“Facile da indossare, facile da togliere” è l’impegno dell’azienda di Beaverton e del designer Tobie Hatfield (fratello di Tinker). Ed è esattamente quello che tutti noi volevamo sentirci dire da un brand di footwear, con una promessa direttamente proporzionale alla voglia di vestirci in questo momento storico. Prima di cominciare a snocciolare ovvietà sulle fantasmagoriche qualità tecnologiche di Nike GO FlyEase, soffermiamoci sul fatto che il punto di forza di questa scarpa, così semplice e al contempo così complessa, è il tempismo. Sì, perché la scarpa “hands free” non poteva arrivare in un momento più drammaticamente perfetto di questo. Siamo sinceri: si può finalmente uscire ma nessuno ha troppa voglia di farlo, o perlomeno non con la stessa assiduità di prima. Il lockdown ci ha impigriti, e in fin dei conti abbiamo fatto bene a non buttare via quella vecchia tuta sgualcita. E soprattutto, tutta questa indolenza ci ha resi ancora meno preparati a ri-affrontare la vita frenetica di sempre, perdipiù con l’aggiunta di qualche piccola ma fondamentale accortezza che non eravamo abituati ad avere. Quindi perché non inventare la scarpa più pigra del mondo, quella che si indossa esattamente come una pantofola, e che ci evita addirittura il contatto con le mani (e quindi con più batteri)?
Nike è il colosso della velocità in ambito sportivo, ma la nostra idea di velocità quotidiana spesso si traduce in frenesia, immediatezza, facilità. Ecco perché la multinazionale dell’Oregon ha puntato sulle scarpe smart, che si adattano alle esigenze giornaliere di chiunque, oltre a quelle degli sportivi. Nike GO FlyEase non è la semplice trasposizione tecnologica di una slip-on, infatti il segreto sta nella giuntura, ancora in attesa di brevetto: la scarpa è divisa in due strutture, anteriore e posteriore, unite insieme da una cerniera bistabile e un elastico, detto tensioner. Per indossarle basta infilare la punta del piede e spingere in basso con il tallone, cioè quello che facciamo già per indossare un paio di sneakers, ma senza il bisogno di allargare i lacci o sollevare la linguetta, snaturandone la forma. Per toglierle invece basta fare pressione sul retro della scarpa e la struttura si allenterà. Tutto questo è possibile con il solo movimento dei nostri piedi, perché Nike GO FlyEase si presenta senza lacci ed è dotata di una tecnologia innovativa che non rovina la struttura della scarpa. Bebe Vio, la campionessa paralimpica di scherma e testimonial del prodotto, le ha provate e vi si è subito innamorata: mai più tempo perso ad indossare una scarpa, con questa nuova meccanica basta infilare il piede, saltarci dentro, ed il gioco è fatto.
Ma il prodotto di Tobie Hatfield non è pensato solo in relazione alle disabilità, infatti Nike GO FlyEase prende ispirazione dalla cultura orientale, dove è consuetudine entrare in casa scalzi. Meno romanticamente poi si declina nelle esigenze di chiunque, dai genitori con le mani sempre occupate, agli studenti ritardatari, al personale sanitario e alle donne incinte. La sneaker costa 120 dollari (circa 100 euro) e verrà rilasciata sul mercato americano il 15 febbraio. La colorway principale è il multicolor pastellato, come presentato in anteprima, ma ci saranno anche della nuance più dark. Le nuove scarpe-pantofole tecnologiche saranno più o meno accessibili a tutti, considerando che in un primo momento usciranno in edizione limitata, ma poi verranno estese nel corso dell’anno. Dopo le Jordan dello scorso novembre, quelle ispirate a Marty McFly di Ritorno al Futuro e che si allacciano da sole attraverso il Bluetooth, le Nike GO FlyEase sono il passo definitivo verso la nuova tendenza del footwear tecnologico, che mira verso l’attenzione ai dettagli e l’inclusività. E se è vero che oltre a puntare sul design una sneaker deve anche essere comfy, allora le nuove Nike saranno il must have del 2021.