, complimenti al vincitore, dunque! Ma che c’azzecca Pupo in questa specie di distopia musicale che, con ogni probabilità, assume i contorni del vero Ciao 2021 made in Crimea? Subito qui per servirvi: il Ghinazzi è stato giudice (insieme ad altri personaggi dello spettacolo dai nomi in cirillico) dell’ultima edizione dello show che, a questo punto, si digi-evolve in una sorta di talent con cantanti internazionali, ognuno in rappresentanza della propria nazione, che si sfidano a suon di note su brani con tematiche belligeranti in onore della Russia (ma, come ben ricorda il sito, nelle canzoni si parla anche di amicizia, solidarietà e di tutto ciò che la Terra di Putin durante un conflitto mondiale possa farvi venire in mente di primo acchito). Per sostenere il talento di Mattone nel corso della kermesse, Pupo, leggiamo sul web da svariate fonti internazionali, si sarebbe cimentato anche in un featuring live con una cantante russa intonando Bella ciao. Siamo in solenne visibilio.
Anche perché, come da tradizione sanremese, non poteva certo mancare la serata duetti che, per lo Yalta International Music Festival è l’ultima, ossia la finalissima: i concorrenti rimasti in gara (grazie al voto congiunto di giuria e web) ripropongo il brano da loro scelto per accedere al palco della kermesse esibendosi insieme a star della musica russa. Il tutto per quattro ore e mezza di scoppiettante diretta al cardiopalma fino alla proclamazione del vincitore finale. Abbiamo trovato il Sanremo russo e la sigla la canta (anche) il Ghinazzi come potete assaporare all’inizio del video Youtube con ll’intera soirée (ve lo lasciamo qui di seguito):
Che tra Ucraina e Russia i rapporti non siano distesi è certamente un eufemismo, ma che in questa gigantesca diatriba geopolitica potesse o dovesse finire in mezzo il nostro Pupo è il tocco magico del Paese delle meraviglie in cui viviamo. L’interprete di Su di noi, comunque, nonostante la disistima legale che l’Ucraina ha depositato all’Ambasciata Italiana nei suoi confronti, il prossimo primo maggio sarà di nuovo al suo posto nella giuria dello Yalta International Music Festival. You do not mess with Gelato al cioccolato.