image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Ok, ma chi c***o sono i Meduza? Semplice: i Maneskin della dance

  • di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

27 gennaio 2022

Ok, ma chi c***o sono i Meduza? Semplice: i Maneskin della dance
Mattia Vitale, Simone Giani e Luca De Gregorio (tutti e tre milanesissimi), sono famosi a livello internazionale quasi più dei Måneskin, ormai il nuovo termine di paragone dell'italiano medio. Così, alla fine, nella prima serata di Sanremo saliranno sul palco dell'Ariston ben due band di caratura globale, nate entrambe nel Belpaese. Con buona pace di chi non si fa ancora una ragione che la musica italiana stia riprendendo il suo posto nel mondo. Diamogliene merito

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Come da prassi, dopo qualche giorno di riposo Amadeus è tornato in collegamento col Tg1 per annunciare il nuovo ospite musicale del Festival di Sanremo. Anzi un "superospite", per la precisione, che risponde al nome del trio elettronico Meduza, una ospitata che fa pendant coi volti già in elenco: dalla Laura nazionale (giù le mani dalla Pausini) al buon Cremonini (al suo battesimo in Riviera), passando per i pompatissimi (anche a ragione) Måneskin - preannunciati dalla stampa piaciona – come unici ospiti internazionali del Festival. Ahi, è proprio qui che casca l'asino: senza nulla togliere alla fama della band dei record, i Meduza non sono mica da meno. Anche se poco conosciuti rispetto a Damiano & soci, Mattia Vitale, Simone Giani e Luca De Gregorio (tutti e tre milanesissimi), sono famosi a livello internazionale quasi più dei Måneskin (alias il nuovo termine di paragone dell'italiano medio). Non a caso, infatti, il direttore artistico nonché conduttore del Festival li ha battezzati proprio i "Måneskin della dance", annunciandoli in Riviera nella stessa serata del gruppo romano, ossia martedì sera.

20220127 113446248 5898
I Meduza live

Sconosciuti ai più, specie a chi non mastica di musica dance, i Meduza sono invece un caso planetario. ll progetto nasce solo nel 2019, ma i tre avevano già collaborato per una decina d'anni, perdendosi poi di vista. Di brani in cantiere, quindi, ne avevano diversi, ma tutto è esploso con Piece af your heart - in collaborazione col trio inglese Goodboys - un pezzo nato quasi per caso, e diventato poi virale nelle classifiche inglesi e americane. La traccia, infatti, è stata intercettata dai programmatori della BBC e inserita in rotazione, finendo per salire nel gradimento di settimana in settimana (la canzone ha superato 1.6 milioni di ascolti su Spotify nelle prime ventiquattro ore dalla pubblicazione). In seguito, il terzetto ha realizzato alcuni remix di Piece of your heart, firmati da diversi artisti come Weiss, Alok e James Hype. Ciliegina sulla torta, la candidatura ai Grammy Awards 2020 nella categoria Best Dance Recording. Insomma, un'escalation mondiale da record, e con una sola canzone pubblicata.

20220127 113551263 1235
I Meduza: Mattia Vitale, Simone Giani e Luca De Gregorio

Non si tratta però di una semplice botta di culo, ma di stoffa e talento vero. Dopo qualche mese, infatti, i producer milanesi hanno presentato alcuni remix di brani di altri artisti, come Using di Ritual con Emily Warren e l'8 giugno 2019 hanno partecipato all'evento dell'emittente radiofonica britannica Radio Capital al Wembley Stadium di Londra, condividendo la line - up con Mark Ronson, i 5 Seconds Of Summer, Ellie Goulding, i Maroon 5 e Calvin Harris. Infine, dopo aver portato a casa un tour internazionale, nel 2020 sono stati incoronati come gli artisti italiani più ascoltati al mondo su Spotify.

Nel 2021 il trio italiano ha collaborato anche con Ed Sheeran per il primo remix ufficiale di Bad Habits. I tre, in aggiunta, sono stati pure i primi italiani ospiti dell'iconico show americano The Ellen Degeneres, in netto anticipo sui Måneskin. In un secondo momento – e per la precisione a fine 2021 – hanno pubblicato un nuovo singolo, Tell it to my heart, in collaborazione con Hozier (che li accompagnerà a Sanremo), altro brano da record, che vanta oggi 100 milioni di riproduzioni, ed è in vetta al primo posto nella Dance Radio Chart americana, posizione che i nostri hanno raggiunto ben quattro volte.

20220127 113650310 7062
I Meduza e il cantautore Hozier

Insomma, questi tre musicisti, di cui i più non sospettavano nemmeno l'esistenza in Italia, hanno conquistato, in meno di tre anni, un successo internazionale pazzesco, e ancor prima del gruppo romano, anche se con una risonanza popolare minore, in quanto si occupano di un genere, la dance, considerata ancora di nicchia, soprattutto in Italia. Alla fine, è certo però che nella prima serata del Festival saliranno sul palco dell'Ariston ben due band internazionali, nate ambedue nel Belpaese. Con buona pace di chi non se ne fa ancora una ragione, la musica italiana sta riprendendo il suo posto nel mondo. Diamogliene merito.

More

Achille Lauro ha sempre ragione, anche quando ha torto (e ve ne accorgerete a Sanremo)

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Musica

Achille Lauro ha sempre ragione, anche quando ha torto (e ve ne accorgerete a Sanremo)

Dj Ringo scarica il revolver: “Melandri ha diritto di decidere, voglio Berlusconi al Colle (o una donna) e Ornella Muti che gira canne a Sanremo…”

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Un rock 'n roll show

Dj Ringo scarica il revolver: “Melandri ha diritto di decidere, voglio Berlusconi al Colle (o una donna) e Ornella Muti che gira canne a Sanremo…”

La bomba di Gianni Morandi: ok al Quirinale, ma perché nessuno parla di una donna alla direzione artistica di Sanremo? E fa pure i nomi

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Note in rosa

La bomba di Gianni Morandi: ok al Quirinale, ma perché nessuno parla di una donna alla direzione artistica di Sanremo? E fa pure i nomi

Tag

  • Culture
  • Festival di Sanremo
  • Maneskin
  • Meduza

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…

    di Domenico Agrizzi

    Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…
  • Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

    di Gianmarco Aimi

    Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Il Macbeth di Joel Coen ci ricorda che non c’è mai consolazione, neppure nella morte

di Maria Eleonora Mollard

Il Macbeth di Joel Coen ci ricorda che non c’è mai consolazione, neppure nella morte
Next Next

Il Macbeth di Joel Coen ci ricorda che non c’è mai consolazione,...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy