Mentre le misure per il contenimento della pandemia risultano sempre più tese e contraddittorie, Marco Melandri scatena una polemica su MOW dopo aver detto di essersi contagiato di proposito per ottenere il Green Pass. L'Italia discute del successore di Sergio Mattarella al Quirinale mentre i prezzi delle utenze salgono, Ornella Muti andrà a Sanremo con un’associazione culturale per la coltivazione di cannabis terapeutica e l’industria musicale è (ancora) in profonda crisi: alzare il telefono e chiamare Dj Ringo, fresco di Revolver, è quasi una necessità. Lui come sempre parla senza filtri, anche se “Ai giovani in radio consiglio di non farlo, per difendersi a volte ci vogliono le spalle larghe”. Ecco cosa ci ha raccontato.
È ripartito Revolver!
“Si, tutto super. Ho ricominciato Revolver dopo aver fatto una settimana di covid a casa per capodanno… Asintomatico, niente di che. Ma chiaramente l’ho fatta quando avevo le vacanze. Stasera invece sono su Rai 2, per il programma Anni 20”.
Abbiamo visto sui social che hai seguito la vicenda di Marco Melandri su MOW. Tu lo conosci bene, cosa ne pensi?
“È una situazione delicatissima, perché comunque stiamo parlando di un campione che dovrebbe essere abituato ad avere a che fare coi social e i giornalisti. Se voi di MOW l’avete fregato è un pollo perché lui sa come funzionano queste cose. Ma se è quello che pensa c’è poco da dire dire. La dichiarazione è forte, penso lo abbia capito anche lui perché so che ha anche subito una shitstorm piuttosto pesante. Mi dispiace perché è un bravo ragazzo, ma è un adulto e ho imparato che da adulti ognuno paga le conseguenze di quello che dice e che fa”.
“Io sono vaccinato, ho tre dosi, ho le mie idee. Su questa cosa però non transigo: il cittadino, l’essere umano, ha diritto di scegliere di fare quello che vuole del proprio corpo. In radio consiglio sempre ai più giovani di non parlare di politica, di calcio… Perché sono temi divisivi e ti tirano un sacco di merda addosso, se non hai le spalle larghe per difenderti è difficile gestirla. Parlare di covid adesso è peggio ancora, perché questa cosa divide tantissimo. Mi meraviglio che ci sia cascato”.
Ieri sera è andato a parlarne da Massimo Giletti su La7, a Non è L’Arena.
“So che ha perso uno sponsor, ma so anche che lui non era più molto d’accordo con le politiche del Trentino, me ne aveva parlato. Quindi penso che lasciarsi sia stata una scelta di comune accordo. Comunque sono sincero: sentire lui che parla di queste cose mi fa strano, è un pilota di moto. D’istinto direi ‘Marco, lascia perdere. Che te ne frega, fai il tuo e lascia stare’. Però lo ripeto, un essere umano adulto - ed esperto come lui - ha tutto il diritto di dire e pensare quello che vuole. Poi deve anche ricordarsi che ha delle responsabilità, fermo restando che una persona che si schiera per me ha sempre tanto coraggio. Mi fa strano che Marco, che ha fatto interviste in tutto il mondo e in tutte le lingue, si faccia fottere da MOW. Siete dei bastardi, l’avete fottuto ben bene”.
Tornando alle moto: sei stato al Motor Bike Expo di Verona, giusto?
“Si, ho fatto due eventi questo weekend. Uno era l’MBE, l’altro gli International Motor Days a Cortina, con degli stunt-man e dei numeri sulla neve pazzeschi. Chiaramente tutti con Green Pass, tampone… Queste sono le regole, per carità, ma di certo non è un bel momento per chi organizza. Milano sembra la ghost town, locali chiusi, tanti bar e ristoranti hanno chiuso. E il governo, mi spiace dirlo, ma questa roba ce l’ha sul groppo”.
Il mondo della musica è uno dei più penalizzati.
“Il mondo della musica è allucinante. Tra locali e discoteche c’è gente che non prende soldi da due anni. Ho dei colleghi che sono in difficoltà, alcuni hanno dovuto cambiare lavoro e sono tornati a fare quello che facevano da ragazzini. L’idraulico, l’elettricista… Lavori belli e rispettabili, ma se uno si era fatto una carriera come disk jockey non essendoci più eventi, discoteche e locali si è dovuto arrangiare. Se il governo mi dice che c’è la pandemia, una situazione d’emergenza e mi chiede cose come il Green Pass - che tra l’altro a me è arrivato con sei giorni di ritardo - il governo deve anche dare aiuti a chi ne ha bisogno, rispettare l’emergenza. Poi c’è il lucro, il lucro mi fa schifo. Le mascherine ogni volta escono senza un prezzo calmierato, i tamponi hanno sempre costi alti e diversi mentre in Svizzera costano due euro. Questo mi fa incazzare. Se i medici e gli esperti sono d’accordo sul fatto che serva la Ffp2 io l’accetto. Ma devono partire già con un prezzo chiaro prima di lanciarle”.
Si, dovrebbero spedirle a casa. Durante il primo lockdown l’avevano fatto.
“Si, ma fai dei gazebo per distribuire le mascherine, un opuscolo sul comportamento, un aiuto. A un vecchietto di 90 anni che ha lavorato una vita magari una mascherina al giorno costa, con quei soldi ci si può comprare le sigarette, il giornale, bere un caffé. Dopo che ha lavorato una vita mi sembrerebbe anche giusto, invece il governo dove cazzo è? Dove sono gli aiuti? Le bollette sono salite a livelli spaventosi, vorrei diventare Robin Hood”.
Chi è il Presidente della Repubblica per Ringo?
“Voglio il mio datore di lavoro, il Presidente Berlusconi. Se mi dico contrario poi magari non mi dà l’aumento (ride, ndr). Il Presidente della Repubblica ha un ruolo molto importante, anche se i politici l’hanno relegato ad una figura di fondo. Devo dire che Mattarella è stato bravo e merita rispetto, anche se l’ultimo discorso che ha fatto non mi ha fatto impazzire. Non ha speso parole molte categorie di persone e, secondo me, quando doveva tirare un po’ le orecchie a qualche politico non l’ha fatto… Per me il ruolo del Presidente della Repubblica è quello”.
È stato un po’ troppo democristiano?
“Si, ad un certo punto si. C’erano varie fazioni che si meritavano davvero una strigliata, da entrambe le parti. Lui non l’ha fatto e un po’ mi ha deluso, tutto sommato però è stato un buon presidente. Non vedo un nome, però mi piacerebbe molto un presidente donna. Farebbe bene al nostro cuore e al nostro popolo, pensateci. Come all’epoca in America arrivò Obama e fece bene al paese, io penso che all’Italia farebbe bene un presidente donna. Ma scusa, presidente o presidentessa?”
Speriamo presidente, magari ‘la’ presidente.
“Su questo mi immagino già un bel casino.”
In questi giorni si sta parlando molto di Ornella Muti, che presenterà Sanremo…
“Me la immagino lì nel backstage che offre le canne a tutti i cantanti! A onor del popolo lei mi è simpaticissima e da giovane qualche dedica gliel’ho fatta. Era una di quelle che m’accendeva da ragazzino, mi piaceva un casino nei film con Celentano. Le papabili erano lei, la Gloria Guida e per le peggiori zozzerie Edwige Fenech. Quando ero ragazzino non esistevano i siti porno, male che vada si vedeva qualche foto”.
Avevi anche tu il Postalmarket?
“Eh, ma non mi bastava mica, volevo vedere un po’ di più. Noi facevamo la colletta e mandavamo un ragazzo più grande a comprare Le Ore, almeno lì vedevamo qualcosa… Però ecco, erano gli anni Settanta ed era tutto così bello e romantico, adesso apri il telefonino e vedi di tutto, sparisce un po’ la magia. Comunque non ho nulla in contrario con Ornella Muti, non seguo Sanremo ma lo dico davvero senza polemica. Mi piaceva una volta, anni Sessanta e Settanta, quando c’erano ospiti internazionali come David Bowie, Marvin Gaye… E poi mi piacevano di più i Domenico Modugno, Little Tony e Celentano che quelli di adesso. I presentatori poi erano strafighi: Alberto Lupo, Corrado…”
Non andresti a presentare una serata a Sanremo?
“Ah, ci andrei a presentare tre o quattro ospiti internazionali rock. Se mi chiamano perché hanno invitato i Queen con Brian May o Billy Idol vado volentieri a presentarli e intervistarli. Ma finito loro mi tolgo dalle palle. Tornando ad Ornella Muti non ho niente in contrario, ma la Rai è pagata dai contribuenti e non so se sia polite il fatto che lei lavori con della marijuana pagata col canone. A molti può dar fastidio”.
Pagare le piantagioni di marijuana di Ornella Muti col canone Rai?
“No, però pagano il cachet. Pensi che accetterebbero Rocco Siffredi come presentatore sapendo che vende il porno?”.
Non credo.
“E allora non puoi accettare neanche una che ha a che fare con la marijuana. Poi lper carità, ’ha chiamata Amadeus e si arrangia Amadeus”.
Certo che non sarebbe male vedere Rocco Siffredi all’Ariston.
“A me piacerebbe da morire Rocco Siffredi con lo smoking e il papillon che presenta, però sarebbe pericoloso per le battute che potrebbe fare, meglio se presenta solo ospiti maschi”.
L’ultima domanda è sulla MotoGP: dopo Enea Bastianini a quale pilota metteresti la stella di Virgin Radio sulla tuta?
“Con Bastianini è stato veramente bello. Adesso siamo in trattativa, ma mi piacerebbe tantissimo mettere questa stella su di un fenomeno che deve risalire la china: Marc Marquez. Mi piacerebbe tantissimo, dopo Valentino è l’ultimo funambolo, però sappiamo che ha problemi fisici e non so come andrà a finire. Purtroppo sponsorizzare lui costerebbe troppo e rimane un sogno. Marc, faccio un appello tramite MOW: facci mettere la stella di Virgin, ti diamo un sacco di chiavette con della musica dentro per caricarti prima delle gare”.